Catalogo Monica

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'Renosu Rosso' Dettori
Dettori 'Renosu Rosso' Dettori

Un rosso da tutto pasto, ideale da stappare nelle occasioni conviviali e informali. Vanta grande bevibilità e facile approccio, proponendo un sorso dalla spiccata personalità gusto-olfattiva.

RP
90/100
WS
90/100
Lieviti Indigeni
Vitigni Storici Italiani
Vegano
Fermentazione Spontanea
Artigianale
Non Filtrato
Basso Contenuto Solfiti
Biologico
Biodinamico
Il Monica e uno dei vitigni più antichi della Sardegna
ed è diffuso in tutte le province dell’isola anche se in
scarsa quantità. La sua origine è controversa: una
delle tesi più attendibili è che sia giunto in Sardegna
intorno all’XI secolo, quando i monaci camaldolesi
da cui il nome con il quale è conosciuto iniziarono a
coltivare vigneti e a produrre vino per le funzioni
sacre
ma anche per le loro mense. Un’altra ipotesi è
che sia stato importato in Sardegna dagli spagnoli
verso il 1600, durante la lunga dominazione
aragonese, con il nome “Morillo”, da cui poi il
termine Uva Mora che, attraverso varie corruzioni
linguistiche, arriva all’italiano Monica. Il
sinonimo Niedda de Ispagna (Nera di Spagna)
avvalora questa seconda tesi. Il vitigno è conosciuto
anche come Nieddera Manna (Nera Grande,

probabilmente per la forma del grappolo), Monaca, Moncia e Niedda Mora, mentre in provincia di Sassari è denominato Pascale Sardu o Pansale Nieddu, anche se differisce dal PASCALE sia morfologicamente sia all’esame isoenzimatico.

In Sardegna il vitigno è diffuso ovunque, ma è nella parte centro-meridionale dell’isola che è più presente e ha acquistato notevole importanza. In purezza concorre alla produzione delle DOC Monica di Sardegna e Monica di Cagliari, di cui sono previste anche versioni liquorose. Spesso è utilizzato in assemblaggio con varietà locali come il Bovale e il Cannonau, per esempio per ottenere il vino DOC Madrolisai. È iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite dal 1970.

Il grappolo è piuttosto grande, di forma cilindrica o cilindrico-conica, alato e semispargolo. L’acino è medio, rotondo o subrotondo; la buccia ha uno spessore consistente e un colore nero o nero violaceo. Di produttività abbondante e costante, matura di solito nella seconda metà di settembre.

Una vinificazione tradizionale può offrire un vino dal colore scuro e cupo, con profumi spiccati e vinosi che evolvono migliorando nel tempo. Di media struttura e contenuta acidità, in genere è bevuto giovane anche se un adeguato affinamento tende a renderlo ancora più buono.

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