basilisco

Pier Paolo Pasolini nel 1964 scelse di ambientare alcune scene del suo "Il Vangelo Secondo Matteo" a Barile e si servi della suggestiva collina dello "Sheshe", delle sue numerose grotte scavate nel tufo, risalenti alla fine del 1400. Caratterizzate da una miriade di cunicoli che si snodano sotto il piccolo paese attraversando la colata lavica, furono prima utilizzate come abitazioni, per diventare successivamente delle cantine naturali. ln otto di queste grotte si affinano i vini della cantina Basilisco, dal 2010 acquisita da Feudi di San Gregorio. Il lavoro dell'azienda è volto a dare grande riconoscenza alla tradizione, tanto da considerare e valorizzare quale fiore all'occhiello un ultra ottantenne vigneto storico allevato "a capanno", una particolare ed ormai quasi introvabile forma di allevamento della tradizione lucana. Estrema attenzione è riservata ad ogni singolo passaggio: i 27 ettari di vigne sono interamente a conduzione biologica certificata ed in cantina, grazie anche alla consulenza dell'enologo Denis Dubourdieu, si continua a dar vita a vini che rispecchiano la complessità e la ricchezza di questo territorio.

Da millenni, il maestoso vulcano Vulture nutre una viticoltura semplice, spontanea, disseminata di piccole viti a capanno.
Nel VII secolo a.C. i greci introdussero qui la vite Hellanica - divenuta poi "Aglianico" nella pronuncia spagnola - che trovò in questa terra il suo habitat migliore per creare frutti. La magica bellezza di questi luoghi sedusse i profughi albanesi che, nel XV secolo, si insediarono qui in fuga dalla minaccia turca. Scavarono lunghe caverne nel tufo come rifugi, creando così le cantine tradizionali in cui ancora oggi si vinifica l'Aglianico del Vulture.

Leggi di più
Leggi di meno