poggio trevvalle

L’Azienda Agricola Poggio Trevvalle è stata fondata ed è gestita dai fratelli Bernardo ed Umberto Valle.
Li possiamo definire degli artisti per l’attenzione e l’amore con cui coltivano le uve e le lavorano per produrre quel nettare unico che è il vino.
Il loro obiettivo è quello di trasmettere, attraverso gli aromi del vino, i sapori ed i profumi unici e tipici del luogo, del territorio e del clima.
I fratelli Valle hanno fatto proprio il celebre pensiero della poetessa francese Colette “Unica nel regno vegetale, la vite rende il vero sapore della terra intellegibile all’uomo” (Sidonie-Gabrielle Colette 1873 - 1954)

Il luogo
Poggio Trevvalle è il nome di parte di una collina (o poggio, come si usa dire in Toscana) situata tra le cittadine di Grosseto a Sud e Campagnatico a Nord, non molto lontano dal mare.
La maggior parte della collina ha una dolce pendenza verso il pieno Sud, da dove viene la brezza di mare estiva a rinfrescare le temperature bollenti di giugno, luglio e agosto ma anche sciroccate e libecciate tanto forti da sradicare le querce. Il versante nord, più ripido e argilloso, è invece protetto da un bosco di querce, che lo ripara e lo tiene più fresco.
Sia a sud che a nord i terreni sono tanto generosi in primavera quanto avari, siccitosi ed asciutti in estate. Terra da maneggiare con cura, che si fa amare e odiare. Che si fa rispettare.

Filosofia, idee e processi produttivi
Due sono i principi dell’Azienda Poggio Trevvalle:
- prendersi cura del terreno allo stesso modo di ciò che su quel terreno si coltiva.
- piante e suolo su cui crescono sono un’unica identità.

I fratelli Valle da anni lavorano per dare maggior struttura ai terreni attraverso la semina di sovesci: tecnica agronomica che consiste nell'interramento di apposite colture allo scopo di mantenere o aumentare la fertilità del terreno, rallentare i fenomeni erosivi e mantenere il contenuto di azoto nitrico nel terreno.
Sono le radici del trifoglio, della brassica, della veccia e del favino a ridurre al minimo le lavorazioni del terreno e sono le loro foglie, trinciate, a contribuire alla sua concimazione.
Sono ridotte al minimo anche le lavorazioni sulla chioma delle viti. All’occhio sono spettinate, disordinate, ma la massa verde protegge i grappoli dalla violenza del sole estivo, portandoli a maturazione in un microclima più fresco.

Produzione di vino
Nessun estremismo, nessuna concessione alle mode del momento. Utilizzo di metodi naturali tanto nella coltivazione delle uve quanto nella produzione del vino: fermentazioni alcoliche e malolattiche spontanee, vini tenuti sulle proprie fecce il più a lungo possibile. Uso di barriques, tonneaux ma anche botti grandi e limitato utilizzo di legno nuovo ogni anno.
Siamo certi che in bottiglia abbiamo solo vino di alta qualità e prodotto con metodi naturali.

Il motto dei produttori: “comunque vada sarà un successo”. Hanno ragione.

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