Catalogo Passerina

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Passerina del Frusinate 'Duchessa' Alberto Giacobbe 2022
Alberto Giacobbe Passerina del Frusinate 'Duchessa' Alberto Giacobbe 2022

La Passerina del Frusinate “Duchessa” si propone come un vino bianco leggero e scorrevole, da servire come aperitivo o per accompagnare antipasti e primi piatti di pesce.

Vitigni Storici Italiani
Passerina del Frusinate 'Maddalena' Alberto Giacobbe 2021
Alberto Giacobbe Passerina del Frusinate 'Maddalena' Alberto Giacobbe 2021

“Maddalena” offre un sorso fresco-sapido di grande eleganza e aderenza territoriale. Ottimo con secondi piatti di pesce e carni bianche leggere.

Vi
3 Viti AIS
Macerato
Vitigni Storici Italiani
Passerina del Frusinate 'Mola da Piedi' Berucci 2020
berucci maria ernesta Passerina del Frusinate 'Mola da Piedi' Berucci 2020

Vino bianco artigianale e fatto come una volta, la Passerina del Frusinate di Maria Ernesta Berucci offre al naso note erbacee e minerali, che conducono ad un sorso sapido e carnoso.

Biologico
Triple A
Artigianale

Vino, vitigno, storia e caratteristiche organolettiche

E' un vitigno con una storia molto antica che è originario delle regioni italiane che si affacciano sul Mare adriatico ed in particolare delle zone costiere di Marche, Abruzzo, Molise ed alta Puglia. In Passato è stata considerata come un parente stretto del Trebbiano Giallo tant’è che era anche chiamata Trebbiano di Teramo (termine tuttora utilizzato in Abruzzo). Recenti analisi hanno invece trovato uno stretto legame del vitigno in questione con il Bombino Bianco (vitigno a bacca bianca presente in Sud Italia ed in particolare in Puglia, Basilicata e Calabria).

Ma perché si chiama “Passerina”? Perché ha questo simpatico ed allegro nome? Sembra che sia dovuto al fatto che gli acini piccoli e molto dolci sono molto apprezzati dai passeri che, proprio per il fatto che l’acino è piccolo, riescono a farne un sol boccone con facilità. In Parole povere l’uva è apprezzatissima dai graziosi ed allegri passerotti e da questi ne ha preso il nome.
Va inoltre detto che è un’uva molto forte e resistente agli agenti atmosferici ed anche alle malattie: in passato è stata quindi molto apprezzata dai contadini e dai vignaioli per la sua capacità di garantire una produzione buona e abbastanza costante. Il vitigno è chiamato nei dialetti locali con molti nomi: Pagadebit (Pagadebito), Uva d’Oro, Cacciadebiti, Scacciadebito: sinonimi che alludono in modo manifesto alla sua capacità produttiva: probabilmente in passato chi era proprietario di vigne dedicate a Passerina poteva avere facilmente dei prestiti in quanto la produttività delle vigne era una buona garanzia. Altri sinonimi sono anche “Corinto”, “Minutella” ed “Uvetta”: nomi che alludono in modo evidente al fatto che l’acino è piccolo.
Nonostante la sua buona capacità produttiva e la predisposizione a donare ottimi vini, in passato è stata quasi dimenticata e sostituita dal Trebbiano Toscano in quanto ancora più produttivo e resistente ma meno aromatico. Questo strepitoso vitigno è stato quindi riscoperto sul finire degli anni ‘90 e poco per volta si è guadagnato i giusti onori fino ad arrivare al 2011 con la creazione della DOCG Offida che prevede nel disciplinare una percentuale minima dell’85% del nostro vitigno.

La coltivazione della vite  è molto diffusa nelle Marche ed in particolare nelle province di Ascoli Piceno e di Fermo. E’ inoltre presente anche nel Molise, in Puglia, in Romagna e nel Lazio.
E’ spesso vinificata in assemblaggio con altri vitigni al fine di donare eleganza ed armonia al blend; ma esprime il meglio di se quando è vinificata in purezza. Non dona un vino forte, tagliente e di spessore come il Verdicchio, bensì un vino estremamente armonioso, profumato e di grande piacevolezza alla beva.
Il merito della riscoperta, della fama e della rinascita del vino Passerina è soprattutto delle Cantine Ciù Ciù e Velenosi: dua cantine marchigiane che per prime hanno scommesso su questo meraviglioso autoctono e lo hanno vinificato in purezza sia come vino bianco fermo, sia come spumante Metodo Classico ed anche Charmat.

 

I profumi ed i sapori del vino

Generalmente ha delicati aromi floreali ed agrumati a cui seguono sensazioni di albicocca, pera, miele, glicine e salvia.
Ha un sorso delicatamente strutturato, con un finale ammandorlato ed è dotato di buona sapidità e freschezza. Ed è proprio la freschezza che rende il vitigno adatto alla spumantizzazione nella versione Brut sia con Metodo Charmat che con Metodo Classico. In particolare la Passerina Brut spumantizzata con Metodo Charmat sta riscuotendo un grande successo in quanto riesce a coniugare molto bene i delicati aromi floreali con un palato persistente e con un retrogusto piacevolmente amarognolo.

Se i grappoli sono sottoposti ad appassimento e vinificati in dolce, ne nasce un vino passito dal colore giallo oro, strutturato, suadente e con piacevoli aromi di amaretto, albicocca e frutti tropicali. Un vino passito perfetto in abbinamento a pasticceria secca e crostate alla frutta.

Non è un vino bianco che si presta all’invecchiamento e, proprio per la sua delicatezza e freschezza, è particolarmente adatto come aperitivo in abbinamento a finger food e formaggi a pasta morbida. Ottimo anche in abbinamento a primi piatti a base di pesce e con sughi delicati.

Su Winepoint puoi acquistare i vini di alcune delle più rinomate cantine marchigiane come Velenosi, Ciù Ciù e Marina Cvetic. Per ciascun vino sono riportate le caratteristiche organolettiche, le tecniche di vinificazione e le recensioni ed i riconoscimenti delle Guide Italiane e straniere come Gambero Rosso, Luca Maroni, Wine Spectator, Decanter, Luigi Veronelli ...

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