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Cognac. Storia e Caratteristiche

Colore ambrato, bouquet elegante: prugna secca, ambra, vaniglia e spezie, dal sorso caldo e vellutato con un fondo di nocciola tostata e frutta essiccata. Questo è il Cognac, un distillato di vino protetto da denominazione d’origine (AOC Appellation d’Origine Controllee) prodotto in un’area delimitata sulla costa occidentale della Francia, a 130 km a nord di Bordeaux, tra le colline di Limousine, Périgord e l’Oceano Atlantico.

Trecento anni di tradizione ed esperienza, l’incontro del clima atlantico con quello continentale, il terreno con formazioni argillose e calcaree, questi sono gli elementi che hanno contribuito a creare la magia del Cognac.

I vitigni utilizzati per la produzione di questo distillato sono tutti a bacca bianca, il più utilizzato è l’ugni blanc cioè Trebbiano, con l’aggiunta di piccole percentuali di Folle Blanche e Colombard. Uve in grado di dar vita a vini ricchi di acidità e dal basso tenore alcolico e quasi completamente privi di profumi. 

Le zone di produzione del Cognac elencate sono state tracciate nel 1938 nella cosiddetta carta dei cru e sono:


Grande Champagne
Petite Champagne

Borderies
Fins Bois
Bons Bois
Bois Ordinaires

Le sei zone sono disposte a cerchi concentrici attorno alle cittadine di Cognac e Jarnac, zone che si distinguono in funzione del tenore calcareo del terreno e del clima. Ogni zona è anche influenzata dalla vicinanza con il mare che dona sapidità ai vini.

Nella Grande Champagne i Cognac sono più aromatici, leggeri ed eleganti. Nella Petite Champagne hanno invece dei toni più fruttati che vanno a smussarsi con un lungo invecchiamento.
Le acquaviti di Borderies hanno una tipica nota di violetta, il loro sorso è rotondo e hanno un buon margine di invecchiamento, mentre quelle dei Bois, sono robuste, evolvono rapidamente e vengono impiegate in diversi assemblaggi.

 

Come si produce il Cognac?

 

È l’alambicco Charentais in rame a compiere la rigorosa doppia distillazione che darà vita al Cognac più puro. L’alambicco prende il nome dalla regione Charente, dove furono perfezionati dai laboriosi abitanti.
La loro principale caratteristica è di essere di piccole dimensioni per meglio tutelare la preziosa materia prima, la caldaia contiene infatti circa 25 ettolitri di vino e viene riscaldata a fuoco diretto.
Una volta ottenuto il distillato di vino, questo deve però riposare a lungo per arricchirsi, ammorbidirsi e diventare armonioso.

Come invecchia il Cognac?

Le acquaviti invecchiano in botti di rovere ricavate dalle querce di 100-150 anni del Limousin. Il Cognac da disciplinare deve invecchiare almeno 30 mesi.

Durante l’invecchiamento in botte il distillato subisce importanti trasformazioni, attraverso le porosità naturali dei legni delle botti, avvengono anche i fenomeni di evaporazione e pertanto ogni anno il 2%-4% del distillato si perde nei cieli dello Charente. Questa parte di Cognac che si disperde nell’aria è chiamata “part des anges” (in italiano “la parte degli angeli”) ed è pari a circa 20-25 milioni di bottiglie di Cognac!
Una volta invecchiato è il Maître de chai (il maestro di cantina) a giudicarne l’evoluzione ed è lui ad assemblare le diverse botti per dar vita al Cognac.

La Classificazione del Cognac

La classificazione si basa sull’invecchiamento dei Cognac, è composta da sigle, codificate dal rigido disciplinare e assegnate in base all’invecchiamento, la cui curiosità è l’uso della lingua inglese a testimonianza della mano anglosassone sui destini, almeno iniziali, del distillato.

Il Cognac può essere classificato con il millesimo d’origine ed è l’acquavite più giovane a determinare la denominazione del Cognac:

"Trois Etoiles", "VS" (Very Superior)

 

- l'acquavite più giovane deve avere almeno 2 anni e mezzo o 4 anni e mezzo di invecchiamento

"VSOP" (Very Superior Old Pale), "VO" (Very Old), Réserve 
- l'acquavite più giovane dovrà avere almeno 4 anni e mezzo di invecchiamento

"Napoléon", "XO" (Extra Old"), "Grande Réserve"
- l'acquavite più giovane che concorre all'assemblaggio dovrà avere almeno 6 anni e mezzo di invecchiamento

Il blend di due Cognac provenienti rispettivamente dalla Petite e dalla Grande Champagne, quest’ultimo per una quantità non inferiore al 50%, va a creare un Fine Champagne. Se nell’etichetta dopo le altre sigle compare la dicitura Grande Champagne significa che quel Cognac è stato prodotto tutto in quella determinata zona che risulta essere una delle migliori per la produzione del Cognac.

Come gustare ed apprezzare al meglio il Cognac

Deve essere apprezzato nella sua purezza senza alcuna aggiunta, lo si può riscaldare con il palmo della mano (“humanieser le Cognac”) e portarlo ad una temperatura di 20-22°C, mai riscaldare il bicchiere con una fiamma.
Nei distillati con molti anni sulle spalle percepirete anche il Rancio (“Ransiò” in francese), l’eccezionale bouquet che è una concentrazione di fantastici aromi terziari dalla tostatura, alla cannella, alla vaniglia.

Non dimentichiamoci però anche dei cognac aromatizzati alla pera Williams o al mandarino, gustosi ed inimitabili, il più famoso dei quali è il Cognac alle Pere Williams Francois Peyrot che è possibile acquistare online nella nostra enoteca. E poi è impossibile scordarsi anche dell’Armagnac, si dice che questo misconosciuto distillato sia il fratello minore del più fiero Cognac, ma non per questo vuol dire sia meno buono.

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