Articoli del Sommelier Valerio Sisti

La magnifiche bollicine Trento DOC

di Valerio Sisti 12/08/2016
La magnifiche bollicine Trento DOC La magnifiche bollicine Trento DOC

Spostarono addirittura un fiume per produrre vino. Per essere precisi un torrente, il Noce, che dalla Val di Non a nord est arriva alla Piana Rotaliana, poco sopra Trento, e la attraversa prima di gettarsi nell’Adige.
Il suo corso infatti spaccava a metà la piana e verso la fine dell’ottocento si ritenne utile spostarne il letto, dal centro della valle fino al limite occidentale della stessa, a ridosso delle montagne, proprio per liberare più terreno possibile al centro della pianura, che già allora era dedita alla produzione di uva.
Nella Piana Rotaliana il vitigno principe è senza dubbio il Teroldego, che del luogo porta anche il nome; per esteso, infatti, è il Teroldego della Piana Rotaliana.
L’area, però, è fortemente indirizzata alla produzione di bollicine per le quali è d’obbligo l’utilizzo degli internazionali Pinot Nero, Bianco e Meunier, oltre al classico Chardonnay.
Non solo la Piana è interessata alla produzione di spumante, tutt’altro. Sono circa 70 Comuni, tutti in provincia di Trento, a poter produrre lo spumante metodo classico che si fregia del titolo Trento DOC.

Al principio fu Giulio Ferrari, nei primissimi anni del novecento, che intuì le potenzialità del territorio. Oggi sono ben 44 le aziende che seguendo il disciplinare, ovvero la carta che regola la produzione di questo meraviglioso spumante metodo classico, producono bollicine Trento DOC.
E se in questo secolo abbondante di storia, dai primi anni del secolo ventesimo, volessimo aggiungere altre date salienti, bene sarebbe ricordare il 1984 e la fondazione dell’Istituto del Trento insieme al 1993 con il riconoscimento ufficiale della Denominazione di Origine.
Il Trento DOC è solo metodo classico: come per lo Champagne, anche qui il metodo Martinotti (Charmat) non è consentito. Se sono solo 15 i mesi sui lieviti previsti per le versioni base, si sale ad un minimo di 36 mesi per le riserve.
Al di là dei dati tecnici, è ben altro che fa dello spumante trentino un degno rappresentante della spumantistica tricolore. È il legame con il territorio che lo rende unico. Lo spumante Trento DOC è prima di tutto un vino di montagna, duro, diritto, senza fronzoli o facili morbidezze. Non è ruffiano, non gioca sulla Liqueur, ha una mineralità sempre spiccata che lo rende sapido e fresco al palato. Ovviamente, con queste caratteristiche, non può certo mancare di struttura, che è infatti sempre di prim’ordine.

Riassumendo, uno spumante deciso, verticale, di ottimo corpo e facilmente abbinabile a molte preparazioni culinarie, anche tra le più elaborate e strutturate.
Non potrebbe essere diversamente considerato il territorio, il clima, i terreni e la pendenza dei vigneti, che dalla valle dell’Adige salgono disegnando il paesaggio delle prime montagne.
E’ facile, quasi banale dire: un grande territorio, una grande bollicina! In questo caso però la banalità non travisa la realtà, la descrive fedelmente.
Fin troppo facile il consiglio enologico di oggi, ecco due novità nella nostra carta: Abate Nero Brut Trento Doc, Abate Nero Domini Nero Brut Millesimato Trento DOC