Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Natale e Capodanno a bollicine

di Valerio Sisti 31/12/2017
Natale e Capodanno a bollicine Natale e Capodanno a bollicine

Natale e Capodanno, festa religiosa e festa pagana, sono il periodo di maggior vendita di vini spumanti e di Champagne, non viene celebrato brindisi che non sia a bollicine, ogni calice, ogni augurio ogni tintinnare di vetro vede le bollicine come protagonista del bere di fine anno. Chi scrive adora il mondo fatato degli spumanti nostrani come degli Champagne transalpini, pertanto non può che giovarsi di questa condivisibile mania. Non tutti però trattano correttamente l’argomento bollicine, spesso infatti queste sono relegate al brindisi finale e a volte, sbagliando, sono abbinate al dessert, a volte ancora svolgono solo il ruolo di apripista come aperitivo prima della cena. A parte col dolce sono tutti utilizzi corretti di un vino spumante, ma sono limitati, e di molto. A bollicine si può pasteggiare, come si usa dire a tutto pasto, ovvero scegliendo una bottiglia che ci accompagnerà per tutta la cena, oppure scegliendo uno spumante adeguato ad ogni portata. Parrebbe sembrare impossibile, ma non è così. Prima di fare alcuni esempi bisogna ricordare però che i vini con le bollicine, siano essi spumanti, Champagne, Cava spagnoli o Sekt tedeschi, o altro ancora, sono un mondo di vino e non un mono prodotto. Intendo che come per i vini rossi o bianchi esistono quelli con più o meno struttura, quelli più o meno invecchiati, quelli più freschi e beverini e quelli più corposi ed evoluti, alla stessa maniera anche i vini che hanno le bollicine sono diversi uno dall’altro. Alcuni saranno più freschi leggeri e beverini, altri più evoluti, complessi e strutturati, alcuni più persistenti e altri più sfuggevoli. Capito ciò non è difficile comprendere come a piatti diversi possa abbinarsi uno spumante diverso e come, scegliendo appunto prodotti con caratteristiche non omogenee, si possa costruire una sequenza di vini che copre tutto il menù del pranzo o della cena.

Facciamo qualche esempio. Iniziamo la nostra cena con del crudo di pesce, anzi con delle ostriche, Bene il Muscadet francese, ma se vogliamo abbinare una bollicina perché non un buon Prosecco? Vi sembra azzardato o sbagliato? Provate. Proseguiamo con un crudo di pesce, sposato con uno spumante italiano, magari un Franciacorta Saten, delicato e setoso adatto a piatti delicati come il pesce crudo. Salumi misti all’italiana? Bene, ci metto un Cruasè, Pinot nero rosato metodo classico dell’Oltrepo. Proseguiamo con un primo piatto: risotto all’aglio, piatto preso in prestito da un ottimo ristorante di Milano, Trento DOC riserva, una bollicina di grande struttura e mineralità per un risotto importante. Secondo piatto, un rombo al forno con patate e verdurine, ci metto uno spumante del sud, fatto sull’Etna. Una bollicina etnea a base di Nerello Mascalese per accompagnare un piatto saporito e gustoso.

Infine il dolce, siamo a Natale: panettone, accompagnato ovviamente con Asti spumante dolce.
Quattro portate, antipasto prima secondo e dolce, abbinati a quattro vini spumanti. Qualcuno dirà “hai saltato la carne”, è vero, la carne è uno dei pochi piatti che difficilmente abbino alle bollicine, ma non lo escludo a priori. A voi il gusto di trovare la giusta bollicina anche per succulenti piatti carnivori

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