gatto pierfrancesco
Pierfrancesco Gatto è un nome storico del vino piemontese. Le origini della tenuta risalgono ai primi anni del ‘900 e ancora oggi produce grandi vini, pura espressione del territorio. È una realtà familiare, che ha saputo conservare un volto tradizionale, fedele all’antico savoir-faire, tramandato da una generazione all’altra.
La cantina si trova nell’astigiano, per la precisione nel territorio collinare di Castagnole Monferrato e gestisce complessivamente una ventina di ettari. Il nucleo originario di 3 ettari si trova nella patria del vitigno Ruché, mentre i restanti appezzamenti nell’area del Monferrato, dove si coltiva soprattutto la barbera e il grignolino.
Il territorio è da sempre famoso per i suoli pregiati, costituiti da calcare, tufo e sabbie, capaci di conferire ai vini un carattere particolarmente raffinato.
Se la barbera e il grignolino sono presenti in quasi tutto il Piemonte, il Ruchè è un rosso tipicamente territoriale, coltivato praticamente solo a Castagnole. In passato è sempre stato il vino da bere nelle occasioni importanti e nei giorni di festa, ma nel corso dei secoli la sua coltivazione era stata progressivamente abbandonata, fin quasi a scomparire.
La riscoperta del vitigno si deve a don Giacomo Cauda e sulla sua scia della sua opera, alcuni vignaioli della zona hanno ricominciato a coltivarlo con ottimi risultati.
La cantina Pierfrancesco Gatto ha saputo comprenderne le potenzialità e oggi è uno dei produttori di spicco di questo particolare vitigno, che seduce con eleganti aromi fruttati, un sorso morbido e leggermente aromatico. Un rosso atipico, assolutamente da provare.
Caldo e vellutato, questo rosso piemontese affina in legno per qualche mese prima di essere imbottigliato e messo in commercio. Si abbina bene con selvaggina e carni rosse ma anche con primi piatti al sugo e con la pasta ripiena. Ottimo con le tome locali.