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Cosa significa vino buono? La soluzione di Vite Colte

di Daniel Gutierrez 30/03/2022
Cosa significa vino buono? La soluzione di Vite Colte Cosa significa vino buono? La soluzione di Vite Colte

Immagina di ritornare sui banchi di scuola, è lunedì, alla prima ora di lezione. Sei entrato in classe giusto in tempo, con la campanella che ha da poco smesso di suonare e la porta che si è appena chiusa alle tue spalle, in aula sono già tutti seduti e osservano in rigoroso silenzio. Sei accaldato dalla corsa, ma non fai in tempo a toglierti lo zaino e a sederti al tuo banco che il professore si alza di scatto ed esclama “oggi interrogo sul metodo per capire con certezza se un vino è buono”. Improvvisamente senti mille sguardi puntati addosso e alzando la testa verso il prof capisci che la vittima sarai proprio tu. Ma come si fa? che vuol dire? Ti senti come se non avessi studiato niente e sei assolutamente spaesato e impreparato.

 

Simile è la sensazione che si prova quando ci si trova a scegliere o a dare un parere sul vino. Interminabili momenti nella corsia dei vini del supermercato, a guardare su e giù tra gli scaffali sperando di trovare la chicchetta a buon prezzo che nessun’altro è capace di trovare. Imbarazzanti e lunghissimi secondi che ognuno di noi ha passato al ristorante dopo la domanda “chi assaggia?”, chissà come mai cala sempre il silenzio mentre il cameriere ti mostra la bottiglia, tutti gli occhi su di te, proprio come nelle interrogazioni a scuola.

 

Davanti al vino ci sono e ci saranno momenti in cui principianti, ma anche esperti, si troveranno in grande imbarazzo: aziende vitivinicole mai sentite prima e ubicate in luoghi in cui non pensavi esistesse vita umana, vitigni che sembrano più neologismi che tipologie di uva, zone vinicole straniere pronunciate con nobiltà che facciamo finta di conoscere da sempre ma che a malapena sappiamo mettere sulla cartina.

 

Lo ripetiamo fino alla noia: perché un vino sia buono, basta che questo piaccia a chi lo sta bevendo. Può sembrare un pensiero estremo, ma di fatto crediamo sia abbastanza rappresentativo di come la maggioranza delle persone bevono realmente il vino, e non di come ci insegna la sommellerie, che spesso è un insegnamento anche corretto ma a volte poco concreto. I nostri nonni allungavano il vino con l’acqua, molte ricerche invece ci dicono che le generazioni più giovani preferiscono i vini con meno alcool, magari da miscelare come componente di un drink. Le storie del rosso corposo per il maschio alfa o quella del bianco fermo solo per la donna, sono favole a cui credono i dinosauri del vino perché di fatto ognuno beve cosa e come vuole.

 

Questo ovviamente non toglie il bisogno di darsi delle regole e di trovare un modo sempre più corretto analiticamente per bere il vino e apprezzare al meglio le sue caratteristiche, non stiamo parlando di niente di assoluto, ma un metodo bisogna pur provare a darselo. Questo lo diciamo perché per capire se un vino è buono ,soprattutto per una persona che non lo ha mai bevuto, il metodo è essenziale per poter scegliere.

 

Come si sceglie un vino? O abbiamo a disposizione un amico o un professionista che ci può consigliare, o per qualche motivo conosciamo bene il vino e la cantina che lo produce, oppure ci affidiamo ai punteggi e alle guide del vino o più semplicemente ci affidiamo all’istinto e quindi a cosa ci trasmettono nomi ed etichette dei vini.

 

Sicuramente un metodo in linea generale affidabile, può essere affidarsi alle certificazioni. In Italia le più conosciute sono le DOC (denominazione di origine controllata) e le DOCG (denominazione di origine controllata e garantita), che sono riconoscibili dalle fascette che vengono messe generalmente sul collo delle bottiglie.

 

Ora, non è detto che un vino debba essere per forza sotto una denominazione, ne che un vino a denominazione non sia buono, stiamo solo dicendo che quando non sappiamo niente di un vino, non abbiamo un amico, un punteggio o l’App di Vivino a poterci aiutare, le certificazioni possono essere d’aiuto nella scelta.

 

Il sistema di denominazioni italiano è una piramide dove dall’alto verso il basso troviamo la DOCG, poi la DOC, poi la IGT (indicazione geografica tipica) e il vino da tavola. Come detto prima, nessuno di questi scalini è un assoluto indice di qualità o autenticità, ma sicuramente possiamo affermare che più si sale nella piramide e più i requisiti e controlli per avere la certificazione si fanno più rigorosi.

 

In Italia la produzione di vino di denominazione per regione è altalenante, con regioni che presentano una percentuale molto bassa e altre più alta. Prendendo come esempio il Piemonte, sappiamo che la produzione di vini sotto denominazione è tra le più alte d’Italia, con cifre che cambiano di anno in anno ma che si attestano sopra il 90%. Una regione che quindi pone molta attenzione ai suoi vini e che ha nel suo territorio un grande numero di denominazioni ben affermate e riconosciute.

 

Vite Colte Botti Grandi

 

Vi raccontiamo questo perché abbiamo visitato recentemente la cantina “Vite Colte”, azienda che ha sede a Barolo, immersa nelle colline patrimonio UNESCO delle Langhe e che dagli anni 80 porta avanti una filosofia che da valore proprio al suo territorio, il Piemonte, vinificando solo vini sotto DOC o DOCG.

 

La location (Barolo) della sede principale dell’azienda non vi deve ingannare, Vite Colte non è la classica piccola azienda familiare o la boutique winery che produce solo cru, bensì rappresenta oltre 180 soci agricoltori che da tutto il piemonte conferiscono le loro uve per un progetto comune: valorizzare ed essere espressione di qualità dell’incredibile territorio piemontese.

 

vite colte barrique

 

Questo è quello che abbiamo respirato attraverso la visita che abbiamo fatto in azienda e nonostante i terreni coltivati si attestano intorno ai 300 ettari attraverso tutto il territorio piemontese, l’idea di artigianalità e cura del territorio ci è sembrata molto presente e viva. I volti dei soci immortalati e fotografati durante le diverse fasi della vendemmia sono appesi in quasi tutte le zone dell’azienda, a rimarcare che non stiamo parlando di semplici soci, ma soprattutto di viticoltori, compagni e amici, come riporta correttamente il manifesto aziendale.

Per aiutarci nella scelta del vino, oltre alle varie denominazioni che abbiamo trovato in bottiglia, sulla principale linea di vini dell’azienda sono riportati nomi e citazioni legate al vino tratti dalle parole di autori piemontesi.

“La luna e i Falò” di Pavese o “La Malora” di Fenoglio, sono solo alcuni nomi che aiutano i vini di Vite Colte ad essere ancora più caratteristici della regione piemontese ma anche semplici da ricordare e facili da associare a un’emozione positiva di curiosità.

 

Proprio questo è il percorso che abbiamo voluto fare durante la degustazione di cui vi raccontiamo qualche highlight:

 

Vite Colte Bottiglie

 

“Tra Donne Sole” Sauvignon Piemonte DOC: Note floreali al naso, molto piacevole in bocca, dove si presenta armonioso e corposo.

 

“La Luna e i Falò” Nizza DOC: Frutto rosso potente e avvolgente con accennate note speziate, il passaggio prolungato in legno lo rende piacevole al sorso e pronto da bere.

 

“La Malora” Langhe Nebbiolo DOC: Profumatissimo e molto intenso al naso con sentori di rosa, fiori e piccoli frutti rossi, teso e elegante in bocca.

 

“La Casa in Collina” Barbaresco DOCG: Leggiadro ma deciso al naso con sentori di frutta matura, spezie e un retrogusto balsamico. In bocca un sorso molto lungo che unisce armoniosamente l’astringenza dei tannini, con l’acidità e la parte alcolica.

 

“Paesi Tuoi” Barolo DOCG: Sentori di frutta rossa matura, uniti a spezie decise e note di tostatura derivate dall’uso bilanciato del legno. In bocca il tannino resiste nonostante il tempo e rende il sorso leggermente astringente ma rispecchia nelle note quelle del naso, prolungando di molto il sorso e dando un ottimo retrogusto sul palato.

 

“Vite Colte” è un nome che significa sia il gesto di cogliere il frutto della vite, ma anche il concetto di farsi ispirare dalla cultura delle vite di chi il vino lo beve, lo fa e lo vive tutti i giorni.

 

Torniamo a casa con la speranza nell’idea che unire il lavoro di più persone nella passione del vino e del proprio territorio si può fare e si può fare molto bene, il tutto a favore del consumatore, per indirizzarlo nella scelta di vini buoni e rappresentativi del territorio.

 

Se passate dalle langhe, una visita è d’obbligo🍷