Barone Pizzini

Barone Pizzini è una cantina pioniere a 360° del Biologico e del Biodinamico. È situata in un piccolo angolo enoico della provincia di Brescia, la fomasa Franciacorta.

La località è compresa tra Brescia e il lago d’Iseo, da sempre rinomata per la sua produzione vitivinicola, tanto da essere facilmente riconoscibile proprio per la grande estensione di terreni coltivati.

L'origine del nome risale circa al 1277. È un chiaro richiamo alle ‘curtes francae’ - le corti franche - esenti da dazi o gabelle. La zona divenne sempre più nota e conosciuta, tanto che, nel 1570, il medico bresciano Girolamo Conforti la cita nel suo “Libellus de vino mordaci”. Descrive con gusto e perizia i vini con le bollicine prodotti in queste zone, definendoli appunto mordaci: briosi, spumeggianti, vivi.

Passarono i secoli, ma la dolcezza e la ricchezza della Franciacorta non sbiadirono mai, anzi. Il prestigio e la popolarità crebbero a tal punto da diventare una specie di centro gravitazionale per le ricche famiglie dell'epoca. Una specie di salotto letterario, ma con meno mobili e più viti. Tra i più noti e famosi frequentatori ci fu un ramo dei Baroni Pizzini von Thurberg, una nobile famiglia di Rovereto che intratteneva rapporti anche con un certo Mozart.

La Franciacorta ormai è una realtà consolidata e non solo dal punto di vista vinicolo. Il Catasto Napoleonico, datato al 1809, certifica già all'epoca la presenza di quasi 1000 ettari di terreno vitati e 9940 ettari di arativo, anch'esso vitato. Il tutto ovviamente eccedeva ai bisogni degli abitanti e, il così detto surplus, fu destinato alla vendita. È proprio in questo periodo florido che i fratelli Enrico e Bernardino fondano l'Amministrazione Agricola Pizzini, distinguendosi subito come agricoltori illuminati.

Il progetto dei fratelli Pizzini verrà poi ripreso negli anni '90 del secolo scorso, grazie alla passione ed alla caparbietà di un gruppo di imprenditori locali.

Agricoltura biologica e bioarchitettura in cantina saranno, da quel momento, i due pilastri di una filosofia che non vuole essere fine a se stessa, ma – semplicemente- un mezzo per produrre vini di qualità e dal perfetto pedigree territoriale.

Ed è proprio da questo desiderio, da questa idea, che poi verrà costruita la cantina nel senso architettonico del termine. Le parole di Claudio Gasparotti, architetto autore del progetto della cantina e socio fondatore, fanno al caso nostro: Una cantina è come un albero. Ne vediamo solo una parte, il resto è interno alla terra, radicato, dove troviamo le ragioni del suo essere edificio, architettura. Da questa sua postura nascosta derivano la sua energia, la sua freschezza e la sua vivacità, catturate alla terra e donate al vino.”

Tra i Franciacorta più apprezzati dai consumatori e che hanno riscosso ottimi premi dalle guide più autorevoli del settore, ci sono l’Extra Brut “Animante”, il Pas Dosé Riserva “Bagnadore”, il Brut “Golf 1927”, il Brut Nature “Naturae”, l’Extra Brut Rosé e Saten.

Questo forte legame tra natura, ambiente e territorio porterà a grandi successi e, soprattutto, alla produzione di grandi vini. La cantina, inoltre, è una delle prime aziende green iscritte e registrate nell’elenco in Europa delle aziende vitivinicole che riescono ogni anno a contabilizzare la CO2 della propria produzione.

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