Franciacorta DOCG

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Franciacorta Brut Rosé La Valle 2018
la valle Franciacorta Brut Rosé La Valle 2018

Il Franciacorta Brut Saten di La Valle è uno spumante Metodo Classico dal colore rosa tenue accompagnato da perlage fine e persistente. L’analisi olfattiva è molto intrigante e spazia da note floreali, al lampone, alla fragola e al ribes. Il gusto è fresco delicatamente minerale, arricchito da aromi fruttati.

Bi
4 Grappoli
Artigianale
Franciacorta Brut Saten La Valle 2020
la valle Franciacorta Brut Saten La Valle 2020

Il Franciacorta Brut Saten di La Valle è uno spumante Metodo Classico dal colore giallo paglierino con perlage fine e persistente. L’analisi olfattiva evidenzia deliziose note fruttate di pera e floreali di rosa. Al palato è fresco, sapido, arricchito da eleganti aromi fruttati.

Bi
4 Grappoli
Artigianale
Franciacorta Extra Brut Millesimato 'Naturalis' La Valle 2014
la valle Franciacorta Extra Brut Millesimato 'Naturalis' La Valle 2014
Franciacorta Berlucchi 61 Nature Rosé Millesimato 2015
Berlucchi Franciacorta Berlucchi 61 Nature Rosé Millesimato 2015

Franciacorta Non Dosato perfetto da servire con secondi piatti di pesce, come una tagliata di tonno scottato o bocconcini di pesce persico con pomodorini e capperi.

Vini per momenti romantici
WE
95/100
FM
93/100
Vi
3 Viti AIS
JS
91/100
GR
2 bicchieri
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5 sfere
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4 Grappoli

Descrizione generale del Vino Franciacorta DOCG e del territorio di Franciacorta

Franciacorta è un'importante area vitivinicola posta a sud del Lago di Iseo, tra il fiume Oglio ad Ovest ed il Melia ad Est, con il Monte Orfano a farne da ideale confine a sud.

Franciacorta DOCG oggi è sinonimo di spumante Metodo Classico Brut, e può essere realizzato esclusivamente con uve Pinot Bianco, Pinot Nero e Chardonnay. Chiariamo subito un punto: il termine Franciacorta non vuole richiamare la Francia ed i suoi famosi Champagne. E’ il nome della zona in cui viene prodotto il vino. Zona che in epoca medievale era esente dal pagamento di tasse e gabelle. Era pertanto una “Corte Franca” ovvero una “Zona Franca” (“Franza Curta” in dialetto antico), la cui esenzione dal pagamento di dazi, nel tempo, ne è diventato l’elemento identificativo. L’origine del nome avremo modo di approfondirla meglio in seguito alla fine della pagina.

Franciacorta è quindi uno Spumante prodotto con il Metodo Classico (detto anche Metodo Champenoise) che prevede la rifermentazione in bottiglia e la separazione dai lieviti depositati mediante il processo di sboccatura (o degorgement).
Abbiamo già detto che può essere prodotto esclusivamente con uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco (quest’ultimo in misura non superiore al 50%) allevate nelle campagne di determinati comuni all’interno dell’area denominata Franciacorta. I terreni sono ovviamente mappati dalla Denominazione e solo i migliori (posizionati ad una distanza minima da fiumi e corsi d’acqua e con corretta esposizione) sono ammessi alla viticoltura e possono fregiarsi della denominazione Franciacorta DOCG.
Il disciplinare di produzione prevede inoltre che:
- le uve devono essere portate in cantina per la vinificazione immediatamente dopo la vendemmia;
- l’intero processo produttivo deve svolgersi nel territorio di Franciacorta: vinificazione della base o Cuvée, imbottigliamento, tiraggio, rifermentazione ed affinamento.
- il mosto deve essere ottenuto esclusivamente dalla pressatura diretta del grappolo senza diraspatura. La diraspatura è ammessa solo per la vinificazione del pinot Nero utilizzato per il Franciacorta Rosé;
- il tempo minimo per l’affinamento sui lieviti prima della sboccatura è di 18 mesi;
- le bottiglie possono essere commercializzate solo con il tappo di sughero munito della classica gabbietta in acciaio su cui di solito è riportato il logo della Cantina produttrice.

Un certa ispirazione dalla Francia (ed in particolare dalla zona dello Champagne) la si e voluta prendere, almeno nei sesti d’impianto, infatti la quantità di piante per ettaro di vigna raggiunge qui livelli molto alti, anche diecimila e più ceppi/ettaro. Avere una alta densità di piante per ettaro è sinonimo di qualità in quanto ciascuna pianta ha una produzione minore ma di maggior pregio. La pianta è inoltre portata a cercare nutrimento spingendo le radici in profondità dove maggiore è la presenza di minerali e nutrimenti fondamentali per la qualità delle uve.

Caratteristiche organolettiche e distinzione dei diversi tipi

Da un punto di vista strettamente degustativo i vini Franciacorta qui prodotti sono di ottima qualità, piacevoli grazie alle loro caratteristiche di morbidezza (relative ad uno Spumante Brut) ed alla facilità di beva.

I Franciacorta si dividono, come tutti gli spumanti, a seconda del dosaggio zuccherino contenuto. Abbiamo quindi la seguente distinzione:
- Non dosato o Dosaggio Zero o Nature: zucchero inferiore a 3 grammi/litro;
- Extra Brut: zucchero inferiore a 6 grammi/litro
- Brut: zucchero inferiore a 12 grammi/litro. E’ la versione classica di Franciacorta ed anche la più adatta a tutti i palati e facile da abbinare alle pietanze
- Extra Dry: zucchero compreso tra 12 e 17 grammi/litro.

Accanto alla distinzione tra “Non Dosato, Extra Brut, Brut ed Extra Dry” il disciplinare da chiarimenti su ulteriori tipologie:
- Franciacorta DOCG Brut (senza ulteriori specificazioni). E’ la forma classica e più diffusa di Franciacorta, prodotta con cuvée di diverse annate per garantire uniformità nel gusto. Affina 18 mesi minimo sui lieviti prima della sboccatura;
- Franciacorta DOCG Millesimato: quando la cuvée è composta per l’85% da vino di una singola annata. In questo caso l’annata della vendemmia (relativa al vino che costituisce 85% del prodotto) è riportata in etichetta. Il Millesimato deve avere un affinamento minimo sui lieviti di 30 mesi. Viene prodotto solo nelle annate migliori e per dare maggior rilievo ad un’annata con caratteristiche uniche. Nelle annate non particolarmente brillanti il Consorzio di tutela di Franciacorta può vietare l’utilizzo del millesimo.
- Franciacorta DOCG Rosé. Deve essere ottenuto da: Pinot Nero vinificato in rosato in percentuale minima del 35%; Chardonnay in percentuale non superiore al 65%; Pinot Bianco in percentuale non superiore al 50%. Affinamento minimo sui lieviti di 24 mesi.
- Franciacorta DOCG Riserva. L’indicazione della “Riserva” è ammessa solo per i Franciacorta Millesimati che hanno fatto un affinamento minimo sui lieviti di 60 mesi.
- Franciacorta DOCG Satén. Per il Satén dobbiamo dedicare più spazio in quanto si tratta di una definizione unica di Franciacorta. Infatti, non contente di un solo simbolo da promuovere (Franciacorta DOCG), le operose cantine di Franciacorta hanno coniato anche un termine nuovo per identificare i loro vini: Saten. Infatti con la dicitura Saten in etichetta è possibile immediatamente dedurre alcune caratteristiche del vino:
1) innanzitutto sapremo di essere in Franciacorta e in nessun altro luogo al mondo. La definizione “Saten” è infatti ammessa solo per i Franciacorta;
2) sapremo di avere nel bicchiere un vino spumante Metodo Classico certamente, ma prodotto con base di sole uve a bacca bianca;
3) in terzo luogo la pressione interna alla bottiglia non sarà di circa sei atmosfere come avviene normalmente per gli spumanti, ma solamente di quattro e mezzo atmosfere. Tutto ciò per rendere ancor più morbido e setosa la bollicina franciacortina; Saten, in dialetto bresciano, vuol dire seta.

E’ quindi importante chiarire che la dicitura Saten riguarda quindi le uve utilizzate (a bacca bianca) e la pressione interna della bottiglia (4,5 atmosfere).
Saten non riguarda il livello zuccherino contenuto nel vino Franciacorta. Il Franciacorta Saten potrà pertanto essere Brut o Extra Brut. E’ pertanto frequente trovare nelle etichetta dei vini Franciacorta la dicitura “Franciacorta Brut Saten”.

La Storia del Franciacorta. Un Approfondimento

Questa parte d’Italia è sempre stata dedita all’agricoltura; abbiamo già visto infatti che il termine Franciacorta non ha attinenza con lo stato francese bensì con l’antica dicitura Corte Franca, cioè corte esentata dal pagamento delle imposte. Sotto il dominio veneziano infatti, in questa zona lo stato non esigeva tasse. La ragione risiede probabilmente nel fatto che questi luoghi erano paludosi e disagiati e l’opera dei monaci ivi residenti portava beneficio sufficiente da poterli considerare meritevoli di esenzione da ogni contributo.
Fa sorridere pensare ad una zona così ricca oggi, una volta invece povera e depressa. Franciacorta oggi è appunto un’area ricca del Paese, dove la produzione di tessuti, seta in particolare, ha fatto la ricchezza di molti imprenditori. Alcuni di questi decisero nel 1961 di “fondare” la Franciacorta vitivinicola e di legarla alla produzione di bollicine metodo classico. Attenzione a non chiamarlo spumante però! Perché gli abili imprenditori bresciani hanno pensato bene di bandire il termine spumante per indicare le loro bollicine, termine troppo generico a loro dire, difatti con il termine spumante indichiamo tutta la produzione italiana di vini frizzanti oltre una certa soglia di pressione interna, siano essi Charmat o Metodo Classico. Abili nel marketing come nel produrre vino, il primo gruppo di imprenditori decise che il Franciacorta si doveva chiamare così, e basta. Il termine spumante è bandito, tanto da essere espressamente vietato anche nel disciplinare di produzione.

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Abbinamento Franciacorta e cibo

 

Il Franciacorta, a parere di chi scrive, si abbina molto bene ai salumi ed è pertanto perfetto per l’aperitivo. E’ infatti frequente assaggiare salumi come prosciutto, salame e mortadella in accompagnamento ad un Franciacorta. La grassezza e la dolcezza del salume è smussata dalla leggera verv acida del Franciacorta che sgrassa la bocca ed accompagna splendidamente il boccone successivo.
Il Franciacorta (tanto nella versione Brut che nella versione Saten) è ottimo in accompagnamento a fritture di pesce e di verdure. Si accompagna bene anche a polpettine di pollo fritte e mozzarelline impanate e fritte.
Anche l’abbinamento con formaggi a pasta morbida come mozzarella e stracchino va molto bene. Perfetto pii se il formaggio morbido si accompagna a pane o cracker e costituisce la base di stuzzichini e finger food.
Un Franciacorta Extra Brut e che ha fatto qualche anno di invecchiamento accompagna molto bene pesce cotto al forno o al cartoccio. Ottimo inoltre per accompagnare un salmone in crosta di pistacchi cotto al forno

 

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