Catalogo Fiano

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'Fuorilinea' Lunarossa - Orange Wine - in anfora
Lunarossa 'Fuorilinea' Lunarossa - Orange Wine - in anfora

Orange Wine ottenuto dall'impiego di uve Fiano e Moscato. Dopo aver macerato sulle bucce in afora, affina circa 2 anni in barrique, vasche di cemento vetrificato e anfora. Viene imbottigliato senza filtrazione e senza stabilizzazione. Di colore giallo aranciato carico alla vista, offre al naso ricchi sentori fruttati, di sambuco e spezie. Sorso denso e strutturato, dal finale particolarmente lungo.

Orange Wine
In anfora
Macerato
Non Filtrato
Fiano 'Cumalé' Casebianche 2022 BIO
casebianche Fiano 'Cumalé' Casebianche 2022 BIO

“Cumalè” è un vino bianco fruttato, sapido e minerale, che unisce nel sorso le peculiarità del Fiano con il magico territorio del Cilento. Perfetto per accompagnare un intero pasto a base di pesce.

GR
2 bicchieri rossi
Bi
4 Grappoli
Vignaioli Indipendenti
Biologico
Artigianale
Fiano 'Fluminé' Rossella Cicalese 2022 Cilento DOP
Rossella Cicalese Fiano 'Fluminé' Rossella Cicalese 2022 Cilento DOP
Novità
JS
91/100
Ve
90/100
GR
2 bicchieri
Bi
4 Grappoli
Artigianale
Green Energy
Fiano 'Quartara' Lunarossa 2021 - affinamento in anfora - macerato
Lunarossa Fiano 'Quartara' Lunarossa 2021 - affinamento in anfora - macerato

Il "Quartara" della Cantina Lunarossa è un vino bianco campano di grande struttura e ricchezza di aromi. E' prodotto con uve Fiano fatte fermentare sulle bucce in Anfore di Terracotta. Ha colore giallo dorato intenso e profondo. Si esprime con evidenti note speziate di anice e biancospino, miele di acacia, castagno, fiori di arancio, camomilla, zagara e frutta candita. Al palato è elegante nelle nuances minerali e nella profondità di beva, di buon corpo, sorretti da una buona freschezza e con un finale lunghissimo. Fermentazione in otri di terracotta. Affinamento: 6 mesi in anfora, 12 mesi in botti di rovere, 12 mesi in bottiglia

Preferiti di Winepoint
GR
2 bicchieri
Bi
4 Grappoli
Macerato
Biologico
Senza solfiti aggiunti
Artigianale
In anfora
Fiano Biologico 'Gazza Ladra' Santa Lucia 2022
santa lucia Fiano Biologico 'Gazza Ladra' Santa Lucia 2022

Vino bianco da uve Fiano allevate in regime biologico, di colore giallo paglierino carico. Agrumi, caramello, frutta a polpa bianca e sentori floreali affiorano al naso. Al palato è fresco, equilibrato e ricco.

LM
94/100
Ve
87/100
Biologico
Fiano di Avellino 'Aipierti' Traerte 2021
vadiaperti - traerte Fiano di Avellino 'Aipierti' Traerte 2021

Piacevolmente complesso, fine ed elegante, questo Fiano di Avellino fa parte della Selezione “Aipierti” ed è perfetto con crostacei e piatti di pesce anche elaborati.

RP
87/100
Ve
94/100
GR
2 bicchieri rossi
Bi
4 Grappoli
Artigianale
Fiano di Avellino 'Oi Nì' Tenuta Scuotto 2020
Tenuta Scuotto Fiano di Avellino 'Oi Nì' Tenuta Scuotto 2020

Vino bianco di eccezionale struttura e potenziale evolutivo, si lascia gustare in un sorso corposo, morbido e secco. Al naso presenta ampie note di albicocche, pesche, miele, nocciola tostata e finocchietto selvatico.

GR
2 bicchieri rossi
GD
92/100
Lieviti Indigeni
Artigianale
Zero Filtrazioni
Fiano di Avellino 'Sequenzha' Benito Ferrara 2022
benito ferrara Fiano di Avellino 'Sequenzha' Benito Ferrara 2022

Vino paglierino brillante realizzato con uve Fiano in purezza nella zona della Provincia di Avellino. Profumi eleganti di frutta bianca e nocciola vengono emergono al naso. Dopo qualche minuto nel bicchiere si apre ulteriormente verso note di agrumi e cedro candito. All’assaggio è fresco, asciutto, minerale e con una bellissima scia sapida che dona grande consistenza.

Ve
92/100
GR
2 bicchieri
JS
94/100
Bi
4 Grappoli
Fiano di Avellino DOCG Tenuta Scuotto 2022
Tenuta Scuotto Fiano di Avellino DOCG Tenuta Scuotto 2022

Caratteristico vino bianco campano di colore paglierino con riflessi dorati. Il sorso è secco, caldo, morbido e persistente. Al naso affiorano leggere note di idrocarburi, ginestra, frutta esotica e nocciole tostate.

JS
93/100
GR
3 bicchieri rossi
GR
3 bicchieri rossi
Artigianale
Lieviti Indigeni
Fiano di Avellino Traerte 2022
vadiaperti - traerte Fiano di Avellino Traerte 2022

Fiano di Avellino floreale e intrigante al naso, offre un sorso fresco e armonico, da abbinare con piatti di pesce e antipasti leggeri.

Vi
3 Viti AIS
Ve
90/100
GR
2 bicchieri
Bi
4 Grappoli
Artigianale
Spumante Dosaggio Zero 'La Matta' Casebianche 2022 BIO Senza Solfiti Aggiunti
casebianche Spumante Dosaggio Zero 'La Matta' Casebianche 2022 BIO Senza Solfiti Aggiunti

Perfetto per l’aperitivo o per una lunga serata tra amici a base di sushi e piatti di pesce, “La Matta” è uno Spumante fresco e scorrevole al palato, da servire a circa 6-8 °C.

GR
2 bicchieri rossi
Bi
4 Grappoli
Vignaioli Indipendenti
Biologico
Artigianale
Senza solfiti aggiunti
Bianco 'Edda' San Marzano 2022 Salento IGP
San Marzano Bianco 'Edda' San Marzano 2022 Salento IGP

Vino bianco caratterizzato da un profumo che rimanda a sentori fruttati di pesca e agrumi, con delicati accenni di vaniglia. Al palato si presenta con una notevole morbidezza, e con grande pienezza di corpo.

Vini per momenti romantici
LM
99/100
Vi
3 Viti AIS
Ve
87/100
Bi
4 Grappoli

 

Storia e caratteristiche di uno dei più grandi vitigni del Sud: il Fiano

Il Fiano è senza dubbio uno dei vitigni simbolo della grande tradizione vinicola del Sud Italia. Le sue origini sono ricche di fascino e di mistero, sospese tra evidenze storiche e leggende millenarie. Il legame tra la il nostro meridione e la Grecia antica è ben noto. Furono proprio i coloni ellenici a portare sulle coste italiane molti dei vitigni che ancora oggi fanno grande la nostra viticoltura. Certamente, anche il Fiano era tra questi. Personaggi di grande rilievo della cultura romana, quali lo storico Plinio il Vecchio e lo scrittore e agronomo Columella lo citano in alcune delle loro opere, dimostrando di apprezzarlo molto. In particolare, Plinio lo definisce "Apianum", dando il via a diverse ipotesi.

Secondo alcune teorie lo storico intendeva riferirsi alla sua dolcezza, poiché "apianum" significa "amato dalle api". Più diffusa è l'opinione che invece volesse sottolineare la sua provenienza da Apia, antica città del Peloponneso. Suggestivo anche il riferimento alle Alpi Apuane: il tralcio sarebbe giunto in Campania insieme a un gruppo di ribelli fuggiti dalla Liguria, in particolare dalle Alpi Apuane, perché sottomessi dai Romani. Nel linguaggio comune, poi, il termine "Apuano" si sarebbe trasformato nell’odierno nome. Venendo a tempi più recenti, le certezze aumentano. Apprezzato da grandi re e imperatori come Federico II di Svevia e Carlo II d'Angiò, il vitigno comparve nel Bollettino Ampelografico solo nel 1875. È del 2003 la creazione della DOCG Fiano di Avellino, una delle più note e apprezzate nel panorama enologico nazionale. Questo grande vitigno entra anche in altre importanti denominazioni come le DOC Sannio e Cilento, Sicilia e nelle IGT Puglia e Salento.

Caratteristiche del grappolo e della pianta

Si tratta di un vitigno robusto, vigoroso e resistente. La sua produttività medio-bassa non rappresenta un limite per i viticoltori, consapevoli che alle modeste rese corrisponde una qualità eccellente. Il grappolo è alato, compatto, di forma piramidale e di dimensioni medie, così come gli acini dalla forma ellissoidale. Una volta mature, le bacche assumono il loro tipico colore giallo dorato con riflessi verdognoli. La buccia coriacea è ricoperta da poca pruina. Matura tardivamente, pertanto la vendemmia viene generalmente eseguita in Ottobre.

Vinificazione del vitigno Fiano

Il vitigno Fiano è caratterizzato da un bouquet aromatico raffinato e complesso e da una spiccata acidità che favorisce la produzione di vini longevi e strutturati. Qualità che i maestri enologi sanno esaltare attraverso una vinificazione sapiente. La fermentazione e l'affinamento si svolgono spesso in acciaio, precedute dalla macerazione delle uve sulle loro bucce, scrigno di aromi delicati ed eleganti. Non è raro che il vino venga sottoposto a un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia, lungo anche 12/14 mesi, per esaltarne il carattere e la ricchezza aromatica.

Caratteristiche organolettiche dei vini Fiano

La finezza e la ricchezza dei profumi sono alcune delle caratteristiche più apprezzate dei vini ottenuti dalla sua lavorazione. Si distinguono la rotondità della nocciola, la freschezza della frutta, la delicatezza dei fiori. Sentori di pere e mele, pesche, nespole e agrumi avvolgono il naso e accompagnano il sorso, insieme agli aromi di glicine, pinoli ed erba appena tagliata. Al palato è vellutato e caldo, sostenuto da un'accattivante mineralità e da una piacevole e marcata acidità. Struttura e sapidità trovano un mirabile equilibrio e conducono al finale, appagante, ricco e persistente. Il Fiano può essere lasciato invecchiare a lungo in cantina con risultati eccellenti.

 

Il luminoso Sud: culla e dimora del Fiano

 

Quando si parla di questa particolare uva la mente corre a una delle denominazioni italiane più rinomate: la DOCG Fiano di Avellino. Il suolo dell'Irpinia è fertilissimo grazie all'azione millenaria del Vesuvio. Il clima mite e le forti escursioni termiche tra giorno e notte fanno di queste colline l'habitat ideale per la coltivazione di un vitigno che predilige terreni vulcanici, sciolti e leggeri. Laddove il suolo si presenta argilloso e calcareo, sviluppa maggiore complessità ed eleganza. Molto soddisfacenti sono anche i risultati ottenuti dai viticoltori pugliesi e siciliani. In alcune aree della Sicilia si ritrovano condizioni simili a quelle della provincia di Avellino, con suoli di origine vulcanica e colline ben ventilate. In Puglia le temperature possono essere estremamente elevate anche per la prevalenza della pianura sui rilievi. Nonostante ciò, il terroir argilloso a e calcareo e l'ottima ventilazione favoriscono la produzione di vini pregevoli, aromatici e di carattere.

 

Puglia o Campania? Il vitigno conteso

 

Se è assai probabile che la pianta provenga dalla Grecia, non si può dire altrettanto del suo primo lido di approdo. Due diversi eventi, storicamente accertati, dimostrano come questo vitigno abbia viaggiato molto, soprattutto tra Campania e Puglia. Sappiamo infatti che nel XI secolo l'imperatore Federico II, grande amante dei piaceri mondani, volle portare in Campania il delizioso vitigno. Solo un secolo dopo, Carlo d'Angiò, Re di Sicilia, fece piantare nelle tenute reali di Manfredonia alcuni tralci di Fiano provenienti dalla Campania. Qualunque sia stato il suo itinerario, questo vitigno peregrino volle però dimorare sempre tra le terre ubertose e assolate del Sud.

 

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