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La Monacesca, l'eccellenza dei vini marchigiani

Tra un palazzo storico, un murales ed una piazza pittoresca, la città di Matelica ti offre un percorso unico nella strada dei vini delle Marche: la contrada Monacesca. La trovi facilmente, basta percorrere la statale che ti porta a Fabriano. Qui, nello scenario unico dell'Alta Valle dell'Esino, sorge l'azienda vitivinicola La Monacesca le cui radici affondano in un territorio dove la storia ha impresso il suo marchio di fabbrica.
Nel 1966 il fondatore della cantina, Casimiro Cifola, rileva il terreno dove secoli prima alcuni monaci farfensi, in fuga dai Longobardi, edificarono un convento e una chiesa, tuttora visibili. La sfida del patriarca è tra le più ambiziose: regalare un nuovo respiro ai vini delle Marche o, come piaceva abbreviare a Casimiro Cifola, “Vini Marche”. E lo fa scegliendo una zona inusuale per la coltivazione della vite. Pianta i primi vigneti e, grazie a una cura certosina del terreno, nel 1973 nasce il primo Verdicchio di Matelica.
Nel 1982 Casimiro viene affiancato dal figlio Aldo. Inizia una nuova sfida, rendere l'azienda protagonista nel variegato panorama dei vini rossi delle Marche. Una nuova contrada, la Valle, diventa lo scenario di vigneti rigogliosi di Sangiovese Grosso e Merlot.

La Monacesca, il coraggio delle sfide

Se puoi sognarlo, puoi farlo. Deve essere stato questo il motto del fondatore della cantina quando ha voluto piantare i suoi vigneti in una zona che costituisce un vero unicum nel panorama geografico dei vini marchigiani. La valle dell'Esino infatti non si svela prepotente alla tua vista. Le pendici dei monti la proteggono dagli sguardi, ne preservano la bellezza ma le regalano un microclima peculiare, a volte ostile. Qui la brezza marina non arriva e le forti escursioni termiche giornaliere sono le assolute e difficili protagoniste del terroir.
La Monacesca decide di coltivare l'uva Verdicchio proprio qui, su un terreno capace di scoraggiare anche il più impavido dei viticoltori. Eppure, nonostante le difficoltà, la sfida è vinta. L'uva che se ne ricava è preziosa ed eccellente. La peculiarità del territorio le regala caratteristiche uniche. L'acidità sfuma delicatamente nella freschezza ed entrambe trovano il loro equilibrio in una sapidità magistrale.
La passione per un vitigno ti porta a respirare la sua natura più intima e segreta. La Monacesca ha saputo interpretare le potenzialità del Verdicchio e ha regalato a noi estimatori le mille sfumature di questa uva così sorprendente. Il percorso inizia dal fresco Verdicchio di Matelica, giovane e profondo, per arrivare all'espressione più raffinata dei vini bianchi delle Marche, il Verdicchio di Matelica Riserva 'Mirum' Magnum. Qui la maestria ha raggiunto livelli eccelsi. Un vino prezioso, di alto lignaggio, un nettare degli dei prodotto soltanto nelle grandi annate.

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