Catalogo Schioppettino
Lo Schioppettino di Prepotto di Grillo Iole affina in legno e si esprime su intense e varietali note di chiodi di garofano, pepe e frutti rossi. Assolutamente da provare con piatti di carne rossa e selvaggina da pelo.
Lo Schioppettino della cantina Ronco Severo è un vino rosso autoctono friulano, di medio corpo, molto elegante che si presenta al palato con sentori di frutta rossa e spezie che richiamano il pepe verde. In bocca è caldo e deciso e con un tannino marcato ed un finale lungo e persistente. Un vino piacevole da bere da solo, ma particolarmente indicato per piatti saporiti e con sughi importanti. Affina 30 mesi in botti grandi di Rovere di Slavonia
Si potrebbe pensare che il questo strepitoso vitigno autoctono si chiami "Schioppettino" in virtù della forza che esprime in bocca. Quasi come una esplosione di sapori che regala una sensazione di frizzante. Sapori ed aromi che arrivano immediatamente al palato creando un turbinio di emozioni. Il suo nome deriverebbe invece dallo schioppettio degli acini, caratterizzati da una buccia tesa e croccante, o in alternativa dalla sensazione scoppiettante del vino al palato, visto che in passato era spesso vinificato leggermente frizzante. La sua diffusione interessa le province di Udine e Gorizia, poco distanti dalla sua |
zona di origine, fra l'abitato di Prepotto e la Slovenia.
Le prime testimonianze storiche dello Schioppettino, conosciuto un tempo anche con il nome di Ribolla Nera, risalgono già al 1282, grazie a dei documenti ritrovati nell'Archivio del Castello di Albana. Ma la sua storia nei secoli non è stata sempre luminosa visto che agli inizi degli anni '70 era praticamente estinto. Malattie come oidio e filossera, le scelte dei viticoltori che decisero di sostituire i vitigni autoctoni con i più remunerativi e produttivi internazionali, problemi burocratici, fecero si che lo Schioppettino fosse addirittura eliminato dall'elenco delle varietà di cui era consentita la coltivazione.
Solo la lungimiranza e perseveranza di alcuni personaggi, primo fra tutti Paolo Rapuzzi, produttore di Cialla, permise di recuperare le viti superstiti sul territorio comunale e realizzare così un impianto che segnò la rinascita dello Schioppettino con la prima vendemmia del 1977, anche se sarà reinserito nell'elenco dei vitigni autorizzati solo qualche anno dopo.
Il vino ottenuto si presenta con intensi profumi di frutti di bosco e spezie, corpo non troppo voluminoso e sostenuto da una sapida acidità, molto più rilevante della impalcatura tannica. Rientra nelle DOC Colli Orientali del Friuli e Friuli Isonzo.