CuriositĂ  sul vino

Storia del vino: come bevevano il vino i Romani?

di Winepoint Staff 11/09/2017
Storia del vino: come bevevano il vino i Romani? Storia del vino: come bevevano il vino i Romani?

Il vino prodotto dagli antichi Romani era ben diverso da quello che troviamo oggigiorno sulle nostre tavole. Il vino di allora era molto più liquoroso che veniva annacquato per non essere troppo forte. Il vino veniva diluito con dell’acqua con un rapporto di due quantità di acqua e uno di vino. Questo perché il vino veniva consumato in occasioni speciali. Il vino era piuttosto una bevanda conviviale che doveva mantenere il giusto livello di lucidità. Durante il convivio, infatti, era buona usanza di intrattenere gli ospiti con chiacchiere e attività ludiche che non potevano essere compromesse da un offuscamento della mente. Inoltre, bere il vino allo stato puro non era visto di buon occhio, perché considerato come un’azione sacrilega o persino barbara. Basti solo pensare che la donna non era ammessa alla mensa e veniva additata come adultera solo se avesse assaggiato il vino. All’interno del nucleo familiare, la suocera aveva il diritto di sentire se l’alito della propria nuora sapeva di vino. Il vino era considerato una bevanda ultraterrena il cui consumo non spettava al comune mortale. Il vino puro, in particolare, era riservato alle divinità.

In età imperiale le regole cambiarono e la donna poteva bere quanto meno il vino passito. La situazione cambia radicalmente nell’età etrusca, in cui le donne partecipavano direttamente ai banchetti e non aveva alcuna limitazione nel bere il vino.

Il consumo di vino annacquato avveniva anche per far fronte alle calde temperature estive. Grazie all’acqua fresca presa direttamente alla sorgente, si poteva rinfrescare il vino e ottenere così una bevanda rinfrescante contro l’afa dei mesi più caldi. In assenza di acqua raccolta alla sorgente, i Romani, come i Greci, utilizzavano il ghiaccio. La neve caduta nei mesi invernali veniva conservata per essere utilizzata per tale fine o per essere commercializzata.

La coltivazione delle viti venne implementata dai Greci che portarono i primi esemplari nell’antica Magna Grecia, ovvero l’attuale Calabria. Da lì, venne poi esportata in Sicilia e nell’attuale centro Italia, dove i Romani crearono delle vere e proprie coltivazioni. L’imperatore Domiziano, nell’anno 90 d.C. dovette imporre lo sradicamento di numerosi vigneti a causa di una massiccia sovrapproduzione.