Gattinara D.O.C.G.

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Gattinara Luca Caligaris 2019
caligaris luca Gattinara Luca Caligaris 2019

Luca Caligaris propone un Gattinara affinato in botte di rovere da 25 hl nella sua micro-cantina piemontese. Frutto di una cura meticolosa in vigne dal suolo di origine vulcanica, questo rosso richiede abbinamenti con piatti saporiti e strutturati. Buono con i secondi di carne rossa.

Vini Vulcanici
Artigianale
Magnum Gattinara Tre Vigne' Travaglini 2018
travaglini Magnum Gattinara Tre Vigne' Travaglini 2018

Vino rosso realizzato con uve Nebbiolo solamente nelle migliori annate. Riceve il nome dalle tre vigne da cui provengono le uve impiegate per la produzione. La raffinatezza dei suoi profumi si evince dagli eleganti sentori di frutti rossi in confettura, tamarindo e susine. L’affinamento in legno conferisce anche piacevoli sentori speziati dolci. In bocca presenta tannini solidi, chiudendo sapido e fresco.

Ve
90/100
GR
2 bicchieri rossi
JS
94/100
Bi
4 Grappoli
Vi
4 Viti AIS
Vini Vulcanici
Gattinara 'Tre Vigne' Travaglini 2018
travaglini Gattinara 'Tre Vigne' Travaglini 2018

Il Gattinara "Tre Vigne" di Travaglini è un vino rosso elegante, corposo ed avvolgente. Ha colore granato intenso ed al naso emergono ampie sensazioni fruttate, calde e mature di confettura, susine e tamarindo. Al palato riprende vigore dal solido tannino ma soprattutto dalla fresca e sapida scia finale. Affinato 30 mesi in botti di Rovere

Ve
91/100
GR
2 bicchieri rossi
JS
92/100
FM
94/100
Bi
4 Grappoli
Artigianale
Green Energy
Vini Vulcanici
Gattinara Riserva Travaglini 2018
travaglini Gattinara Riserva Travaglini 2018

Il Gattinara Riserva Travaglini è un vino rosso di grande eleganza e struttura dal colore granato intenso. Naso eccellente che svela in progressione tipicità, rara eleganza e notevole complessità: note di confettura di cliegia, pot-pourri, incenso, sentori mentolati, goudron, china, rabarbaro, tamarindo e scorza di arancia. In bocca è carnoso, morbido e strutturato, fresco e gradevolmente minerale. I tannini sono vivi e ben integrati. Preciso, persistente e coerente in chiusura. Matura 36 mesi in botti di rovere di Slavonia di diversa capacità

Ve
93/100
LM
91/100
WS
92/100
RP
94/100
WE
93/100
GR
2 bicchieri rossi
Bi
5 Grappoli
Vi
4 Viti AIS
Green Energy
Vini Vulcanici
Gattinara Selezione Travaglini 2017
travaglini Gattinara Selezione Travaglini 2017

Il Gattinara Travaglini è un vino di grande eleganza e rappresenta una delle più famose espressioni di Nebbiolo della Denominazione Gattinara. Ha colore granato intenso con i tipici riflessi aranciati del gattinara. Al palato è giustamente tannico, di buon corpo e con consistente alcolicità. Di persistenza gustativa molto lunga e con piacevoli profumi speziati. Affinato 28 mesi in botti di Rovere di diverse capacità.

JS
93/100
GR
2 bicchieri
Bi
5 Grappoli
Ve
89/100
Green Energy
Artigianale
Vini Vulcanici
Magnum Gattinara Selezione Travaglini 2020 Cassa in Legno
travaglini Magnum Gattinara Selezione Travaglini 2020 Cassa in Legno

Vino di colore rosso granato intenso. Il profumo evidenzia delicati sentori speziati dominati da una netta e forte mineralità. Al palato è piacevole, elegante, persistente e giustamente tannico. Colpisce per l’eleganza che è sapientemente unita alla forza tipica del nebbiolo.

RP
90/100
GR
2 bicchieri
JS
92/100
Sl
Grande Vino
Ve
89/100
Bi
4 Grappoli
Green Energy
Vini Vulcanici

 

GATTINARA – IL VINO

Il territorio della denominazione vino Gattinara è un solo Comune, che come in molti casi nell’alto Piemonte, prende il nome proprio dal paese. Il Gattinara DOCG è dunque il vino principe di questo piccolo lembo di terra in provincia di Vercelli, non lontano da Novara, che volge verso il lago Maggiore e guarda con rispetto al Monte Rosa all’orizzonte, suo ideale e romantico confine.

Che sia una terra da vino e da vino buono, non lo si percepisce immediatamente, la conformazione dell’abitato è usuale e anche se ricca di tesori è poco suggestiva ad uno sguardo distratto, almeno prima di arrivare al centro storico. Soprattutto sono le vigne a sapersi nascondere, tant’è che anche l’occhio più curioso, difficilmente le individua entrando in paese secondo la direttrice principale nord-sud.

Ovviamente di viti ce ne sono, ordinate in splendidi vigneti, tenuti come giardini e chiamati per nome, quasi come se fossero figli, proprio a testimoniare l’importanza che gli abitanti attribuiscono al prezioso frutto della loro terra.

È la collina che domina Gattinara, ad ovest del comune stesso, facendone una cinta naturale, che ospita tutti i suoi vigneti. Pendii molto leggeri e altitudini assai modeste, quella condizione di media collina però, assai preziosa per l’uva Nebbiolo.

Secondo disciplinare, il Gattinara DOCG non necessariamente deve essere un vino in purezza, tanto è vero che il Nebbiolo deve comporlo per almeno il 90%, ma non necessariamente del tutto; per la restante parte Vespolina e Uva Rara completano il quadro. Molti produttori tuttavia non aggiungono uve che non siano Nebbiolo, chi lo fa però non andrà additato come “purista”, perché Vespolina e Croatina altro non sono che le principali varietà coltivate nella zona del novarese. Ovvero potremmo dire che la piccola mescolanza, quando presente, non smentisce il territorio, anzi lo enfatizza.

La particolarità di Gattinara è un terreno con grande ricchezza di minerali e di ferro, da qui la grande mineralità e struttura dei suoi vini, condizioni eccellenti che permettono lunghi invecchiamenti in bottiglia e regalano a chi sa aspettare piacevolissime emozioni.

Quali sono le caratteristiche del vino Gattinara? Non si tratta di vini facili, men che meno “ruffiani”, al contrario si tratta di vini austeri e complessi. Vini di grande spessore, che richiedono tempo: tempo per aspettarli quando riposano in bottiglia, tempo per degustarli quando sono nel nostro bicchiere. In alcuni casi, non rari, definire commovente la franchezza con cui ci parlano, non è eccesso di entusiasmo narrativo, ma solo obiettiva cronaca di una onesta degustazione.

 

Il Gattinara è un vino dalla storia lunga, ma che negli anni non ha avuto sempre fama e fortuna. Nei primi anni del secolo ventesimo una grandinata distrusse gran parte dei vigneti e gli abitanti della città si orientarono forzatamente verso l’industria. Ciò nonostante la Denominazione d’Origine fu comunque una delle prime in Italia. Purtroppo altrettanto brillante non è stato il successo economico. Oggi però possiamo dire che questa terra esprime uno dei migliori vini rossi italiani, la produzione è limitata, le aziende sono poche, tra le più famose e antiche cantine di Gattinara possiamo citare Nervi, piuttosto che Travaglini, ma anche piccolissimi come Petterino e Iaretti, forse proprio per questo, la qualità è praticamente eccellente ovunque.

L’amministrazione comunale ha recentemente intrapreso nuove ed energiche politiche di valorizzazione del proprio gioiello enologico; il tempo sarà giudice, i primi passi sembrano quelli giusti.

GATTINARA DOCG - IL COMUNE E LA SUA STORIA

La storia di Gattinara è affascinante ed indissolubilmente legata al suo gioiello, frutto del Nebbiolo. Basti pensare che durante la guerra di Crimea, in un accampamento militare, si accese un forte dibattito su chi bevesse il miglior vino tra francesi e italiani; vennero eletti a giudice i soldati alleati inglesi. A spuntarla in questo goliardico duello furono gli italiani, grazie proprio ad una bottiglia di Gattinara e una di Lessona.

Senza dubbio il personaggio più illustre di Gattinara visse a cavallo del 1500 rispondendo al nome di Mercurino Arborio, della potente famiglia degli Arborio. Dapprima diplomatico e in seguito Cardinale, rivestì il prestigioso e potente ruolo di Gran Cancelliere di Carlo V, alla corte del quale introdusse il suo vino, il Gattinara. Fu inoltre frequentatore delle maggiori corti europee, tra le quali quella Sabauda e presso Massimiliano d’Asburgo.

Il centro storico di Gattinara è del 1200, per la precisione fu nel 1242 che il Comune di Vercelli decise la costruzione di un borgo franco, per irrobustire ulteriormente le difese della zona. Nel nuovo borgo confluirono forzatamente tutti gli abitanti dei piccoli borghi antecedenti, da uno di questi prese il nome il nuovo presidio.

L’area in cui sorse Gattinara non fu priva di insediamenti in età anche molto antecedenti. Fin dall’epoca romana borghi abitativi stanziali sorgevano lungo il corso del fiume Sesia, alcuni reperti ritrovati durante scavi casuali testimoniano la presenza di un centro abitato in età imperiale.

Questo lembo di terra fu crocevia di antiche strade che seguendo il percorso del Sesia si incrociavano con quelle provenienti da Biella. Non solo i commerci tuttavia scandivano la vita quotidiana degli abitanti di queste terre, numerosi furono i conflitti che videro nell’alto novarese il campo di battaglia. Splendida testimonianza di ciò è il Recetto di Ghemme, sulla sponda opposta del fiume Sesia. Anche Gattinara però vanta importanti costruzioni militari, è della fine del 1100 il castello di San Lorenzo, costruito sulla collina che domina la cittadina presso l’omonima pieve. Il periodo peggiore fu a cavallo del XVI secolo quando Gattinara subisce quattro anni di dominazione francese, dal 1555 al 1559. Di qui però parte una vera rinascita, favorita dall’afflusso di nuovi abitanti prevenienti dall’alto Sesia e per Gattinara iniziano due secoli di buona prosperità.

Nel settecento però un nuovo evento di portata mondiale, modificò gli equilibri stabili da secoli. La dominazione napoleonica abolì i privilegi feudali di cui Gattinara godeva (era zona franca) e i privilegi di casta, in particolar modo quelli ecclesiastici.

Il vino è sempre presente, proprio i vigneti sono i protagonisti delle evoluzioni economiche di Gattinara nel ‘900. In una prima fase lo sono in negativo, perché è del 1905 la terribile grandinata che distrugge buona parte dei vigneti e costringe l’amministrazione a puntare su un forte piano di sviluppo industriale, per garantire lavoro e benessere. Di senso opposto invece quello che accade tra gli anni settanta e ottanta. Gattinara è piegata dalla crisi dell’industria, che chiude molti dei suoi stabilimenti. Saranno le vigne e la produzione ormai totalmente votata alla qualità che permetteranno a Gattinara di continuare a generare economia e lavoro.

Oggi il Comune è un piccolo centro della provincia di Vercelli, dove convivono armonicamente fabbriche, vigne, pievi e tanta, tanta buona enogastronomia.

 

GATTINARA - IL NEBBIOLO

L’Albese (e le Langhe più in generale) è probabilmente il territorio dove vide la luce l’uva Nebbiolo. E’ da sempre però coltivato in tutto il Piemonte e in Lombardia nella sola zona vitivinicola della Valtellina. il Nebbiolo negli anni e in territori diversi è stato chiamato con svariati nomi: Spanna nel novarese, Picontendro sulla Serra, Chiavennasca, dalla città di Chiavenna, in Valtellina. Tuttavia l’etimologia del suo nome, Nebbiolo, riporta a due possibili spiegazioni che lo legano nuovamente al territorio langarolo: la prima fa risalire il nome al fatto che la bacca di questa specie è ricca di pruina sulla buccia e quindi sembra ricoperta di una coltre di nebbia. La seconda, accosta il nome Nebbiolo alla tardiva maturazione di quest’uva, che avviene in autunno inoltrato, quando la Langa è spesso coperta appunto da una fitta nebbia.

Occorre segnalare che, se pur l’origine sia quasi certamente da attribuire alle terre di Langa, il Nebbiolo riesce a regalare grandissimi vini in tutte le zone (poche) in cui è coltivato. L’alto Piemonte, partendo da Carema e dalla Valle d’Aosta, per arrivare fino a Gattinara e al novarese, ne è un esempio lampante, con un susseguirsi di grandi vini, spesso ricchi di struttura, mineralità e tannicità, che rendono il vino particolarmente longevo.

Numerose personalità piemontesi, letterati, enologi e governanti, portarono il Nebbiolo al massimo riconoscimento già nel XIX secolo, a discapito degli altri vitigni coltivati in regione, soprattutto Moscato e Barbera. Le origini sono tuttavia ben più antiche. Il primo documento ufficiale risale al 1200, in cui veniva citata l’uva Nibiol, nome antico del Nebbiolo. Quasi certamente l’origine di questa uva è di età pre-romanica.

La pianta dell’uva Nebbiolo è di maturazione tardiva, dà un grappolo di dimensioni medio/grandi a forma alata, con acino medio/piccolo. Ricco di pruina è di colore violaceo scuro. Il vino che si produce è ricco di estratto, strutturato e austero, prodigo di tannino, ma scarico di colore. Genericamente regala vini di grande longevità e complessità; è adatto inoltre ad affinamenti in legno prolungati, che ne aumentano struttura e complessità.

Il vitigno Nebbiolo concorre, da solo o in parte prevalente, a molte Denominazioni di Origine in Piemonte e Lombardia. Ricordiamo tra questi: Barolo, Barbaresco, Langhe, Boca, Lessona, Ghemme, Carema, Sizzano, Bramaterra, Fara, Roero, Valtellina e, naturalmente, Gattinara.

 

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