Catalogo Picolit

Da uve autoctone appassite in modo naturale, il Picolit di Grillo Iole conquista naso e palato con dolci sentori di frutta surmatura, fiori gialli e miele di acacia.

Il sorso dolce, morbido e caldo racconta di uva surmatura lasciata ad appassire in modo naturale e curata in modo rigoroso, per esaltare al meglio l’eccezionale materia prima. Matura in barrique per 2 anni prima della messa in bottiglia.

Il Picolit di Vigna Petrussa richiama con forza il territorio e le sue tradizioni, proponendo un passito dolce e armonico, tutto da sorseggiare e gustare come vino da meditazione o con dessert e formaggi saporiti.
Vini Picolit
Il Picolit è un vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia, che deve il nome ai suoi grappoli di forma piramidale con pochi acini dalla buccia spessa e pruinosa, di colore verde dorato punteggiato, e dalla polpa succosa e dolcissima, da cui si ricava un passito famoso in tutto il mondo. Si tratta di un vino raro e pregiato proveniente da ceppi scarsamente produttivi che hanno fioritura ridotta, germogliamento precoce e crescono esclusivamente in alcune zone della collina orientale friulana. Questo contesto ambientale, circoscritto tra le province di Udine e Gorizia, è caratterizzato da terreni che alternano strati di marna calcarea a arenarie con resti di fossili marini e ha un clima mitigato dalla vicinanza del mar Adriatico e dalla catena delle Alpi Giulie che lo proteggono dai venti del Nord.
La particolarità di questa territorio unitamente alla resa scarsa e incostante dell’uva ha il vantaggio di produrre chicchi più dolci, con aromi intensi che attribuiscono al vino Picolit delle caratteristiche organolettiche uniche. Non a caso questo passito è annoverato tra le eccellenze dei vini friulani tutelati dalle disciplinari DOC Collio e DOCG Colli Orientali che comprendono 13 vitigni internazionali e un’ampia varietà di ceppi autoctoni caratterizzati da un elevato pregio e spiccati caratteri sensoriali.
La storia e le origini di una grande bevanda
Sull’origine del Picolit non si conoscono notizie precise anche se il botanico settecentesco Gallesio sostiene che derivi da una vite selvatica, nota già nella Roma imperiale, che i coltivatori attratti dalla fragranza e dolcezza degli acini, hanno allevato e vinificato. Nel XVII secolo il conte Fabio Asquini, dopo aver affinato le tecniche enologiche relative alla sua produzione e averlo trasformato in bevanda irrinunciabile nei banchetti della corte Asburgica, iniziò la sua commercializzazione in tutta Europa, creando addirittura un marchio e una bottiglia ad hoc, che lo resero noto in numerosi ambienti nobiliari di Londra, Parigi, Vienna, Mosca e alla Corte Papale, e fecero si che il Picolit raggiungesse un valore molto superiore a quello degli altri vini bianchi.
I vini Picolit la cui bontà è stata lodata da numerosi personaggi storici tra cui Carlo Goldoni, che li descriveva come “una gemma preziosa”, ancora oggi preservano invariato il loro fascino e la loro esclusività, anche grazie al mantenimento nel tempo degli stessi processi di coltivazione e lavorazione. Le uve, infatti, sono ancora raccolte a mano in diverse fasi tra settembre e ottobre, rispettando il grado di maturazione. Dopo l’appassimento vengono pressate in modo soffice e il mosto così ottenuto viene fatto decantare e poi lasciato fermentare a temperatura controllata in piccole botti di rovere francese dove, a seconda della tipologia, matura da 18 mesi a 4 anni.
I migliori accostamenti a tavola
Il Picolit è un vino di colore giallo dorato più o meno intenso, che se invecchiato diventa quasi ambrato con una complessa gamma olfattiva che ricorda il miele, i fiori di campo e la mandorla, con note fruttate di pesca e castagno. Ha un sapore raffinato, strutturato ed elegante, con eventuale sentore di legno e delicato retrogusto amarognolo. Questo passito dolce, molto alcolico (13-16°) è un cosiddetto “da meditazione”, da sorseggiare dopo cena in un ambiente rilassato, ma è anche un’ottima scelta in abbinamento con dolci al miele, pasticcini secchi o ripieni di frutta secca. Inoltre, quello vinificato secco, è adatto anche per accompagnare pietanze quali paté d’oca, crostacei crudi, ostriche e formaggi stagionati e molto saporiti, piccanti o alle erbe.
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