Catalogo Friulano
Friulano appagante ed equilibrato, vinificato in solo acciaio con maturazione sui lieviti per 4 mesi. Ottimo con antipasti, carni bianche, salumi e affettati come il Prosciutto di San Daniele.
Il Nekaj è un vino bianco di grande struttura e complessità prodotto da uve Friulano che vengono fatte macerare sulle bucce per 60-90 giorni. Al naso è un susseguirsi di profumi ed aromi che cambiano con il passare dei minuti: note di nocciola, sensazioni agrumate e nuances erbacee. Il sorso è intenso, strutturato e di lunga persistenza. Affina 23 mesi in botte grande. Annata 2014 premiata Tre Bicchieri Gambero Rosso.
Il Friulano "Zabura" della Cantina Skok è un vino bianco fresco e delicatamente profumato dal colore giallo paglierino. Al naso, oltre la tipicità di mandorla, si sposano dei piacevoli profumi mielati. All’esame gustativo si percepisce la caratterizzazione delle componenti morbide degli alcoli e polialcoli che avvolgono piacevolmente il palato
Vino bianco fresco e minerale con delicati profumi floreali che si amalgamano a sensazioni di mandorla e frutta secca. Sorso armonico, sapido e persistente. Vignaioli Indipendenti
Vinificato in acciaio a temperatura controllata e affinato sulle fecce fini per un periodo di 7 mesi, questo Friulano colpisce per la prorompente mineralità gusto-olfattiva. Si abbina bene con crostacei, antipasti e piatti vegetariani.
Il Friulano di Komjanc Simon vinifica in acciaio a temperatura controllata e si abbina bene con antipasti misti, salumi e affettati come il Prosciutto Crudo di San Daniele.
Vinificato in acciaio e affinato sulle fecce fini e in barriques (20%), il Friulano “Albero del Noce” proviene da un vigneto di circa 45 anni ed è perfetto da servire con antipasti, salumi e affettati.
Friulano – Tocai, un vitigno dalle origini antichissime. Storia e caratteristiche
Il Friulano è un vitigno antichissimo, originario del territorio della Regione italiana Friuli Venezia Giulia. Questa varietà di uva venne per documentata ufficialmente per la prima volta già nel XVII sec.
Alcuni studiosi e ricercatori ritengono che l’uva sia stata importata in Friuli Venezia Giulia e in Veneto dall’Ungheria; tuttavia è bene precisare di come non vi siano particolari analogie con il vitigno coltivato sul territorio magiaro.
Secondo quanto si evince da studi più recenti, le origini del vitigno Friulano sarebbero compatibili con la varietà di uva Sauvignonasse, di origine transalpina: quest’ultima è ormai completamente scomparsa dalle coltivazioni francese, rimanendo presente solamente oltreoceano e per la precisione in Cile.
La vinificazione del Friulano - Tocai, da origine ad un vino completamente differente dal Tokaji Ungherese: quest’ultimo viene infatti ottenuto dall’assemblaggio di uve Furmint, Hàrzeve lu e Muscat. Il Tokaji ungherese sta ad indicare inoltre una particolare area geografica del territorio magiaro.
In riferimento ad una Sentenza con la quale si è pronunciata la Corte di Giustizia Europea nel giugno 2008, che ha concluso una vertenza tra Italia ed Ungheria, il nome Friulano Tocai per il vino è stato perso, divenendo semplicemente Friulano nel Friuli Venezia Giulia e Tai nel Veneto.
Origine e caratteristiche del Friulano Tocai
Secondo un’ipotesi avanzata negli ultimi anni, il vitigno magiaro Furmit, una delle uve utilizzate per la realizzazione del Tokaji, avrebbe origini italiane: sembra che il nome dell’uva derivi infatti dalla celebre nobile friulana Aurora Formentini, che nel corso del Seicento portò sul territorio ungherese alcune viti di tocai friulano, come dote matrimoniale.
La nobile Formentini andò infatti in sposa al conte ungherese Adam Batthyan, nell’anno 1632. Le viti portate in dote dalla Formentini, venivano già all’epoca coltivate nelle campagne di Mossa e San Lorenzo Isontino. Secondo questa tesi sarebbe quindi confermata l’origine italiana del vitigno tocai.
Il vitigno Friulano è caratterizzato da un tralcio legnoso di colore scuro, con gemme piccole e schiacciate e con la presenza di foglie di dimensioni medio grandi. La maturazione dell’uva è medio-precoce e la vigoria molto buona.
La produzione di vino a base di vitigno Friulano, si esprime nella vinificazione in bianco. La maggior parte del prodotto che viene ottenuto dalla fase di vinificazione è secco. Non mancano tuttavia versioni di vino passiti o liquorosi realizzati sempre con il Friulano. Esempio importante di un vino liquoroso prodotto con questa qualità di uva è la denominazione lombarda San Martino della Battaglia Liquoroso.
Per la produzione di vino realizzato con Friulano, le uve, una volta vendemmiate vengono immediatamente portate all’interno della cantina, dove vengono accuratamente diraspate e pigiate.
Al termine della fase di pigiatura, il mosto viene trasferito all’interno delle vasche di decantazione, dove viene successivamente trattato con l’ausilio di particolari enzimi.
Al termine di questo processo inizierà la fase di fermentazione alcolica. Al termine della fermentazione, che avrà una durata di circa 30 giorni, il vino verrà lasciato riposare all’interno di altre vasche. Infine seguiranno ulteriori lavorazioni e stabilizzazioni, che culmineranno con l’imbottigliamento.
La caratteristica organolettica principale del vino Friulano, è il gradevole profumo e l’aroma che rimanda alla mandorla amara. Per tali caratteristiche, molti produttori tendono a non eccedere con la fase di invecchiamento del vino prodotto. Un invecchiamento troppo prolungato darebbe infatti luogo ad un vino eccessivamente pesante ed impegnativo, non più elegante e raffinato.
Altra caratteristica organolettica del vino prodotto con quest’uva è il classico retrogusto amarognolo; per quanto attiene al colore, il vino prodotto con uva Friulano Tocai, si presenta giallo paglierino particolarmente scarico, segno distintivo di notevole gioventù ed eleganza.
Il friulano tocai, un grande esempio della tradizione vitivinicola italiana
Il Friulano è certamente un vitigno fortemente legato alle tradizione enologica della Regione Friuli Venezia Giulia. Nella Regione il vino viene servito regolarmente nei bar e nelle osterie. Nelle ore dell’aperitivo in Friuli si richiede il tajut, ovvero il taglietto, che sta ad indicare il segno sul bicchiere nel quale il vino veniva servito, che identificava il giusto livello di liquido da servire.
Il Tocai è probabilmente il vino più amato dai friulani, come testimonia esplicitamente il detto locale “cul tocai a sparissin tuc’i mai”, ovvero “con il tocai spariscono tutti i mali”.
La battaglia sul nome del Tocai che ha caratterizzato la disputa giuridica tra Italia ed Ungheria, non avrebbe alcun senso di sussistere, se si considera a cosa nelle specifico i termini si riferiscono: il dolce ed intenso Tokaji ungherese da un lato e il sempre secco Tocai Friulano.
E’ inoltre importante precisare che il vitigno principale con il quale viene prodotto il Tokaji magiaro, non è il tocai friulano, ma bensì il vitigno autoctono locale denominato Furmint; anche se molti ritengono che anch’esso sia stato importato dall’Italia.
In Friuli la battaglia giuridica perduta, che ha costretto a non utilizzare più il termine tocai per identificare il vitigno, ha certamente generato notevoli malumori; in questo clima di malcontento vi è anche chi non si vuole rassegnare a non etichettare più le bottiglie con il nome tocai, e continua quindi a farlo ignorando la disposizione giuridica europea o aggirandola, apponendo sull’etichetta il nome tocai al contrario.
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