col vetoraz

E' una delle cantine più affermate e ricercate dell'intero territorio veneto. Nata per volontà di tre soci, Francesco Miotto, Paolo De Bortoli e Loris Dall'Acqua, oggi può contare su una dozzina di ettari di proprietà dedicati interamente alla coltivazione del vitigno Glera (o Prosecco).
Il segreto di tanto successo è da ricercare nella precisione stilistica del loro Prosecco che, partendo da uve di grande qualità, conduce a vini dal profilo aromatico raffinato e beva succosa e immediata.
L’azienda è ubicata sulla sommità della collina Col Vetoraz, a fianco del “Mont” di Cartizze, in San Stefano di Valdobbiadene: si tratta del punto più elevato del Monte Cartizze, che raggiunge quasi 400 metri sopra il livello del mare.
La presenza della Cantina Col Vetoraz su questo territorio, risale al 1838; da allora l’azienda intraprese la coltivazione della vite per la produzione di vini fermi e vini frizzanti spumantizzati con il Metodo Ancestrale.
Col tempo le tecniche di vinificazione e spumantizzazione si affinarono e Col Vetoraz fu tra le prima cantine ad adottare il Metodo Martinotti per la spumantizzazione. Metodo dal quale nasce il Prosecco di Valdobbiadene così come lo beviamo oggi.
Profumi delicati e grande eleganza sono gli elementi distintivi delle bollicine di Col Vetoraz. Bollicine che puoi acquistare Online della nostra enoteca con oltre 10.000 etichette, approfittando di sconti ed offerte periodiche.

Curiosità sull’origine del vitigno Prosecco o Glera
L’origine di questo vitigno è molto antica: sembra che queste uve fosse coltivate sul territorio di Valdobbiadene, addirittura prima del periodo di colonizzazione di Veneto e Friuli Venezia Giulia da parte degli Antichi Romani. Noti i versi del poeta latino Virgilio che scrisse di queste terre: “Le viti flessibili tessono ombre leggere“.
Secondo il parere di alcuni ricercatori storici, il vitigno Prosecco è compatibile con l’uva che ha dato origine al celebre vino Pucino, al quale l’imperatrice Livia, moglie dell’Imperatore Augusto, avrebbe attribuito la propria longevità. Si legge a tal proposito tra gli appunti dell’imperatrice Livia: “Nessun altro vino è più indicato per un uso medicinale”. Il celebre storico Plinio Il Vecchio, in una Sua rassegna relativa ai vini conosciuti nel periodo dei Cesari, descriveva il Pucino come uno dei grandi vini che era presente sulle tavole dei dignitari romani, conosciuto come un prodotto in grado di allungare la vita delle persone.

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