collavini

Alla famiglia Collavini va riconosciuto il merito di aver investito con lungimiranza in quella parte di territorio intorno al Comune di Corno di Rosazzo, in provincia di Udine, già alla fine dell’Ottocento. Una paziente strategia dei piccoli passi, che li ha portati ad essere artefici dello sviluppo di quelle zone, impegnando un gran numero di contadini per coltivazioni in vigna e tecnici specializzati in cantina. Una realtà quindi di dimensioni importanti, che dispone di oltre 170 ettari, compresi anche quelli di vignaioli conferitori della zona supportati da un agronomo che li segue nell’intero percorso.
Sulle indiscusse capacità enologiche c’è poco da aggiungere perché fu Manlio Collavini nel 1969, che riuscì a vinificare in bianco il Pinot Grigio, azzardando anche la versione spumante e progettando di seguito la versione Brut della Ribolla Gialla. Ancora oggi, dopo tanti anni, con lo stesso entusiasmo realizza vini di grande successo a partire dal fiore all’occhiello, il Collio Bianco Broy, a cui i riconoscimenti negli anni non sono mai mancati.
Le protagoniste indiscusse delle Doc facenti parte del territorio del Friuli, sono certamente la zona del Collio e quella dei Colli Orientali del Friuli; questi territori sono conosciuti e rinomati per aver dato i natali ad alcuni tra i migliori vini caratteristici della regione Friuli Venezia Giulia. In particolare, tra le province di Gorizia e di Udine, ad altitudini comprese tra i 100 e i 350 metri sopra il livello del mare si succedono le storiche colline della tradizione vitivinicola friulana: il Collio e i Colli Orientali. I terreni che caratterizzano queste zone, sono di origine eocenica, e sono costituiti da un’alternanza di mame ed arenarie, che oggi li rendono riconoscibili con il termine “ponca”. Proprio grazie al duro lavoro di generazioni e generazioni di vitivinicoltori, gli scoscesi vigneti friulani sono stati negli anni modellati in terrazzamenti caratterizzati da gradoni ordinati. Tuttavia il territorio del Friuli Venezia Giulia non è solo collina: i due terzi del comprensorio vitivinicolo infatti, sono costituiti da pianure, il cui paesaggio ricorda i tradizionali scorci delle Graves, caratteristiche di Bordeaux; si tratta di terreni caratterizzati da un’origine alluvionale, con la presenza di caratteristici ciottoli bianchi, che durante le ore del giorno riflettono la luce del sole sulle vigne, lasciando di notte fuoriuscire tutto il calore assorbito. La pianura friulana è caratterizzata da un terreno particolarmente magro e allo stesso tempo sassoso: in questi luoghi nascono alcuni tra i più importanti vini italiani.

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