Catalogo Erbaluce
Erbaluce di Caluso Merlana appare alla vista di color giallo paglierino con riflessi verdognoli. Si apre al naso con note fresche e piacevoli di frutta e fiori di campo. Gusto pieno, appagante e dal finale minerale e leggermente erbaceo. Affina alcuni mesi in bottiglia
“Erpacrife” è uno Spumante Metodo Classico dal bouquet intenso e originale, da gustare con antipasti e sfiziosi finger food. È un ottimo alleato per le occasioni informali, come apericene e serate in compagnia di amici e famigliari.
Bianco intenso e fruttato, vinificato in acciaio, con lunga sosta sui lieviti prima della messa in bottiglia. Si abbina bene con svariati antipasti della cucina locale, ma anche con primi e secondi di pesce.
Storia e caratteristiche di un grande vitigno piemontese: l'Erbaluce
Da sempre considerato culla di grandi vini rossi, il Piemonte è la dimora di un eccellente vitigno a bacca bianca: l'Erbaluce. Un nome che richiama il fresco profumo dei prati e i riflessi dorati del sole. Immagini che non si allontanano molto dalla realtà, giacché si ritiene che all'origne del nome Erbaluce vi sia proprio il colore giallo-verdognolo dei suoi acini che, maturando, acquisiscono morbidi riflessi rosati. Siamo nell'area settentrionale della provincia di Torino, stretta tra le prealpi piemontesi, il Canavese e il Lago di Viverone. Una regione in cui la viticoltura è tradizione secolare e il vitigno Erbaluce è apprezzato da tempi immemori.
I primi riscontri storici risalgono al 1600. Già allora studiosi e ampelografi discutevano delle origini geografiche di questo vitigno, incerti tra il Monferrato e il torinese. Più utili si sono rivelati alcuni recenti studi genetici che mostrano una somiglianza tra il campano Greco di Tufo e l'Erbaluce. E' possibile quindi che anche quest'ultimo sia stato portato in Italia dai coloni greci. Non stupisce, perciò, che nel Novarese sia denominato "Greco". I viticoltori piemontesi non hanno mai smesso di coltivarlo: la sua estrema versatilità consente di ottenere aromatici vini fermi, raffinati spumanti e ottimi passiti. Legato intimamente al suo terroir d'origine, l'Erbaluce è protagonista di importanti denominazioni, tutte piemontesi: le DOC Piemonte, Canavese e Colline Novaresi e la pregiatissima DOCG Erbaluce di Caluso.
Caratteristiche del grappolo e della pianta
L'Erbaluce è un vitigno estremamente vigoroso, dalla produttività elevata sebbene non costante. Le bacche di forma sferoidale e media grandezza si raccolgono in grappoli alati, compatti e allungati, anch'essi di dimensioni medie. Gli acini mostrano una luminosa buccia gialla con riflessi verdastri che tendono al ramato a maturazione compiuta. Modesta la presenza di pruina. L'Erbaluce germoglia precocemente, agli inizi di Aprile, restando esposto a eventuali gelate primaverili. La maturazione si compie generalmente nella seconda decade di Settembre.
Vinificazione dell'Erbaluce, vitigno straordinariamente versatile
Grazie alla sua spiccata acidità, l'Erbaluce dà vita a un'ampia gamma di vini assai diversi ma sempre affascinanti. La vinificazione vede frequentemente una fase preliminare di macerazione delle uve sulle bucce, seguita dalla fermentazione in acciaio. L'affinamento si svolge spesso in legno, donando al vino maggiore struttura e complessità aromatica. Fini ed equilibrati gli spumanti che vengono generalmente prodotti secondo il Metodo Classico. Ma la versatilità dell'Erbaluce consente di andare oltre: dall'appassimento delle uve e dal loro successivo affinamento si ottengono raffinati e avvolgenti vini da dessert.
Caratteristiche organolettiche dei vini Erbaluce
Non è semplice riassumere le caratteristiche dei vini ottenuti da questo vitigno che, come si è visto, sa mostrare molti volti. I vini fermi sono caratterizzati da aromi freschi e armoniosi di frutti a polpa bianca e agrumi, mandorle e fiori di campo. Fragranze che avvolgono sia il naso che il palato, attraversate da fini note erbacee e minerali. La maturazione in legno restituisce vini più morbidi, corposi e strutturati, dagli aromi più complessi: emergono interessati sentori speziati, note affumicate e tostate, profumi di frutta matura. Intensità, freschezza e dolcezza trovano un ottimo equilibrio negli eleganti vini passiti: il naso è accarezzato dal profumo delizioso del miele e della frutta candita, da sentori di liquirizia e tabacco. Aromi di crosta di pane, fiori freschi e nocciole caratterizzano gli spumanti. Il loro perlage fine e persistente prelude a un eccellente equilibrio tra mineralità e acidità.
Caratteristiche del territorio
Furono i ghiacciai, milioni di anni or sono, a modellare i rilievi del Canavese e delle Prealpi piemontesi, culla e dimora dell'Erbaluce. Origine glaciale hanno anche le colline che incorniciano Ivrea e il Lago di Viverone. Un terroir fatto di ampi spazi aperti, di fresche brezze montante, di forti escursioni termiche tra giorno e notte. Il suolo morenico è composto prevalentemente da ciottoli e rocce immersi in una matrice argillosa e, in misura minore, sabbiosa. Si tratta di un substrato che drena l'acqua negli strati inferiori del terreno, costringendo le viti ad allungare profondamente le radici nel suolo. Qui, insieme alla necessaria umidità, trovano i microelementi e i sali minerali che donano all'uva la sua buona struttura e i tipici aromi.
Erbaluce: un vitigno avvolto nel mito
Sebbene le origini dell'Erbaluce siano ancora oggetto di studio, alcune importanti informazioni ci giungono da una suggestiva leggenda. Si narra che, tra le colline di Caluso, il Sole e la Ninfa Alba si amarono tanto da generare la bellissima Albaluce, ammirata da tutta la popolazione. Un giorno, però, alcuni contadini decisero di prosciugare le acque del lago e dei ruscelli per fare posto a nuove terre da coltivare. Fu allora che le lacrime della bella Albaluce, cadendo sugli arbusti ormai secchi, diedero vita al nuovo, luminoso vitigno. Fissando le origini dell'Erbaluce proprio tra le colline di Caluso, questa fiaba romantica dimostra una volta di più il valore delle più antiche tradizioni popolari.
Erbaluce: temperatura di servizio e abbinamento cibo vino.
L’Erbaluce vino bianco fermo va bevuto ad una temperatura di 8/10°C. Si abbina molto bene ai piatti a base di pesce in generale ed in particolare ad antipasti di mare crudi, spaghetti alle vongole, branzino al forno ed in generale tutti i pesci cotti al forno. Ottimo accompagnare l’Erbaluce a formaggi morbidi, pasta aglio ed olio o spaghetti con sughi delicati a base di verdure.
L’Erbaluce passito si abbina invece molto bene a biscotti secchi ed a pasticceria secca.
Su Winepoint puoi acquistare i vini Erbaluce delle grandi e delle piccole cantine. Puoi anche scegliere su un catalogo di oltre 10.000 vini provenienti da tutte le regioni d'Italia e del mondo.