Curiosità sul vino

Associazione italiana sommelier: come è nata e la storia

di Winepoint Staff 13/09/2017
Associazione italiana sommelier: come è nata e la storia Associazione italiana sommelier: come è nata e la storia

L’AIS (Associazione Italiana Sommelier) è un’organizzazione senza scopo di lucro nata nel 1965. Pochi anni dopo, nel 1973, l’AIS è stata riconosciuta giuridicamente dallo Stato italiano. L’associazione era stata creata con la finalità di preparare nuovi sommelier. Questo termine, appartenente al vocabolario francese, venne scelto per conferire maggiore eleganza e raffinatezza ad una figura la cui importanza era decisamente sminuita dal termine obsoleto “coppiere” o “bottigliere”.

Questo soggetto professionale, infatti, non è soltanto un esperto del vino in sé, ma di tutto il mondo che lo circonda. La cultura del vino non era così diffusa ai tempi e grazie alla presenza dei sommelier, oggi tutti siamo in grado di apprezzare le varie tipologie di vino. In particolare dobbiamo riconoscere il merito a questi professionisti se riusciamo ad abbinare il cibo in modo corretto, per esaltare l’aroma e il gusto sia degli alimenti che delle bevande. Il sommelier, infatti, grazie alla profonda conoscenza dei vini e ad uno spiccato senso visivo e olfattivo, può trovare l’associazione migliore per ogni tipo di piatto.

Inizialmente, i fondatori dell’AIS decisero di dare la possibilità di diventare sommelier soltanto a chi apparteneva al personale di sala, quindi solo a chi lavorava nei ristoranti. A seguito delle numerose richieste, la formazione venne ampliata ad altre categorie, pur rimanendo nel settore della ristorazione.

L’AIS, attualmente, è l’unico ente riconosciuto legalmente in grado di provvedere alla formazione di Sommelier su tutto il territorio nazionale. Da non confondere con l’ONAV, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino. Il corso per diventare sommelier è articolato su tre livelli con esame finale, il cui superamento permette la qualifica di Sommelier. Durante il corso, si è tenuti ad affrontare tematiche generiche come la vitivinicultura, la degustazione e il servizio. Le nozioni vengono poi approfondite e messe in pratica attraverso lo studio dei vitigni e del loro legame con il territorio da cui sono originari. Al terzo livello, il futuro sommelier sarà immerso nei sapori del vino, studiando le varie combinazioni possibili con il cibo.

Se il sommelier desidera proseguire con gli studi e approfondire la sua formazione, potrà seguire un seminario complementare per la qualifica di sommelier professionista. Infine si può aderire alla FIS, ovvero la Fondazione Italiana di Sommelier, creata nel 2013 per raggruppare tutti professionisti del settore.