argiano

Argiano è un pezzo di storia di Montalcino, nel senso più ampio del termine.
Le mura, le sale, gli archi, la corte e le architetture della villa sono veri e propri manifesti di quello che è stato e di quello che è tutt'oggi. Ogni angolo è ricco di storia e aneddoti, così come l'attività della cantina.

Si narra che in queste terre si trovasse in età romana l’Ara Jani, il leggendario tempio in onore del dio Giano.
Un documento risalente al 1208 attesta la sottomissione di Argiano all’autorità dell’abbazia di Sant’Antimo, con annesso l’obbligo di pagare al Comune di Siena una tassa speciale per sanare i debiti derivanti dalla guerra contro Firenze.

Alla fine del Trecento le terre di Argiano passano in proprietà alla Repubblica di Siena e quindi, nei ricorsi storici, alle famiglie più importanti dell’area senese del tempo.

La storia di Argiano ha una svolta durante la proprietà della nobile famiglia Pecci, di Siena. Con la costruzione tra il 1581 ed il 1596 della splendida villa, esempio di abitazione signorile cinquecentesca, nasce in parallelo la vocazione ad azienda vinicola di Argiano.

La tenuta subì vari passaggi di proprietà nei secoli a seguire, in un valzer di varie famiglie nobiliari, fino a giungere, nell’Ottocento, all’illuminata gestione di donna Ersilia Caetani Lovatelli, che riuscì a far conoscere e a promuovere i prodotti vinicoli di Argiano nei migliori salotti culturali dell’epoca.

Molto famoso fu quanto declamato dal sommo Carducci con il verso ”nella quale asprezza mi tersi col vin d’Argiano, il quale è molto buono…” .

Nel 1967 Argiano fa la storia del Brunello di Montalcino, partecipando con altre aziende vinicole del territorio all’atto di fondazione del Consorzio del Brunello.

Argiano è senz'altro un'azienda che fa da riferimento e da cardine nel panorama viticolo Italiano.

Ha saputo ben coniugare i tradizionali vini della zona con gloriosi spunti di stampo internazionale, restando però sempre profondamente fedele alle terre. Un esempio su tutti è il Solengo, creatura di Giacomo Tachis i cui natali risalgono al 1995.

Per quanto riguarda lo stile dei vini, Argiano ha saputo dosare i legni, coniugando piccole e grandi dimensioni in un'accezione che non è né modernista né tradizionale. È semplicemente territoriale, figlia di quel quadrante meridionale della denominazione che dona i vini più ricchi, più solari e mediterranei di tutto il comune del Sangiovese per eccellenza.

La storia di Argiano continua ad essere scritta giorno dopo giorno e, grazie alla spinta della nuova proprietà, è pronta ad accogliere un nuovo, importante capitolo.

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