Brunello di Montalcino D.O.C.G.

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Brunello di Montalcino 'Poggio alle Mura' Banfi 2017
Banfi Brunello di Montalcino 'Poggio alle Mura' Banfi 2017

Raffinato vino rosso che si esprime al naso con una certa complessità, lasciando affiorare confettura di more e tabacco, accompagnati da sentori di vaniglia. All'assaggio la struttura si rivela decisamente importante, morbida ed equilibrata, con un finale lungo e persistente. Prima dell'imbottigliamento affina per almeno 24 mesi in botti di legno e barrique di rovere.

Preferiti di Winepoint
RP
93/100
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3 Viti AIS
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5 Grappoli
Brunello di Montalcino 'Poggio alle Mura' Banfi 2018
Banfi Brunello di Montalcino 'Poggio alle Mura' Banfi 2018

Raffinato vino rosso che si esprime al naso con una certa complessità, lasciando affiorare confettura di more e tabacco, accompagnati da sentori di vaniglia. All'assaggio la struttura si rivela decisamente importante, morbida ed equilibrata, con un finale lungo e persistente. Prima dell'imbottigliamento affina per almeno 24 mesi in botti di legno e barrique di rovere.

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Brunello di Montalcino Banfi 2016
Banfi Brunello di Montalcino Banfi 2016

Elegante vino rosso che si presenta al naso con una notevole complessità olfattiva, sentori di  prugne in confettura, caffè e tabacco. Al palato è morbido, dal finale di grande persistenza. Affinamento per almeno 24 mesi in botti di rovere e barrique.

RP
94/100
JS
95/100
Bi
4 Grappoli
Grappa di Brunello di Montalcino Riserva Poggio alle Mura Banfi - astucciata - cl 50
Banfi Grappa di Brunello di Montalcino Riserva Poggio alle Mura Banfi - astucciata - cl 50

Grappa prodotta dalle vinacce di uve Sangiovese del Brunello di Montalcino Riserva. All’olfatto affiorano sentori di frutta a polpa gialla, unitamente a note speziate di tabacco, cuoio, pepe nero ed anice stellato. Al palato è morbida ed intensa, chiudendo persistente e ammandorlata. Affinamento in botti di rovere di Slavonia per 18 mesi.

 

Brunello di Montalcino DOCG. La storia, le caratteristiche ed il terriorio dei uno dei vini più famosi al mondo

Montalcino è un comune a sud di Siena, verso la valle dell’Orcia, noto soprattutto per il suo pregiato vino rosso: il Brunello di Montalcino docg, abbreviato Brunello docg. Un vino rosso di grande pregio capofila dei grandi rossi Toscani.

La sua storia non è così antica, solo nella seconda metà del ‘900 il Brunello diventa “il Brunello”. Tuttavia il fascino e la fama che oggi lo circondano rendono meno importante il suo passato, considerato appunto un presente nella piena luce dei riflettori.

Il vino Brunello di Montalcino è costituito al 100% da Sangiovese Grosso, che in zona veniva chiamato Brunello. Il Sangiovese è il vitigno a bacca rossa più coltivato in tutto il centro e sud Italia, la sua origine è incerta, Toscana e Romagna se ne combattono la paternità. Una sentenza non ci sarà mai, e nemmeno importa a ben guardare, dato che ogni regione d’Italia ha saputo interpretare il vitigno secondo il proprio territorio e la propria storia. Possiamo dire però che, più tipico della Toscana è il Sangiovese piccolo, quello cioè con bacca più ridotta, rispetto al Sangiovese grosso, più coltivato sulla sponda adriatica. Montalcino in questo fa eccezione, perché il clone di Sangiovese qui coltivato è appunto appartenente alla famiglia dei Sangiovese a bacca grande (Sangiovese Grosso).

Caratteristiche del territorio ed affinamento del Brunello di Montalcino

La vinificazione è ovviamente in rosso, con pieno contatto delle bucce con il mosto e piena estrazione del colore, del tannino e di tutte le sostanze contenute nella parte più esterna dell’acino.
Una caratteristica importante del Brunello di Montalcino docg è il suo lungo affinamento prima di poter essere messo in commercio. Il disciplinare di produzione cita: “Il vino a denominazione di origine controllata e garantita Brunello di Montalcino non può essere immesso al consumo prima del 1° gennaio dell’anno successivo al termine di cinque anni calcolati considerando l’annata della vendemmia.” Ovvero il disciplinare ci dice che devono decorrere almeno 5 anni di invecchiamento prima che il vino possa essere commercializzato, considerando inoltre che trascorso questo lustro, bisognerà attendere inoltre l’inizio del successivo anno solare. Anche per questo motivo il prezzo di un Brunello è spesso più elevato rispetto ad altri vini rossi Toscani e non solo. È dunque un vino prezioso, e in più il costo del Brunello lievita nelle annate migliori, ma su questo torneremo.

Prima di discutere di prezzo è opportuno definire i contorni di questo grande rosso italiano. Il suo carattere risente molto di almeno due fattori: la posizione geografica delle vigne e lo stile del vignaiolo.
Partiamo da quest’ultimo. A Montalcino non è di casa la botte piccola, la barrique infatti è “di importazione”, mentre il contenitore tipico e storico in questa fetta di Toscana è la botte grande, quella da svariate migliaia di litri. Esistono tuttavia molti produttori che prediligono un gusto più rotondo e morbido per il proprio vino e seguono la strada della piccola botte francese per ingentilire ed arrotondare il loro vino. Va considerato che gran parte delle vendite del Brunello avvengono negli Stati Uniti, dove trova un pubblico molto avvezzo alla morbidezza dei vini e ad una generale semplicità di beva.

Un secondo parametro molto importante è la zona di produzione. Come dicevamo il comune di Montalcino (Toscana) è l’unica area di produzione autorizzata. Dal cucuzzolo appollaiato in cima alla collina, le vigne scendono verso valle a perdita d’occhio e l’intero areale di produzione è meno piccolo di quel che si potrebbe supporre. Il versante nord e il versante sud sono le due macro aree principali.

Le diverse esposizioni e le diverse composizioni dei terreni offrono diverse possibilità di espressione al vino finito. Di solito sono più corposi quelli del versante sud e più magri ed eleganti quelli del versante nord. Questa generalizzazione non è però da prendere come un mantra intoccabile, dato che la mano del produttore incide tanto quanto e forse di più del terreno.

Oltre alle differenti impostazioni che le cantine vogliono dare al loro vino, anche i terreni incidono, soprattutto i microclimi, perché Montalcino è in cima ad un colle e sotto di esso si stendono le vigne in ogni direzione e per diversi chilometri. I diversi versanti, ad esempio il nord e il sud, durante l'anno presentano microclimi molto diversi per via della diversa esposizione al sole. La versione meno invecchiata di Brunello può essere etichettata come Rosso di Montalcino; in questo caso il vino deve riposare in cantina per soli tre anni dopo la vendemmia

Caratteristiche organolettiche del Brunello di Montalcino

Qual è invece il gusto di questo ottimo vino rosso toscano? Leggiamo il disciplinare che riporta: “Il vino a denominazione di origine controllata e garantita Brunello di Montalcino all’atto dell’immissione al consumo deve  rispondere  alle caratteristiche di seguito esposte: colore: rosso rubino intenso tendente al granato; odore: caratteristico ed intenso; sapore: asciutto, caldo, un po’ tannico, robusto, armonico, persistente.” Asciutto e secco, senza residuo zuccherino, caldo di un buon alcool presente, la gradazione minima è 12,5% ma praticamente sempre le gradazioni son ben maggiori; un po’ tannico cita il disciplinare, ma anche in questo caso possiamo dire che il tannino non fa certo difetto.
Robusto, quindi un vino rosso strutturato e persistente, ovvero che rimane al gusto anche molto dopo la deglutizione. Ecco le caratteristiche principali, alle quali potremmo aggiungere, specificando meglio quel generico “odore caratteristico ed intenso”, una nota fruttata di frutta a bacca rossa, sentori terziari di cuoio e terra, sentori di legno e vaniglia se l’utilizzo della barrique ha prevalso, altrimenti sentori di legno e magari leggera tostatura ma niente burro e vaniglia.

Una bottiglia di Brunello è una bottiglia preziosa e deve essere tassativamente di forma bordolese, bandita la borgognotta, la bottiglia più larga e affusolata, che non è prevista dal disciplinare. Largo dunque alla bottiglia dritta di bordeaux, sulle quali possiamo trovare diverse diciture ulteriori, tra le quali “riserva”. Un Brunello riserva è un vino che ha fatto un periodo di affinamento più lungo rispetto a quanto preposto per la versione base.

Ma qual è il miglior Brunello di Montalcino? Ovviamente non è possibile e non è nemmeno giusto rispondere. Certo un nome viene in mente a tutti: Biondi Santi, che se non può essere definito il miglior Brunello, perché nessuno può esserlo, certamente può essere considerato il più famoso, o almeno uno dei più famosi. I nomi però sono davvero tanti, i circa 260 produttori presenti a Montalcino rivaleggiano a colpi di grandi vini e di grandi annate e nessuno di questi piò essere considerato secondario o di minor pregio.

Le grandi annate del Brunello di Montalcino

Parlando proprio di grandi annate val la pena citare le migliori. Secondo il Consorzio del Brunello nato nel 1967 immediatamente dopo la nascita della denominazione, i migliori millesimi delle ultime decadi sono: 1985, 1988, 1990, 1995, 1997, 2004, 2006, 2007, 2010, 2012, 2015, 2016. Considerato che il Brunello di Montalcino invecchiato è un gran bel bere, possiamo considerare alcune di queste annate già nella storia, la 85, l’annata 90, il 97 come il 2004, mentre per altre occorrerà ancora del tempo per valutarne davvero la portata.

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