Catalogo Raboso

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Piave Malanotte Tessère 2011
tessère Piave Malanotte Tessère 2011

Raboso di grande carattere, dal cuore caldo, fruttato e speziato, che non tralascia però di esprimere le caratteristiche fresco-tanniche del vitigno.

Vignaioli Indipendenti
Vitigni Storici Italiani
Artigianale
Raboso 'Spezièr' Tessère 2015 Veneto IGT
tessère Raboso 'Spezièr' Tessère 2015 Veneto IGT

Raboso fresco e tannico, ma molto scorrevole al palato. Vinificato in solo acciaio è perfetto con numerose preparazioni a base di carne e pesce.

Vignaioli Indipendenti
Artigianale
Vitigni Storici Italiani
Raboso del Piave Cecchetto Giorgio 2020
Cecchetto Giorgio Raboso del Piave Cecchetto Giorgio 2020

Vino rosso di colore rubino carico alla vista. All'olfatto affiorano sentori speziati dolci di vaniglia, cuoio e tabacco, unitamente a richiami fruttati di sottobosco maturi. Al palato è secco, con una tannicità e un’acidità importanti ben bilanciate. Affina in barrique e botti di rovere per almeno 12 mesi.

Ve
88/100
GR
2 bicchieri
Vi
4 Viti AIS
Vitigni Storici Italiani
Green Energy
Spumante Metodo Classico Rosé 'Redentor' Tessère 2012 - da uve Raboso
tessère Spumante Metodo Classico Rosé 'Redentor' Tessère 2012 - da uve Raboso

Spumante Rosé da uve Raboso che affina in bottiglia sui leiviti secondo quanto previsto dal Metodo Classico. All'olfatto condece nuances di frutta rossa matura, mele e  pasticceria fresca. Sorso armonico, bilanciato e di gradevole beva.

Vitigni Storici Italiani
Vignaioli Indipendenti
Artigianale
Spumante Rosé Sui Lieviti 'Redentor' Tessère 2012 - da uve Raboso
tessère Spumante Rosé Sui Lieviti 'Redentor' Tessère 2012 - da uve Raboso

Spumante Rosé fermentato sui lieviti in bottiglia realizzato unicamente da uve Raboso. All’olfatto concede un ricco bouquet floreali, di frutti rossi maturi e spezie delicate. Sorso fresco, armonico e di gradevole beva.

Vitigni Storici Italiani
Vignaioli Indipendenti
Artigianale

Il Vitigno Raboso

Le origini del Raboso sono incerte e la sua storia lunghissima. Già in epoca romana, infatti, Plinio il Vecchio lo citava per il colore "nerissimo" delle sue bacche. Nel '600 lo ritroviamo nelle stive delle navi della Serenissima. La sua acidità, i tannini molto evidenti e la capacità di sopportare egregiamente il freddo e il trascorrere del tempo consentivano ai mercanti veneziani di trasportarlo e venderlo nelle lontane terre d'Oriente e del Nord-Europa. Anche peronospora e la filossera si arresero alla sua vigoria, e poté diffondersi ampiamente nella sua area d'origine: il bacino del Piave. Il carattere indomito e ruvido lo relegarono spesso al ruolo di vino da taglio o "dei contadini".

Dagli anni '50 in poi subì la concorrenza di vitigni internazionali dal carattere più duttile e raffinato ma, in tempi recenti, questa tendenza è stata invertita. La sempre maggiore attenzione che i maestri vignaioli pongono alla valorizzazione dei vitigni autoctoni ha indotto numerosi produttori a vinificarlo secondo tecniche moderne, che ne esaltino il gran carattere e l'ottima capacità di invecchiamento. Un percorso culminato nella creazione della DOC Raboso del Piave, nel 1971, e della DOCG Malanotte, nel 2012, oltreché nella fondazione della Confraternita del Raboso, impegnata in attività tese alla rivalutazione a uno dei più importanti vini del Veneto. È così che il vitigno è tornato a raccontare la storia delle genti del Piave e il legame indissolubile con il suo prezioso terroir.

 

Caratteristiche del grappolo e della pianta

 

Il Raboso è un vitigno a bacca nera caratterizzato da grande robustezza e vigoria e da una produttività costante e abbondante. Gli acini, di forma sferoidale e dimensioni medio-grandi, mostrano una buccia spessa, dall'intenso colore blu-nero e sono ricoperti da abbondante pruina. Il grappolo ha forma cilindrica e appare piuttosto grosso e compatto, con 1 o 2 ali. Lungo è il processo vegetativo, che prende il via nel mese di aprile, con il germogliamento, e prevede una vendemmia tardiva, generalmente nel mese di Ottobre.

Tecniche di vinificazione

Se il Raboso è uscito dall'oblio a cui sembrava destinato è senza dubbio per merito della passione, dell'esperienza e della grande maestria dei produttori veneti e di cantine come Cecchetto e Ca’ di Rajo, che hanno saputo esaltarne i punti di forza attraverso l'uso di idonee tecniche. Per addomesticarne i tannini e l'acidità, la maggior parte dei produttori prevede un periodo di invecchiamento in legno. Così, per meritare l'etichetta DOC il vino deve maturare almeno 36 mesi, trascorrendone perlomeno 12 in botte.

La macerazione sulle bucce, spesse e pruinose, e l'appassimento degli acini sono metodi ampiamente utilizzati per ottenere vini corposi e avvolgenti, come il Malanotte DOCG, ma anche pregiati rosè e rossi frizzanti, a dimostrazione della spiccata versatilità di questo vitigno.

Le caratteristiche organolettiche

Il Raboso dona vini rossi dal carattere importante, corposi, sapidi e strutturati, dal sorso appagante e dal finale persistente. L'invecchiamento ammorbidisce tannini e acidità, conferendo al vino un intenso colore rosso, attraversato da riflessi granata. Il passaggio in legno è responsabile dell'armoniosa potenza e dell'ampio bouquet aromatico: ai profumi avvolgenti di frutti rossi, viole e marasca si aggiungono suadenti note speziate e sentori di tabacco.

Caratteristiche del territorio

Il Raboso trova nel bacino del Piave le condizioni ideali per esprimere al meglio tutto il suo pregio. Attraversando vaste aree della pianura veneta, il "Fiume Sacro della Patria" determina la fertilità del suolo e contribuisce alla straordinaria vocazione di questa regione. È coltivato soprattutto nei territori alla sinistra del Piave: ampie zone del trevigiano e della provincia di Venezia. Il terreno, di origine alluvionale, mostra un'elevata componente ghiaiosa alternata a zone sabbiose e calcareo-argillose, ricche di sali minerali e riserve idriche.

Per un perfetto sviluppo e una corretta maturazione delle bacche, il clima riveste un ruolo cruciale. Le abbondanti acque svolgono tutto l'anno un'azione regolatrice delle temperature e dell'umidità. I rilievi trevigiani e bellunesi proteggono le viti dai freddi venti nord-orientali, dando origine, al contempo, alle benefiche brezze notturne corresponsabili della sensibile escursione termica tra giorno e notte. Un microclima favorevole allo sviluppo dei suoi inconfondibili aromi.

Il Raboso nella storia del Veneto: curiosità e tradizioni popolari

Come spesso accade, la storia della vite abbraccia le tradizioni popolari, influenzando in modo determinante la cultura e l'economia di intere popolazioni. Ciò accade anche per questo vitigno dalla storia antichissima. Grazie alla sua straordinaria capacità di invecchiamento, accompagnava la vita delle famiglie, sottolineandone gli eventi principali. Alla nascita del primogenito, ad esempio, i contadini erano soliti selezionare e conservare alcune bottiglie di passito per stapparle il giorno delle sue nozze. Ancora oggi, come accadeva un tempo, gli anziani riconoscono alle sue proprietà ricostituenti: un bel bicchiere è consigliato per sconfiggere stanchezza, raffreddore e influenza, con buona pace dei medici e dei loro rimedi!

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