Articoli del Sommelier Valerio Sisti

I vini rossi dell'Alto Adige e del Trentino

di Valerio Sisti 07/05/2017
I vini rossi dell'Alto Adige e del Trentino I vini rossi dell'Alto Adige e del Trentino

Mi chiedono di parlare dei vini rossi dell’Alto Adige e del Trentino. Quale miglior invito a nozze? In passato ho già parlato diverse volte di Alto Adige e Trentino, spesso abbiamo citato i vini bianchi, altre volte no, questa volta invece tocca ai vitigni a bacca rossa.
Non ho idea precisa se nel vasto pubblico dei consumatori di vino, l’Alto Adige rappresenti il luogo sicuro di rifugio per l’acquisto di soli vini bianchi, spero proprio di no. Difatti già dal Trentino e poi a salire verso il Brennero, molte varietà di uva a bacca rossa hanno trovato la loro ideale dimora e regalano vini strepitosi.
Partiamo dal nord, dall’Adige e dall’Isarco, i due fiumi che danno il nome alle rispettive valli e alle rispettive denominazioni. Qui si possono trovare dei Pinot Nero di tutto rispetto. Un controcanto alla Borgogna? No certamente no, ma non perché i vini valgano meno, semplicemente perché il Pinot Nero qui si esprime diversamente. Molto più frutto, più polpa, vini più densi, corposi, specialmente nelle versioni riserva che, magari, vedono una sosta in legno più prolungata rispetto alle rispettive versioni base.

Penso anche ad altri vitigni, come ad esempio la Schiava, un vino principe tra i vini rossi dell’Alto Adige, ve ne sono tre cloni: la Schiava Gentile, una poesia solo nel nome, la Schiava grossa e quella Grigia. Un vino del tutto differente, più leggero, delicato, ricco di profumi e piacevolmente beverino.
Tra i vini dell’Alto Adige da menzionare non va dimenticato il Lagrein, che peraltro ben si accomoda anche nel Trentino. Due le versioni che esprimono al meglio il suo potenziale, quella dunkel, ovvero rossa e quella kretzel, ovvero vinificato in rosato. Anche qui grande eleganza dei vini, profumi freschissimi, specialmente nella versione in rosa e piacevolezza di beva di primordine.
Ho citato tre uve tipiche, ne va citata almeno un’altra, scendendo però in Trentino: il Teroldego. Tra i vini del Trentino è senza dubbio il primo alfiere. Trova la sua migliore collocazione nella Piana Rotaliana, un fazzoletto di terra perfettamente piatta incastonata tra le prime montagne trentine, completamente ricoperta di viti è la casa ideale del Teroldego.
E’ una varietà di uva molto duttile e consente. Operando le giuste scelte prima in vigna e poi in cantina, permette di produrre vini anche molto diversi tra loro, dai più leggeri e freschi a quelli più strutturati da bersi dopo qualche anno di necessario invecchiamento.
A bacca rosso viene coltivato molto Pinot Nero, ma nella Piana Rotaliana la sua destinazione è prettamente spumantistica, con risultati eccellenti, ma di un colore diverso da quello che oggi ci interessa.

Un’altra uva che spesso non viene considerata invece è il Marzemino, inutile dire che è un peccato, perché questa varietà tipica del basso Trentino o se preferite dell’alto Lago di Garda, produce vini rossi divertentissimi. Cosa intendo per vini divertenti? Semplice, vini freschi, fragranti, leggeri, godibilissimi con un naso fatto di piccoli frutti rossi tra l’acerbo e il maturo, una leggera nota vinosa e poi un palato acido, lineare, dritto e di pronta beva. Non vi sembra abbastanza perché un Marzemino non sia divertente?
Questa breve carrellata di alcune delle principali uve rosse che sono alla base dei vini rossi dell’Alto Adige e dei principali vini rossi del Trentino, spero vi sia piaciuta, soprattutto spero che vi abbia messo sete, nel qual caso ecco alcune cantine: Hofstatter, Franz Haas, Ritterhof, San Michele Appiano, Vindimian Rudi, Tramin, Castelfeder, Kornell, Caldaro, Erste+Neue, Abbazia di Novacella

Se vuoi seguire il mio blog con tutti i miei articoli ==>clicca qui<==
Di seguito trovi un breve elenco ed il relativo link:
La forma delle bottiglie per il vino
Il Trentino ed i suoi vini
La Riscoperta del Timorasso

L'importanza del vitigno
Cambia l'annata, viva l'Alto Adige
Chianti Classico: il Gallo Nero
Ricordando Mario Soldati: Montevecchia
Un vitigno mediterraneo: il Vermentino
Tanto vino da fare girare la testa: il Veneto
Frutti e profumi di Sicilia
Marche: una pubblicità vera
Toscana: il Sangiovese
Piemonte: dialogo improbabile tra Barbera e Nebbiolo
Il Friuli ed i suoi grandi vini
Dieci Millenni di Vino parte 2
Dieci Millenni di vino parte 1
Montalcino. quando il vino fa economia
Tre buoni motivi per bere Lambrusco
Montalcino: quando il vino fa economia
L'Amarone. In principio fu Recioto
Gewurztraminer: l'uva di Termeno cresciuta in Alsazia
Collio: DOC inter ...statale
Sua Maestà il Barolo
Bolgheri: Cipressi e Vino
Lugana: un vino da scoprire
Bortolomiol: Prosecco da tre Secoli
C'è Prosecco e ... Cartizze
Hofstatter: l'importanza della vigna
Ca' del Bosco. L'arte del vino
Il successo di Bellavista: ottimo vino, idee e marketing
Il Marsala tra storia e mito parte 2
Il Marsala tra storia e mito parte 1
Discussione "alta" sulla mineralità del vino
Tre falsi miti sul vino ed una verità
Uva e Nuraghi. I grandi rossi di Sardegna
Uva e Nuraghi. I grandi bianchi di Sardegna
Il caso Gaja e quanto vale una DOP (o DOCG)
Trento DOC
La vita della vite
La sequenza dei vini a tavola
I profumi del vino

La giusta temperatura
Geografia del vino: le Langhe
Come conservare un vino

Tappi, tappi, tanti tappi ...
La degustazione parte 1: guardare un vino
La degustazione parte 2: colore ed intensità
La degustazione parte 3: la densità
La degustazione parte 4: prima di berlo ... annusiamolo
La degustazione parte 5: il Vino all'assaggio
La degustazione parte 6: la strana bilancia
La degustazione parte 7: lo stato evolutivo
Un passito è sempre un vino dolce?
Ad un piatto orientale, quale vino abbinare?
Il Pinot Nero ed il decanter
Bollicine a pasto? Certo che SI
Come nasce uno spumante