Catalogo Favorita

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Favorita 'Brichet' Vite Colte 2022 Langhe DOC
Vite Colte Favorita 'Brichet' Vite Colte 2022 Langhe DOC

Vino bianco piemontese da uve autoctone Favorita vinificate in purezza. Ha colore giallo paglierino e delicati profumi fruttati a cui seguono note persistenti di salvia e biancospino. Il palato è morbido, rotondo, di buona struttura e con una piacevole sapidità che conferisce lunghezza.

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Vitigni Storici Italiani
Favorita Langhe DOC Baracco de Baracho 2022
Baracco de Baracho Favorita Langhe DOC Baracco de Baracho 2022

Fresco e fruttato, la Favorita della cantina piemontese Baracco de Baracho spicca per bevibilità e semplicità gustativa. Ideale come aperitivo o per accompagnare antipasti leggeri, piatti di pesce, crostacei e formaggi freschi.

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Favorita. Vino, vitigno, storia e caratteristiche organolettiche

La Favorita è un vitigno a bacca bianca autoctono del Piemonte. Caratterizzata da un profilo agile e scattante, è un'uva che, nonostante alcune difficoltà oggettive come l'estrema sensibilità alla flavescenza dorata, la malattia del secolo, e una scarsa appetibilità internazionale, continua a essere il fiore all'occhiello di molte aziende vitivinicole.

Storia della Favorita

Secondo gli storici, la Favorita arriva in Piemonte seguendo le antiche vie del commercio del sale e dell'olio. Siamo nel 1600. I commercianti liguri fanno arrivare questi due alimenti così preziosi nel basso Piemonte, offrendo agli acquirenti come omaggio le barbatelle di viti di Favorita che, proprio nella zona del Roero, trovano l'habitat perfetto nel quale crescere e prosperare. La prima traccia documentale relativa a questo vitigno è datata 1676 e appartiene ai registri di cantina dei Conti Roero di Vezza e Guarene. In quelle pagine la Favorita viene indicata con il nome di favurie e dalla lettura si evince come tale uva fosse sempre più apprezzata dai vignaioli. Questo consenso da parte dei produttori è alla base dell'origine del suo nome. Era l'uva favorita non soltanto dai contadini ma anche presso le tavole importanti di nobili e personaggi illustri come quella di Vittorio Emanuele II.
La fama della Favorita attraversa indenne la storia fino a raggiungere il culmine verso gli anni Trenta. A questo punto il vitigno cade in disgrazia soppiantato da altre varietà più famose. Soltanto negli anni 70 la sua coltivazione riceve nuova linfa vitale da parte di una serie di viticoltori che credono fermamente nelle sue potenzialità. Le ipotesi circa la sua discendenza sono principalmente due: c'è chi ritiene che sia un biotipo del Vermentino e chi invece pensa che sia morfologicamente vicina alla Malvasia Grossa dei Pirenei Orientali.


Aree di coltivazione della Favorita

La Favorita viene coltivata nel Roero, nella Valle Belbo, a Caselli nell'Alessandrino e in molte zone dell'Astigiano. La troviamo, seppur con altri nomi, in Corsica, Sardegna, Toscana, Liguria e nel sud della Francia.


Caratteristiche del territorio

Come abbiamo già sottolineato, la Favorita trova un terroir naturalmente vocato sulle colline del Roero. In queste zone parlare di un solo terreno è impossibile perché il suolo è frutto di varie sedimentazioni che si sono formate nel corso dei secoli. Un tempo questa regione era invasa dal mare che ritraendosi ha dato luogo all'origine di terre ricche di ghiaia, di sabbia o di argilla, depositi che a volte si succedono, altre invece sono sovrapposti. In generale si tratta di zone dove è forte la quantità di sali minerali contenuti nel terreno. Quest'ultimo inoltre risulta soffice e molto permeabile, adatto alla grande vigoria e robustezza della Favorita.
Sulle colline del Roero il clima è generalmente arido. Piove molto poco in queste zone e quella poca acqua che arriva nel terreno scorre via immediatamente perché non viene trattenuta. Particolarmente importanti sono le escursioni termiche tra il giorno e la notte. Sono della variazioni così importanti da esporre continuamente i vigneti al rischio di forti temporali e grandinate. L'unica soluzione, per coltivare al meglio le viti, è giocare la carta delle esposizioni sapienti che, sfruttando i ripidi pendii, riescono a catturare i raggi di sole per buona parte dell'anno.


Caratteristiche ampelografiche dell'uva Favorita

Le foglie della Favorita sono grandi, a volte quinquelobate o eptalobarìte e caratterizzate da un colore verde scuro percorso da venature più chiare o rosate alla base. Il grappolo è di media grandezza e può avere una forma cilindrica o piramidale. L'acino invece ha una buccia verdastra che esposta al sole assume una gradevole colorazione ambrata. Ricoperti spesso di pruina, hanno una forma sferoidale e sono di media grandezza. L'uva resiste bene allo oidio ma teme, come abbiamo visto, la flavescenza dorata, la peronospora e la muffa grigia.


Vinificazione della Favorita

La Favorita giunge a piena maturazione verso la fine di settembre. Vinificata in purezza o assemblata con altre uve, predilige senza dubbio un breve affinamento nell'acciaio, metallo che, grazie alla sua sterilità, permette all'uva di mantenere intatti i tipici caratteri varietali. Il lavoro in cantina inizia con la pressatura soffice e la separazione pressoché immediata del mosto dalle bucce. Dopo il riposo in acciaio e una eventuale stabilizzazione, il vino viene imbottigliato, pronto per essere venduto.


Caratteristiche organolettiche del vino Favorita

Nel calice la Favorita ammalia lo sguardo con un giallo paglierino percorso da sottili sfumature verdastre. L'esame olfattivo rivela un bouquet fruttato composto da note esotiche e delicati profumi di mela verde che sfumano in un finale vegetale dove predominano intense le erbe di campo. Il palato è avvolto da una beva scorrevole, snella e vivace. Piacevole e rinfrescante, è il vino bianco perfetto per l'aperitivo e per i pasti a base di formaggi freschi, pizza e pesce delicato.
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Curiosità

 

La Favorita è conosciuta anche con il nome di Furmentin, un termine che sottolinea il colore dei grappoli maturi che si avvicina molto a quello del grano durante la mietitura.

 

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