biondi santi

Biondi Santi è il simbolo di Montalcino e del Brunello, e rappresenta il punto di riferimento per tutti gli appassionati del vero Sangiovese. Un storia secolare, fatta di passione, amore per il territorio e tanta competenza.
Non ci sarebbe Brunello senza Biondi Santi. In azienda c'è solo un tipo di vitigno, si tratta del Sangiovese Grosso, proveniente da una selezione massale iniziata da Ferruccio Biondi Santi sul finire del 1870, quando individuò un clone particolare di Sangiovese adatto a creare vini di grande longevità e struttura. Innestò poi tutte le se nuove vigne con le gemme tratte dalle viti selezionate di Sangiovese Grosso e ne trasse il vino che oggi conosciamo come Brunello di Montalcino.
Anche il Ministro dell'Agricoltura e delle Foreste, con un documento del 1932, lo riconobbe come inventore del Brunello.
Il figlio di Ferruccio, Tancredi, tipizzò il Brunello creandone le basi per il futuro disciplinare, che arrivò nel 1964.

La prima annata del Brunello è del 1888, la più rinomata è del 1955. Il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, quando nel 1969 si recò in visita ufficiale a Londra, al pranzo presso l'Ambasciata Italiana, fece servire alla Regina Elisabetta un Brunello Biondi Santi del 1955. E proprio la riserva del 1955, sulle pagine di Wine Spectator, viene definita nel 1999, uno dei migliori dodici vini prodotti al mondo nel XX secolo. Della classifica facevano parte sette vini francesi, due americani, uno portoghese e uno australiano. L'unico vino italiano era il Biondi Santi.

I vini Biondi Santi sono vini rari, fortemente ancorati alla tradizione, tra i più longevi al mondo: vigne vecchie con bassa produzione di elevata qualità, botti di rovere da cento e più ettolitri, in legno di rovere di Slavonia. E rispetto estremo del territorio, espressione assoluta della tipicità del vitigno.

Il 28 Settembre 1994 Franco Biondi Santi organizzò una verticale di Brunello Riserva Biondi Santi, alla presenza di sedici degustatori scelti tra le testate giornalistiche più note al mondo. Le annate andavano dal 1988 al 1888. Nicola Belfrage, della rivista inglese "Decanter" dette 10/10 alla Riserva del 1891. Il massimo dei voti a un vino che all'epoca aveva 101 anni.

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