Catalogo Nero di Troia

Vinificato in legno di rovere e affinato in acciaio, il rosso “Agramante” si abbina bene con le carni rosse e con i piatti del territorio.

“Motta del Lupo ” è un rosso pugliese armonico e piacevole al palato, dallo stile fruttato e speziato. Ottimo con carni rosse e bianche, primi piatti al sugo di carne e paste ripiene.

Colore rosso rubino intenso con sfumature violacee. Profumo delicato di frutti rossi e ciliegie sotto spirito che ben rappresentano l’essenza dei due vitigni utilizzati per questo incredibile vino: Nero di Troia ed Aglianico. Vitigni del Sud Italia difficili da allevare e vinificare ma in grado di donare vini di rara eleganza e ricchezza aromatica come il BoloNero. Vino dall’eccellente rapporto qualità prezzo.

Vino rosso pugliese da uve Nero di Troia in purezza. Dotato di intensi profumi di mirtilli e more, ha un sorso immediato e robusto. Affinamento esclusivamente in acciaio
Avvolgente e generoso come la terra natìa, caldo come il sole che infiamma il terreno dove affonda le radici: è il Nero di Troia, autentico e fiero vitigno pugliese. Chiamato anche uva di Troia o vitigno di Canosa, è la vite che insieme al Negroamaro e al Primitivo, rappresenta il fiore all'occhiello dell'enologia meridionale italiana.
Il Nero di Troia, quando la storia incontra la mitologia
La storia del Nero di Troia è composta dalle tessere di un puzzle molto variegato. Tracce documentali, supposizioni e leggende si intersecano quel tanto che basta a regalare quell'alone di mistero che rende ancora più intrigante la storia e le origini del nostro vitigno.
In principio pare che fu l'eroe Diomede, dopo aver sconfitto la città di Troia, a portare in Puglia i tralci di vite che aveva sottratto alla città sconfitta. Questi tralci vennero piantati sulle rive del fiume Ofanto, un luogo quasi idilliaco, un terroir ideale diremmo oggi, nel quale l'uva iniziò a crescere a prosperare.
Secondo alcuni storici invece il Nero di Troia deriverebbe dalla città albanese di Cruja, il cui nome sarebbe stato storpiato dal dialetto locale. Infine, secondo altri studiosi, il vitigno sarebbe originario della città di Troia situata nel foggiano o addirittura sarebbe nato nella regione galizio-catalana della Rioja.
Quello che sappiamo con certezza è che la prima traccia documentale sicura risale all'anno Mille e ci racconta di come Federico II di Svevia amasse in modo particolare "quel corposo vino di Troia".
La prima descrizione scientifica invece risale alla seconda metà dell'Ottocento e ci racconta di una varietà robusta e non molto produttiva. In questo periodo l'allevamento del Nero di Troia si sposta nella zona a nord di Bari e il vitigno viene utilizzato soprattutto come vino da taglio nel famoso Nero di Barletta, un rosso verace e molto apprezzato.
Oggi conosciamo due biotipi di Nero di Troia: la "Carmosina" ovvero la varietà coltivata a Canosa, rara e difficile da trovare, e la varietà di Barletta, la più comune.
Le aree di coltivazione del Nero di Troia
Il Nero di Troia viene coltivato nella zona della Capitanata ovvero l'odierna provincia di Foggia che comprende il Gargano, il subappenninio dauno e il Tavoliere delle Puglie. Viene allevato con successo anche nella zona di Adria, Trani e Barletta.
Caratteristiche del territorio ove cresce il Nero di Troia
Il Nero di Troia cresce bene su terreni in cui la componente argillosa e calcarea la fa da padrona. La presenza di queste due rocce crea i presupposti ottimali per ottenere vini di grande spessore e qualità.
Le tracce del limo e della sabbia invece regalano una buona acidità e una freschezza persistente. La composizione del terreno permette un buon drenaggio dell'acqua garantendo in questo modo la maturazione perfetta dell'uva. Il resto del lavoro lo fa il clima mediterraneo che regala estati calde e assolate e inverni miti e poco piovosi.
Caratteristiche ampelografiche dell'uva Nero di Troia
La foglia del Nero di Troia è di medie dimensioni, quinquelobata, e con una pagina superiore di un bel colore verde opaco, percorso da venature più chiare. Il grappolo maturo è lungo più o meno venti centimetri ed è compatto e molto resistente. L'acino violaceo è abbastanza grande e presenta una buccia spessa, quasi coriacea e una polpa resistente e dal sapore neutro.
Mediamente produttivo, rude e imprevedibile, il Nero di Troia resiste molto bene all'oidio ma non alla peronospora. Gli acini robusti sopportano piuttosto bene le intemperie anche se l'uva spesso è messa a dura prova dal favonio, il vento caldo e secco proveniente da sud.
Vinificazione del Nero di Troia
Il sistema di allevamento tradizionale è quello ad alberello pugliese anche se negli ultimi tempi i viticoltori preferiscono la coltivazione a spalliera.
L'uva arriva a perfetta maturazione durante la prima decade di ottobre. La vinificazione ha subito negli ultimi anni una significativa controtendenza. Se è vero infatti che fino agli anni Novanta il Nero di Troia veniva utilizzato esclusivamente come vino da taglio dal sapore neutro, da qualche tempo a questa parte si è tentata (con ottimi risultati) la strada della vinificazione in purezza.
In cantina il mosto generalmente macera sulle bucce per una ventina di giorni e fermenta in contenitori di acciaio. L'utilizzo sapiente dei tempi della macerazione e della temperatura riesce a domare il carattere spigoloso dell'uva, regalando un mosto morbido, vellutato e poco acido.
L'affinamento è a discrezione del produttore, c'è chi preferisce l'abbraccio neutro del metallo e chi invece sceglie lo scambio di umori e sapori tra il vino e il legno delle barriques.
Caratteristiche organolettiche del vino Nero di Troia
Il nome di questo vitigno ne anticipa l'aspetto della veste, caratterizzata da un colore nero quasi impenetrabile all'occhio. Il vino giovane è dominato da un bouquet floreale e fruttato in cui le note aromatiche della violetta sfumano in quelle dolci del mirtillo.
Un leggero invecchiamento regala invece profumi più caldi e complessi, dove emergono note speziate rese più vigorose da un sentore leggero di tabacco e confettura di ciliegie.
Il palato è rivestito da note ben strutturate e da un tannino avvolgente che la sapiente vinificazione sa domare con cura. Il sorso è caldo, energico e asciutto, caratterizzato da un finale molto persistente. Il Nero di Troia è il complemento perfetto di piatti rustici, dove la carne rossa e gli intingoli sono i grandi protagonisti.
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