Vitigni

Podere Castorani

di Winepoint Staff 12/04/2018
Podere Castorani Podere Castorani

Il Podere Castorani rientra tra le eccellenze abruzzesi in ambito vitivinicolo. Da questo vitigno si ricavano vini di grandissima qualità, primo fra tutti il Montepulciano.

Questo podere vanta radici antiche e nobili, sia nei titoli che negli intenti, infatti, nei vari passaggi di proprietà, una cosa non è cambiata: la volontà di portare avanti una produzione che prediliga le tecniche tradizionali, a sugellare un amore per il vino e queste terre che permane da secoli.

La storia

I poderi Castorani li ritroviamo nelle terre del comune Alanno, in provincia di Pescara. Le origini storiche di questa azienda agricola risalgono al 1793. L’azienda nasce con Raffaele Castorani, un celebre chirurgo e insegnante alla Sorbonne di Parigi, il quale rilevò quella che in principio era una tenuta da caccia dalla moglie Adelina Ruggeri Dè Capobianchi, conferendogli il nome di villa Castorani.

Alla morte di Raffaele Castorani la villa passò ad Antonio Casulli. Anche in questo caso, un illustre docente di diritto internazionale. È con lui che nasce ufficialmente l’azienda vitivinicola, la quale si espanderà tantissimo fino ad arrivare a 200 ettari di terreni coltivati. Se con Casulli assistiamo al periodo di maggior fortuna dei Poderi Castorani, con la sua morte avviene il fenomeno inverso, ovvero la villa finisce in totale abbandono e con essa anche le tradizioni vitivinicole di un tempo.

Ma la nobiltà resuscita con un gruppo di amici, che trasformano l’azienda, riqualificando le terre, nonché l’etichetta vinicola, dandogli nuovamente il lustro che merita. Ogni socio si occupa di una fase diversa del processo produttivo. La filosofia che si accompagna alla lavorazione del vino all’interno dei poderi riflette le antiche tradizioni vinicole con le quali l’azienda nacque.

La produzione

Tra i vini prodotti nei Poderi Castorani, particolare rilievo ha il Montepulciano d’Abruzzo. Un vino DOC a bacca rossa tanto diffuso in Abruzzo quanto nel resto della penisola, in quanto si adatta a diverse tipologie di terreni e coltivazioni. I suoi acini hanno sfumature tendenti al violaceo.

Dal momento che è preferibile consumare questo vino quando ancora giovane, il periodo di invecchiamento non supera i due anni. Il suo sapore è inconfondibile: particolarmente fruttato, dove a prevalere è l’aroma delle more di sottobosco e della confettura. Al contrario, risulta fresco e morbido al palato, con poca tannicità.

Si abbina bene con tanti tipi di pietanze, ma particolarmente fortunato risulta l’accompagnamento a minestre e Tartufo nero.