Catalogo Sagrantino

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Montefalco Rosso Napolini 2020
napolini Montefalco Rosso Napolini 2020

Rosso di Montefalco da gustare giovane, alla temperatura di circa 18° C, con primi e secondi piatti a base di carne.

Rosso dei Monti' Napolini 2021 Umbria IGT
napolini Rosso dei Monti' Napolini 2021 Umbria IGT

Intenso e ben strutturato, questo rosso umbro è perfetto come vino quotidiano e per accompagnare pasti a base di carne rossa.

Da bere tutti i giorni Più venduti
Vitigni Storici Italiani
Sagrantino di Montefalco 'Arquata' Adanti 2015
Adanti Sagrantino di Montefalco 'Arquata' Adanti 2015

Vino rosso granata fermo ed elegante prodotto con uve Sagrantino e in purezza. Il quadro olfattivo richiama note speziate, eucalipto, amarene e susine. Il sorso è equilibrato nei tannini e di buona struttura. Finale piacevole e persistente. Affinamento in botti di rovere per 28 mesi prima dell'imbottigliamento.

GR
2 bicchieri rossi
Sagrantino di Montefalco Napolini 2017
napolini Sagrantino di Montefalco Napolini 2017

Sagrantino di Montefalco armonico e appagante, dal lungo potenziale evolutivo. Ottimo con arrosti, carni rosse e selvaggina.

Sagrantino di Montefalco Passito Napolini 2017 - cl.50
napolini Sagrantino di Montefalco Passito Napolini 2017 - cl.50

Passito fruttato e persistente, da servire a 18° C con formaggi erborinati e molto saporiti, crostate ai frutti rossi e dessert al cioccolato.

Montefalco Rosso Adanti 2018
Adanti Montefalco Rosso Adanti 2018

Vino rosso fermo di colore rubino intenso e carico prodotto prevalentemente da uve Sangiovese. Al naso si percepiscono note fruttate di sottobosco e richiami balsamici. Il sorso è equilibrato, elegante e vellutato. Affina in grandi botti di rovere per 12 mesi.

Ve
90/100
Vitigni Storici Italiani
Montefalco Rosso DOC Romanelli 2018
romanelli Montefalco Rosso DOC Romanelli 2018

Rosso umbro intrigante e deciso, dal sorso fruttato, fresco e schietto, perfetto per abbinamenti con selvaggina in umido, carni rosse e bianche, formaggi stagionati.

GR
2 bicchieri
Ve
86/100
Bi
4 Grappoli
Montefalco Rosso Riserva Adanti 2016
Adanti Montefalco Rosso Riserva Adanti 2016

Vino rosso corposo di colore rubino, frutto della vinificazione di uve Sagrantino, Merlot e Sangiovese. All’olfatto si percepiscono sentori tostati e di piccoli frutti rossi maturi. All’assaggio si rivela corposo, complesso e dal finale persistente. Affina in botti di legno per 30 mesi e successivamente in bottiglia per ulteriori 12 mesi.

Vi
3 Viti AIS
GR
2 bicchieri rossi
Ve
89/100
Bi
4 Grappoli
Vitigni Storici Italiani
Sagrantino di Montefalco Riserva 'Il Domenico' Adanti 2010
Adanti Sagrantino di Montefalco Riserva 'Il Domenico' Adanti 2010

Vino rosso di colore granato, che si lascia degustare in un sorso armonico, caldo e morbido. Al naso si percepiscono sentori fruttati maturi sotto spirito, liquirizia e caffè. È una dedica speciale al padre fondatore dell'azienda Domenico Adanti. L'affinamento prevede un periodo di 30 mesi in botti di legno, a cui seguono 24 mesi in bottiglia.

GR
2 bicchieri rossi
Vitigni Storici Italiani

Diffusione del Sagrantino

Il Sagrantino: un vitigno speciale, unico, tutto italiano. Anzi, a dire il vero, più che italiano è un’uva tipica dell’Umbria, di un’area particolare e limitata, che comprende i comuni di Montefalco, Bevagna e, in parte, anche di Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritardi.
Quello del Sagrantino, con questo speciale territorio, è davvero un rapporto d’amore particolare, capace di regalare uve e vini dallo strepitoso e raro carattere.
Non troverete il Sagrantino in nessun altro luogo, né in Italia né all’estero.

 

Origini e Storia del Sagrantino

Il territorio intorno a Montefalco, in Umbria, sembra avere una storia vitivinicola antica, risalente al primo periodo della Roma imperiale, epoca in cui Plinio il Vecchio ricorda come un particolare tipo di uva, allora chiamata “Itriola”, venisse con successo coltivata nell’area di Bevagna e nel Piceno.
Le prime testimonianze cospicue della tradizione vitivinicola umbra cominciano a comparire dopo l’anno mille. Una maggiore conoscenza di questa particolare zona dell’Umbria avviene grazie all’attività e alla documentazione ecclesiastica dei monasteri del territorio, tra il 1300 e il 1400.
E’ infatti probabile che, dal momento che nessun documento, prima di quest’epoca, sembra menzionare il Sagrantino, tale varietà d’uva sia stata importata, probabilmente dai monaci e dai pellegrini che raggiungevano in gran numero la terra di San Francesco.
In quel periodo, infatti, proprio a Montefalco, era celebre l’Ospedale del Monastero di San Leonardo, luogo che attirava ecclesiastici, fedeli e studiosi, anche grazie alla sua erboristeria e al suo ricco orto botanico: magari le prime barbatelle di Sagrantino sono giunte in questo luogo, prima di trovare ottima dimora nel territorio. Senza contare che, nel 1450, ebbe luogo a Camiano il Capitolo Generale del Terzo Ordine Francescano, evento che, ugualmente, portò nella regione prelati e pellegrini da diverse parti d’Europa.
Le prime menzioni certe del Sagrantino in Umbria provengono da una lettera di carattere commerciale, del 1549, da parte di un mercante di Trevi, riguardante un ordine per un certo quantitativo di mosto di uva “sagrantina”. Inoltre, datato a qualche anno più tardi, abbiamo un atto di vendita relativo a un terreno contenente “quattro pergole di Sagrantino”: piccole e sporadiche testimonianze che però ci dimostrano come questa particolare tipologia di uva rossa fosse ben nota nel territorio, anche oggetto di commercio.
Le potenzialità vinicole del territorio di Montefalco vennero messe chiaramente in luce in epoca molto più tarda, nel 1925, durante la mostra enologica dell’Umbria, che indicò tale specifica zona come uno dei più pregiati terroir della regione: una qualifica che venne apparentemente dimenticata a seguito della seconda Guerra Mondiale, periodo in cui la produzione di vini a base di Sagrantino risulta davvero limitata.
L’attività vitivinicola del luogo ritorna a fiorire, negli anni ’60, portando alla ribalta le nobili doti del Sagrantino; un periodo in cui si comincia a sperimentare la produzione di un delizioso vino rosso secco, a base di quest’uva locale.
L’idea si trasformò in un grande successo! Se prima la produzione contava uno scarso numero di soli vini passiti a base di Sagrantino, l’apprezzamento generale per queste particolari versioni a tutto pasto fu quasi immediato.
Dopo solo 7 anni dal primo esperimento di vinificazione in versione secca di uve di Sagrantino in purezza, è stata riconosciuta, a questo pregiato vino rosso umbro, una prima DOC, che a partire dal 1992 si è trasformata in una ben conosciuta DOCG.
Nonostante il successo e la lunga storia di quest’uva, ancora non abbiamo certezze sulle sue origini e sul significato del suo nome. Un’ipotesi plausibile, anche se forse un pochino scontata, farebbe derivare il termine “Sagrantino” dalla parola “sacro”, per indicare un vino rosso anticamente impiegato durante la messa.

 

Il Sagrantino: Coltivazione e Allevamento

Il vitigno Sagrantino mostra dei grappoli alati, di forma conica, caratterizzati da acini molto pruinosi, di colorazione scura, quasi neri: proprio per questa sua intensa tonalità è stato spesso confuso, erroneamente, con il raro vitigno Negretto, tipico dell’Emilia Romagna.
Si tratta di una varietà d’uva che predilige la coltivazione su pendii collinari, dotati di un suolo profondo, argilloso e sassoso, ricco di minerali silicei.
Il Sagrantino non è un vitigno di semplice coltivazione; nel tempo ha rivelato una media vigoria e, purtroppo, una produttività piuttosto scarsa. Fortunatamente si tratta di una pianta molto resistente ai climi rigidi e agli attacchi della fillossera e dell’oidio, mentre invece le sue foglie possono diventare facile preda della peronospora.
La vendemmia di queste uve avviene tardivamente, nelle prime settimane di Ottobre e, spesso, viene ritardata per ricavare quei grappoli passiti che vengono usati per la produzione del pregiato Sagrantino di Montefalco Passito.

 

I Vini a base di Sagrantino in purezza: Caratteristiche Organolettiche

I vini secchi ottenuti da uve di Sagrantino rivelano un’intensa colorazione rosso rubino, con nette sfumature granato e, in alcuni casi, aranciate.
Il Sagrantino vinificato in purezza sfoggia un corredo aromatico di grande potenza, austero e penetrante, con note di frutti di bosco maturi e in confettura, spezie e sensazioni eteree, con particolari sentori di mora, ribes, bacche di ginepro, resina, rabarbaro, liquirizia, inchiostro, smalto e incenso.
Si tratta di vini dotati di un gusto assolutamente peculiare e ben distinguibile: difficile non riconoscere, anche alla cieca, un tipico Sagrantino in purezza.
La caratteristica più rappresentativa, dei vini a base di Sagrantino è la vigorosa tannicità, dote che viene resa piacevole e accattivante grazie alla poderosa struttura, la pienezza di sapore e l’importante persistenza gusto olfattiva di questi vini.
Un rosso di gran carattere, dalle ottime potenzialità di maturazione, che può essere pienamente apprezzato anche con 15 anni di vita sulle spalle, periodo evolutivo che gli permette di esprimere nuove sensazioni olfattive e una maggiore morbidezza.

 

I Vini a base di Sagrantino in purezza: Abbinamenti Cibo Vino

Con la sua particolare ricchezza di profumi e di sapore e la sua imponente struttura, è un vino che sposa splendidamente il gusto dei grandi stufati di carni rosse, di cacciagione da pelo e da piuma.
Un rosso intenso e corposo, da abbinare a piatti come il cinghiale e la lepre in dolce forte, la pernice in salmì, lo spezzatino di cervo, il capriolo in salsa di frutti di bosco, i palombacci in salmì, le beccacce alla norcina.
E’ un vino che riesce a valorizzare splendidamente anche i profumi e la persistenza gustativa di un ingrediente pregiato come il tartufo nero e, pertanto, accompagna meravigliosamente tutte quelle ricette che hanno come protagoniste le carni e questo pregiato tubero, come le seguenti: filetto di manzo al tartufo nero, su fonduta di Parmigiano, agnello con porcini e tartufo, costata di manzo alla mousse di lardo al tartufo, lepre al tartufo nero, filetto di maiale al tartufo e noci.

 

Il Sagrantino di Montefalco Passito: Caratteristiche Organolettiche e Abbinamenti

Il passito da uve Sagrantino sprigiona un’intensa e invitante aromaticità, composta soprattutto da imponenti sensazioni di frutti di bosco in confettura, con note di frutta secca e spezie dolci.
Un vino da dessert denso e morbido, con una lunga persistenza gusto – olfattiva giocata su sentori di mandorle e noci glassate, cannella e noce moscata.
Se cercate un vino perfetto per delle delizie pasticcere, ricche di frutta e cioccolato, il Sagrantino Passito rappresenta un’ottima scelta.
Un’autentica delizia se abbinato a dolci importanti e ricchi come i Profiteroles, la millefoglie al cioccolato, il fondente al cioccolato o la torta alla crema di cioccolato e pistacchi.
Un passito che accompagna divinamente anche dolci ben distanti dalla tradizione gastronomica umbra, come il Bonet alla Piemontese, la torta caprese e la rivisitata cassata siciliana al cioccolato.
Un vino da dessert che sposa bene anche il gusto della pasticceria secca, specie se arricchita da cacao, frutta secca e candita.

 

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