benanti

Giuseppe Benanti, mosso da antiche memorie di famiglia nel campo vitivinicolo, ha il merito di avere investito, sin dalla seconda parte degli anni Ottanta, tempo e risorse nella valorizzazione dei vitigni tipici dell'area attorno all'Etna. Per primo, per tanto tempo in solitudine, ha provato a individuare un modello di riferimento, trovandolo nella tradizione e nella storia del comprensorio attorno al vulcano, vale a dire in vini da vitigni autoctoni che fossero fedeli espressioni del terroir, senza infingimenti e belletti.
Una rigorosa selezione dei terroir ha formato un corpo di ben 45 ettari di vigneti distribuiti tra le contrade più vocate quali Monte Serra, Guardiola, Rovittello, Caselle e Cavaliere. A completare il quadro due importanti appendici costituite dalle vigne di nero d’Avola e moscato a Noto e di zibibbo a Pantelleria.

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