Curiosità sul vino

Come è nato lo Champagne: una grande Storia

di Daniel Gutierrez 25/09/2016
Come è nato lo Champagne: una grande Storia Come è nato lo Champagne: una grande Storia

E allora come è cominciata questa vicenda di bollicine? Anche se non tutti sono d'accordo, la storia dello Champagne e dei vini frizzanti ha inizio nell'Abbazia di Hautvillers, una delle più vecchie abbazie benedettine del mondo. L'edificio si trova nell'alta valle della Marna, nella parte nord-orientale della Francia a circa 150 chilometri da Parigi, non lontano da Reims nella cui grande cattedrale vennero incoronati i re di Francia. La regione dello Champagne era in passato, ed è oggi, una delle località selezionate ad altitudini elevate in cui si coltivano le uve pregiate per la vinificazione.

I vini prodotti nella regione dello champagne furono per molto tempo i preferiti dai re di Parigi. Sappiamo che, fino al 1500 circa, i vini dello Champagne erano ancora senza bollicine e in forte competizione con i vini della Borgogna, spesso di maggior successo perché più facili da trasportare lungo la Marna fino a Parigi. Alla fine del XV secolo però il clima in Europa divenne più freddo. Questo calo di temperatura riuscì a sconvolgere in modo profondo l'industria della vinificazione.

Nell'emisfero settentrionale proprio verso la fine del XV secolo, le temperature scesero improvvisamente. In tutta Europa gelarono grandi masse d'acqua, e tra queste, importanti punti di riferimento e vie di trasporto come il Tamigi ed i canali di Venezia. Nella regione dello Champagne il tempo risultò all'improvviso più freddo del solito proprio nel periodo della vendemmia. A causa delle basse temperature nel momento della vinificazione, i lieviti sparsi sui grappoli per trasformare in alcol gli zuccheri presenti nel mosto non avevano più il tempo sufficiente per svolgere il loro compito. Per avere una fermentazione completa è necessario avere una temperatura superiore ai 20° C. In seguito al brusco raffreddamento, il processo di fermentazione iniziò ad interrompersi prima che tutti gli zuccheri fossero trasformati in alcol. Con il sopraggiungere della primavera la fermentazione riprendeva ma, questa volta, all'interno delle botti o degli altri contenitori in cui il succo era stato imbottigliato. La seconda fermentazione produceva un eccesso di diossido di carbonio (anidride carbonica) che rimaneva intrappolata nei recipienti generando una leggera effervescenza ... Lo champagne era dunque nato.

L’aristocrazia francese non apprezzò questa effervescenza giudicandola segno di cattiva vinificazione. Il mercato dei vini dello Champagne subì un calo progressivo e, alla fine, perse completamente terreno rispetto ai vini della Borgogna. I vini dello Champagne attraversarono allora due secoli di tempi bui finché la Chiesa Cattolica, che aveva vasti interessi nelle vigne dello Champagne e stava subendo un'importante riduzione delle entrate, decise di affrontare il problema. Nel 1668 la Chiesa affidò dunque a un monaco di 29 anni, Dom Pierre Pérignon, il compito di risolvere il problema delle bollicine e di produrre vini fermi (non frizzanti) come quelli che i viticoltori dello champagne ottenevano con tanto successo in passato. Dom Pierre Pérignon, in qualità di nuovo capo cantiniere dell'Abbazia di Hautvillers, incominciò così a sviluppare diversi metodi empirici per ridurre (ma non per prevenire completamente) l'effervescenza.

Nel frattempo, mentre Dom Pérignon si sforzava di eliminare le bollicine dei vini dell'Abbazia, il gusto incominciava a cambiare. Il “vino frizzante” venne scoperto come una moda e, all'improvviso, si diffuse nell'alta società. In Inghilterra durante regno di Carlo II (che governò dal 1660 al 1685 al tempo di quella che è stata anche ricordata come Merry Olde England, “la felice vecchia Inghilterra”) era di recente nata una società sofisticata che includeva alcuni estimatori del vino frizzante. Sembra infatti che, in qualche forma, i vini frizzanti esistessero già in Inghilterra almeno due o tre decenni prima che venissero prodotti per il più ampio consumo nella regione francese dello Champagne. Nel Dicembre del 1662 (sei anni prima che Dom Pérignon diventasse capo cantiniere dell'Abbazia di Hautvillers), un inglese di nome Christopher Merret aveva infatti illustrato alla neonata Royal Society di Londra un lavoro sulla tecnica di produzione del vino frizzante. In modo indipendente dalla scoperta francese dello champagne, dovuta all'improvvisa morsa di freddo che aveva interessato il paese, Merret aveva semplicemente scoperto che l'aggiunta di zucchero ai vini li rendeva effervescenti e aumentava il loro contenuto alcolico, come illustrava appunto nel suo lavoro. Di conseguenza in Inghilterra molti nobili avrebbero ordinato vino fermo (non frizzante) in botti, per aggiungere poi una certa quantità di zucchero e quindi imbottigliarlo. Gli inglesi erano abituati ad aggiungere sapori ai cibi e bevande ma, in questo caso, aggiungevano lo zucchero non per il sapore bensì con il preciso scopo di rendere i vini frizzanti e di aumentarne il tasso alcolico.

Tornando in Francia anche membri della corte reale di Versailles al tempo di Luigi XIV incominciarono ad apprezzare le bollicine nel loro vino. Alla fine del XVII secolo perciò fu ordinato a Dom Pérignon di invertire i suoi sforzi e di sviluppare metodi per incrementare l’effervescenza nell vino. Questo mutamento del gusto deve aver reso Dom Pérignon molto felice; si racconta infatti che, quando per la prima volta assaggiò un vino diventato per caso molto effervescente, abbia chiamato gli altri monaci dicendo: "venite presto, fratelli, sto bevendo le stelle!". Anche se Dom Pérignon non fu l’unico a rendere frizzante un vino fermo, egli si dedicò tuttavia in modo molto efficace allo sviluppo di nuove tecniche per aumentare l’effervescenza dei vini, fino a giungere alla creazione dello Champagne come lo conosciamo oggi.