Catalogo Dolcetto

Vino rosso avvolgente e profumato, il Dogliani Superiore "Siri d'Jermu" della cantina Pecchenino è ottimo in abbinamento con antipasti, pasta, carni bianche e rosse alla griglia e al forno. Accompagna bene anche formaggi freschi e di media stagionatura.

Rosso ottenuto da un blend di uve del territorio, “Azazel” è perfetto per accompagnare secondi piatti di carne rossa, salumi e primi piatti al sugo di carne. Ottimo con spezzatino e polenta.

Vino rosso color rubino intenso di medio corpo, con tannini soffici e buon equilibrio. Al naso regala sentori di amarena, lampone, rabarbaro e spezie dolci.

Vino rosso piemontese di grande intensità di aromi ed eleganza, il Dogliani Superiore "Bricco Botti" della cantina Pecchenino si abbina bene con antipasti, pasta, carni bianche e rosse alla griglia e al forno. Ottimo anche per accompagnare formaggi di media stagionatura.

“Vigna del Ciliegio” è un Dolcetto da non farsi scappare. Fresco, sapido e fruttato, offre un sorso intenso e vigoroso, perfetto da abbinare a carni rosse arrosto o brasate, selvaggina e formaggi stagionati. Affina per 12 mesi in botte grande, quindi per altri 10 mesi in acciaio, per terminare il riposo con altri 12 mesi di bottiglia.

Vinificato esclusivamente in acciaio, il Dolcetto “Crosa” di Pelissero è un vino da tenere sempre in cantina e sempre a portata di mano. Fresco e versatile, è infatti l’ideale per serate in famiglia o tra amici, per accompagnare piatti del territorio e a base di carne.

Caratteristico vino rosso del Piemonte dal colore rubino e riflessi violacei. All'olfatto si colgono note di ciliegie, lamponi e prugne, unitamente a delicate nuances di violette e mandorle. Il sorso è vellutato e armonico, di lunga ed elegante persistenza.

Vino rosso fresco e corposo, il Dolcetto d'Alba della cantina Schiavenza è ottimo da bere a tutto pasto e si esalta con una carne battuta a coltello.

Dolcetto fragrante e fruttato, quello di Emanuele Rolfo, vinificato esclusivamente in acciaio per conservare le peculiarità del varietale e del terroir di appartenenza. Rosso da abbinare a carni rosse e bianche, formaggi mediamente stagionati e primi piatti di terra. Ottimo con risotto ai funghi porcini.

Vino rosso piemontese dal profilo olfattivo fruttato che si esprime principalmente con sentori di prugna scura. Al palato si propone con una notevole freschezza e una spiccata persistenza.

Vino rosso ottenuto da uve Dolcetto in purezza. È fresco ed equilibrato, dal colore violaceo, e regala all’olfatto note di ciliegia matura. Asciutto e sapido al palato, con retrogusto mandorlato. Affina in acciaio e successivamente in bottiglia alcuni mesi prima della messa in commercio.

Vino rosso piemontese Senza Solfiti Aggiunti che sviluppa profumi intensi che rimandano a spiccate note fruttate. In bocca si esprime con grande persistenza e solidità ed importanti tannini. È un vino innovativo, frutto di un lavoro particolarmente scrupoloso e maniacale sulla qualità delle uve e sui processi di vinificazione. Non vengono impiegati nella produzione solfiti e i trattamenti in vigna sono minimi.

“Vigna del Ciliegio” è un Dolcetto da non farsi scappare. Fresco, sapido e fruttato, offre un sorso intenso e vigoroso, perfetto da abbinare a carni rosse arrosto o brasate, selvaggina e formaggi stagionati. Affina per 12 mesi in botte grande, quindi per altri 10 mesi in acciaio, per terminare il riposo con altri 12 mesi di bottiglia.

“Vigna dei Prey” vinifica in acciaio e propone un assaggio fruttato, morbido, fresco e di lunga persistenza. È un rosso da tutto pasto che si trova particolarmente a suo agio con carni rosse arrosto e brasate. Ottimo anche con la selvaggina.

Questo Dolcetto Dogliani Superiore vinifica in solo acciaio ed è perfetto come vino da tutto pasto. Risulta particolarmente indicato con carni bianche e rosse, ma anche con primi piatti al ragù o paste ripiene. Ottimo con gli agnolotti alla piemontese.

Ottenuto da uve Dolcetto in purezza, questo vino rosso si presenta alla vista in color rubino. All’olfatto si percepiscono note floreali, di frutti rossi maturi e spezie. All’assaggio è equilibrato, armonico e sapido. Affinamento in acciaio per alcuni mesi prima dell'imbottigliamento.

Vino rosso piemontese da uve Dolcetto dal sorso vellutato, armonico e persistente. Al naso offre spunti floreali di petali di rose e violette, oltre a richiami fruttati maturi di sottobosco.

Fresco, gradevole e fruttato, questo Dolcetto di Diano d’Alba è un perfetto vino rosso piemontese da tutto pasto, da servire con antipasti misti, primi piatti saporiti, carni bianche leggere e salumi.
Dolcetto: Storia e Diffusione
Il Dolcetto è un vitigno a bacca rossa autoctono della penisola italica, largamente diffuso nelle regioni Piemonte , Liguria e nell'Oltrepo Pavese mentre risulta quasi assente negli altri territori nazionali.
La prima rara menzione dell'uva Dolcetto proviene da alcuni documenti di carattere commerciale del comune di Dogliani, risalenti alla fine del 1500, a indicare una presenza di questo vitigno nel territorio delle Langhe a cui sembra, ancora oggi, particolarmente legato.
Una varietà di vite dalle origini incerte ma la scarsità di documentazione a essa relativa ci comunica proprio questa sua particolare relazione con il territorio piemontese e, in particolar modo, con le Langhe e il Monferrato : è molto probabile che la sua storia e diffusione abbia avuto origine dal circondario dell'antica città romana di Acqui e che, da lì, l'uva si sia diffusa nei territori limitrofi, tra cui proprio il centro di Dogliani.
Esiste tuttavia un'altra teoria, controcorrente, che vedrebbe l'uva Dolcetto provenire dalla costa Ligure, arrivata in Piemonte a seguito delle frequenti attività commerciali tra i due territori.
Ormeasco, Dolsin, Dolsin Nero e Dosset sono tutti appellativi dell'uva Dolcetto. In particolare, con l'ultimo nome, Dosset, questo vitigno appare citato nel celebre scritto del Conte Giuseppe Nuvolone Pergamo, “Istituzioni sulla Coltivazione della Vite e sulla Migliore Conservazione dei Vini”, redatto nel 1799.
Il Dolcetto o Dosset starebbe a indicare non un vino dolce prodotto da queste uve ma il loro alto tenore zuccherino termine al momento della piena maturazione, fatto che ha reso glicini di questo particolare vitigno ottimi da gustare anche come uva a tavola.
Questa però non è l’unica interpretazione che si ha sull’origine del nome: il particolare termine Dosset potrebbe infatti indicare quelle tipiche colline monferratesi e delle Langhe (chiamate “Dossi” in piemontese), dove quest’uva viene generalmente coltivata. Una storia affascinante ma ancora avvolta nella nebbia!
Dolcetto: Coltivazione e Allevamento
Il vitigno Dolcetto è caratterizzato da foglie di piccole dimensioni e da grappoli dalla tipica forma allungata e alata, è anche dotato di acini di media grandezza, ricchi di pruina e dall’intensa tonalità nero-bluastra.
Si tratta di un vitigno piuttosto esigente per quanto riguarda l’esposizione e il terreno di coltivazione, un’uva davvero sensibile, con una produttività incostante e una ridotta vigoria, che necessita di particolari accorgimenti.
Il tipo di suolo più adatto all’allevamento del Dolcetto è di tipo calcareo-marnoso, profondo e ben drenato, capace di trattenere il giusto quantitativo d’acqua, necessaria alla crescita di questo tipo di vite, così delicata, che odia i ristagni e i terreni troppo umidi e sabbiosi.
E’ un vitigno che teme particolarmente anche gli sbalzi climatici, specialmente con l’approssimarsi del periodo di maturazione e raccolta: venti troppo freddi e climi eccessivamente piovosi e umidi possono causare una repentina caduta dei grappoli, mentre temperature e venti caldi possono provocare un appassimento precoce delle uve che, generalmente, vengono vendemmiate nella seconda metà di Settembre.
Il clima amato dal Dolcetto è senz’altro mite, mai incline agli eccessi di caldo e di freddo, ben ventilato, con un’esposizione collinare, proprio come quello che questo tipo di uva trova nelle colline delle Langhe e del Monferrato.
Dolcetto: Caratteristiche dei Vini a base di Dolcetto in Purezza
Generalmente il Dolcetto vinificato in purezza regala dei vini dotati di un intenso colore rosso rubino, con sfumature violacee. Un vino rosso ricco di spiccati profumi vinosi, arricchiti da intense note fruttate e floreali, con decisi aromi di ciliegie, more, prugne, ciclamini e violette.
All’assaggio, il vino Dolcetto rivela una grande bevibilità, una vivida freschezza, dei tannini delicati fusi in una struttura di medio corpo e moderato tenore alcolico. Si tratta, solitamente, di rossi dotati di discreta morbidezza e con una persistenza giocata soprattutto su sensazioni gusto – olfattive con spiccate percezioni di frutti rossi freschi.
Uno degli aspetti più affascinanti della vinificazione di questa tipologia d’uva sta nelle particolari sfumature, aromatiche e gustative, che si possono ben percepire assaggiando quei vini prodotti con uve di Dolcetto provenienti da zone differenti ma geograficamente vicine.
Ad oggi, sono state riconosciute diverse DOCG e DOC piemontesi aventi come protagonista l’ottimo e tipico vitigno Dolcetto: tante, proprio a voler sottolineare le potenzialità che i diversi territori riescono a conferire a una stessa tipologia d’uva.
La prima DOCG, quella del Dolcetto di Dogliani Superiore è stata creata nel 2005, a sancire la grande qualità raggiunta da questa tipologia di vino, con un livello di apprezzamento crescente a livello locale, nazionale e, anche, internazionale.
Il Dolcetto di Dogliani rivela una profumosità ricca di note fruttate, con netti aromi di prugna e ciliegia, con sensazioni erbacee di sottobosco, resina e menta e, in alcuni casi, tostate, di tabacco e caffè. Si tratta di un vino dotato di una particolare persistenza in cui è possibile riscontrare una tipica e delicata tendenza amarognola.
Il Dolcetto del territorio d’Alba è sempre dotato dei più tipici profumi vinosi e fruttati, con più spiccate e dolci note di prugne e ciliegie croccanti. Un vino beverino, dal tannino vivace e, dote che lo rende molto apprezzabile, una particolare e setosa morbidezza.
Il Dolcetto d’Acqui mostra una morbidezza ancora più accentuata rispetto a quello di Alba, con una tannicità ancora meno incisiva, una ricca freschezza e una struttura decisamente più delicata e beverina.
Infine, il Dolcetto di Ovada è, tra le diverse versioni di Dolcetti piemontesi, quella dal profilo tannico più intenso e deciso. Un vino dotato sempre dei consueti, caratteristici e invitanti profumi di ciliegie e prugne fresche, che rivela un ventaglio aromatico ricco anche di sentori di frutta secca e di fiori secchi e una saporosità dotata anche di una particolare persistenza ammandorlata. Un vino che dimostra di sapersi evolvere nettamente anche solo nel giro di due o tre anni, rivelando più accese e penetranti sensazioni speziate e tostate. Un Dolcetto complesso, dalla profumosità e dalle sensazioni gustative particolari.
Dolcetto: gli Abbinamenti Cibo - Vino
Tante interpretazioni territoriali di un unico vitigno che danno vita a vini dalle diverse potenzialità in termini di abbinamento.
In generale, possiamo tranquillamente definire i vini a base di Dolcetto in purezza come piuttosto versatili: possono abbinarsi facilmente ad antipasti, dove i protagonisti sono i salumi e le carni a crudo, a molti primi piatti, guarniti con salse e ripieni a base di carne e, ovviamente, a diversi secondi a base di carni bianche e rosse.
Il Dolcetto d’Alba è sicuramente adatto ad accompagnare ricette di carni bianche e rosse a crudo, alla brace e in padella e primi piatti di pasta con sughi (anche in bianco) o ripieni di carne, pure piuttosto saporiti come, ad esempio, i seguenti: agnolotti al sugo d’arrosto, costata di Chianina e salsicce alla brace, coniglio al forno con contorno di patate, tartare di manzo con scaglie di Parmigiano Reggiano, pasta al forno con ragù, pasta con sugo di polpette, gnocchi ai 4 formaggi e speck, rigatoni gratinati con funghi e salsiccia, risotto con crema di bitto e bresaola, tagliolini al ragù d’agnello.
Il Dolcetto d’Acqui, con la sua tipica leggerezza beverina e il suo mite tannino, è un rosso che si abbina molto bene a degli antipasti di salumi e formaggi di media stagionatura e a carni bianche cotte in padella o alla brace. Provate ad abbinarlo alle seguenti gustose ricette: le tipiche uova alla piemontese, le ballotte piemontesi, il vitello tonnato, le tome piemontesi fresche, il pollo alla marengo, i saltimbocca alla romana, il petto di pollo ripieno di funghi, il pollo alla diavola, il coniglio alla cacciatora e in agrodolce.
Il Dolcetto di Dogliani (la cui versione più famosa è il Dogliani “Papà Celso” di Marziano Abbona) è quello che si presta meglio a sposare il gusto di secondi di carne saporiti, strutturati, succulenti: un rosso che riesce bene a esaltare il gusto delle carni rosse, delle carni bianche farcite e della cacciagione da piuma, anche usata per condire una pasta.
Un tipo di Dolcetto in purezza che, soprattutto se lasciato evolvere in legno, può essere abbinato con successo alle seguenti ricche specialità gastronomiche, classiche e innovative: tagliata al lardo, costata di manzo al pepe, cosce di tacchino glassate, polpette di manzo ai funghi, tacchino ripieno di castagne, pappardelle al ragù di cinghiale, agnolotti al ragù di fassona.
Invece, le versioni di Dogliani più leggere, fresche e fruttate, che magari sono state affinate in acciaio, risultano adatte anche ad accompagnare primi piatti saporiti e ricchi come il risotto al Bettelmatt, gli gnocchi al bra e il timballo di pasta, funghi porcini e taleggio.
Infine, il Dolcetto d’Ovada, dal particolare profilo organolettico, è un vino che sfoggia il suo lato migliore quando viene abbinato a pietanze caratterizzate da ingredienti di particolare aromaticità.
Un vino che si abbina bene soprattutto a primi piatti ricchi di salse e ingredienti profumati. Ad esempio, è un rosso capace di sposare bene il gusto assolutamente peculiare del risotto alle rane, delle tipiche lumache alla piemontese, dei tajarin al tartufo. Tuttavia, resta sempre un Dolcetto che di certo non disdegna le carni, da provare con le seguenti sfiziose ricette: involtini di vitello ripieni di toma, arrosto di maiale in crosta, petto d’anatra glassato al Porto, ossobuco alla milanese, scaloppine di vitello ai porcini o con il tartufo, lingua in salsa verde e bollito misto alla piemontese.
Il Dolcetto in tutte le sue versioni è possibile acquistarlo online nella nostra enoteca dove abbiamo in vendita i vini dolcetto di alcune delle cantine più famose come Pecchenino, Vite Colte, Vajra, Marziano Abbona, Oddero ...
Curiosità sull'origine del nome Dolcetto
Bellissima e poetica la descrizione del dolcetto fatta da Gianni Brera, storico giornalista del Guerin Sportivo e de La Repubblica.
In una lettera dell'Agosto 1979, così descrive il meraviglioso Dolcetto della Cantina Oddero: “Ho stappato qualche vostra bottiglia. Il dolcetto mi ha incantato. È molto solido, serio, senza cipiglio. Una vera barbarie ne giustifica il nome, peraltro sospetto: i vostri antenati pronti davanti al corposo barbera, debbono essere inteneriti e l'hanno chiamato con un vezzeggiativo: come doveva essere ercolino per i romani”.