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Cataratto: cos'è e come si coltiva l'uva bianca cataratto?

di Winepoint Staff 20/11/2017
Cataratto: cos'è e come si coltiva l'uva bianca cataratto? Cataratto: cos'è e come si coltiva l'uva bianca cataratto?

Cos'è il cataratto

Sono le caratteristiche ambientali e locali che permettono la coltivazione di questa particolare varietà di uve, progenitrice del ceppo garganega del Veneto. Possiede una concentrazione elevata di acidi ferulici che mostrano la loro caratteristica attraverso un gusto aspro evidente.

I grappoli di mostrano triangolari e corposi, gli acini non sono mai di grosse dimensioni e tendono a diventare giallastri se troppo esposti al sole. Il cataratto possiede il vantaggio di bilanciare la sua acidità con sentori di fiori bianchi e frutta a polpa bianca che ne smorzano il carattere.

Il vino che se ne ottiene ha un sapore secco e immediato, come il retrogusto del resto in cui l’acidulo fa la sua comparsa ma senza imporsi con prepotenza.

La terra ideale, in cui le coltivazioni di cataratto sono molto diffuse, è la Sicilia dove diverse zone sono state riconosciute con la certificazione DOCG.

Come si coltiva il cataratto

Il cataratto ha bisogno di specifiche condizioni climatiche e di terreno per presentarsi alla raccolta in tutto il suo splendore. Innanzitutto bisogna annaffiare abbondantemente ma senza creare alcun ristagno, la vite di cataratto vuole molta aria e una terra ricca da cui attingere odori.

La potatura è una fase importante, vengono infatti lasciati solo due cordoni per troncone, in maniera tale da concentrare il gusto dell’uva in pochi grappoli.

Commercialmente i vini prodotti con il cataratto hanno subito qualche anno fa un calo davvero notevole, hanno ceduto il passo a vini dal carattere più internazionale. Ma i vini siciliani prodotti col cataratto stanno tornando pian piano a farsi spazio dentro al mercato delle eccellenze, un mercato dove la Sicilia e le sue uve in questo senso ha molto da offrire.

Dove è possibile coltivare il cataratto

Parlando di questa tipologia di uva si parla di quello che è definito vitigno autoctono, cioè proprio del luogo. La Sicilia quindi rimane il luogo principale dove poter coltivare il cataratto e le vecchie cantine che ancora oggi producono vini bianchi tipici lo sanno bene.

Ciò non toglie che il cataratto possa essere coltivato in altre zone con le stesse condizioni dell’isola, con l’unica differenza che i vini prodotti non godranno della certificazione DOCG. Ma è anche la terra isolana a fare la differenza e per quanto il clima si possa ritrovare da altre parti, la terra rimane unica.