Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Vendemmia 2017

di Valerio Sisti 06/09/2017
Vendemmia 2017 Vendemmia 2017

Un’annata davvero strana quella che ci apprestiamo a concludere con la vendemmia 2017. Tutti ricordiamo il gran caldo che ci ha assillato da maggio a pochi giorni fa e che, nelle regioni meridionali ancora persiste.
In realtà il primo fattore determinante non sono state le alte temperature, bensì il freddo: ad aprile, dopo qualche settimana di caldo anticipato, che aveva fatto partire il germogliamento della vite in maniere tanto vigorosa quanto precoce, un’ondata di gelo ha attraversato tutta Europa, provocando la morte dei germogli appena nati e rendendo quindi la vite improduttiva per l’annata intera. Molte regioni, specialmente nel nord Italia, hanno avuto danni tali da mettere a rischio l’intera produzione 2017.

Poi l’annata è proseguita come era cominciata, ovvero con un caldo anomalo che si è protratto molto a lungo. Le punte di calura ben oltre i 40 gradi in alcuni casi, non hanno reso semplice la gestione dei vigneti, che dove non è stata molto accorta ha visto un calo della produzione notevole.
Il calo della produzione, in termini di quantità, sembra ad oggi il primo dato certo. Assoenologi, nel suo consueto comunicato stampa di inizio vendemmia, non si sbilancia su cifre definitive, considerato che ad oggi è stato raccolto poco più del 20% delle uve e che il perdurare della siccità in alcune regioni potrebbe far variare ulteriormente le stime. Tuttavia risulta chiaro dai primi dati che non verranno eguagliati i numeri dell’anno passato e che la produzione si attesterà attorno ad almeno il 15-20% meno del 2016.
Alcune regioni vedono una produzione in drastico calo rispetto all’anno precedente; Lazio e Umbria in particolare, oltre alla Sicilia, si attestano su produzioni inferiori di oltre il 20-25%. Anche Toscana e Puglia non se la passano bene, il calo anche per queste regioni è notevole.
Il Veneto si conferma la regione più produttiva d’Italia, con un calo rispetto all’anno precedente, ma meno grave delle regioni appena citate.

Sempre secondo i dati di Assoenologi l’unica regione che ha visto il segno più davanti al dato produttivo è la Campania; va considerato però che la regione arrivava da una vendemmia 2016 particolarmente difficile e quindi il piccolo incremento di quest’anno è probabilmente dovuto al dato particolarmente ridotto del 2016.
Fortunatamente l’uva raccolta è sana e la vendemmia 2017, in termini qualitativi, si presenta ottima, in alcuni casi realmente eccellente. Il gran caldo ha favorito la maturazione zuccherina, che significa, a fermentazione svolta, gradazioni alcooliche notevoli.
Proprio a causa di un’annata così particolare la qualità della vendemmia 2017 sarà molto eterogenea, non tutte le aree italiane, seppur ovunque abbia sostanzialmente fatto molto caldo, hanno avuto lo stesso clima, anche solo qualche giornata di pioggia al momento giusto può aver fatto la differenza. Ecco perché sarà difficile stimare la qualità generale del vino che riporterà in etichetta il millesimo 2017. A tutto ciò andrà aggiunto inoltre il fattore tempo, ovvero l’affinamento minimo previsto per ogni disciplinare e anche oltre, che contribuirà non poco a determinare il risultato finale.

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