Sherry

Sherry Canasta Cream Williams & Humbert
williams & humbert Sherry Canasta Cream Williams & Humbert

Vino oloroso dolce di colore mogano con aroma di frutti secchi, noce e leggero sentore di uvette e zucchero tostato. Al palato è morbido, vellutato, molto caldo per il suo contenuto alcolico, finale persistente. può essere bevuto da solo, ideale anche con dessert, molto freddo, o con ghiaccio

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SHERRY. Informazioni, storia, caratteristiche,  vinificazione e curiosità

 

Gli Sherry luminosi e con colori che sfumano dal paglierino al bruno scuro lucente, vini liquorosi, fortificati che hanno profumi ricchi, con sfumature di caramello e miele, mandorle e spezie, fichi e albicocche essiccate, agrumi canditi e confetture, dai sapori decisi ma anche vellutati.

Lo Sherry è la quintessenza dell’Andalusia, quella regione della Spagna meridionale,

Al Andaluz che in arabo significa terra della luce.

Lo Sherry, Jerez o Xeres è un prodotto che deve il suo nome alla zona in cui viene creato, quella attorno a Jerez de la Frontera, in arabo Sherish, antica città fenicia e meglio conosciuta come Jerez, dove l’aria profuma di vino e cuoio.

La storia di questo vino liquoroso, come quella di molti altri, inesorabilmente si incrocia con quella degli inglesi e fu infatti grazie al dominio inglese su Jerez che lo Sherry diventò uno dei prodotti enologici più consumati in tutto il mondo.

 

Palomino de Jerez, pedro ximènez e moscadel sono i vitigni più impiegati per lo Sherry, ma non solo le uve sono importanti per dar vita a questo affasciante vino. Un ruolo importante è infatti svolto anche dal tipico terreno di Jerez, l’Albariza.

L’Albariza è un suolo bianco, ricco di carbonato di calcio, dal forte potere assorbente che tende a formare una solida crosta bianca sotto il calore del sole e che limita così l’evaporazione dell’acqua.

Le migliori uve per la produzione di Jerez provengono da viti che affondano le loro radici in un suolo ricco di gesso e se l’Albariza è il migliore vi sono però anche altre tipologie di terreno come l’ Albarizones un misto tra gesso e argilla, il Barros prevalentemente composto da argilla ed infine l’Arenas tipico del nord-est di Jerez in cui prevarica l’argilla.

 

Le tipologie di Sherry?

Gli Sherry possono essere di due tipologie principali: fino e oloroso. I fino sono più delicati dal colore chiaro, secchi e con una bella acidità, mentre gli oloroso sono più robusti, caratterizzati da colori più scuri e possono essere secchi o dolci.

In queste due grandi categorie, fino e oloroso, sono raggruppati ben sette tipi diversi di Sherry. Quelli appartenenti alla categoria fino sono: Manzanilla, Fino e Amontillado; mentre nella categoria oloroso troviamo: Oloroso, Cream e Pedro Ximénez. A questi si aggiunge poi il Palo Cortado, da molti considerato come fino, ma che potrebbe costituire una categoria a sé proprio perché le sue caratteristiche ricordano sia i fino sia gli oloroso.


Come si produce lo Sherry?

 

Questo capolavoro dell’enologia richiede un complesso lavoro enologico e grande maestria da parte dei cantinieri.

 

Un tempo le uve erano fatte appassire sui graticci, poche ore per il palomino, due-tre settimane per il pedro ximènez e il moscadel mentre oggi in genere il primo è vendemmiato un po’ più tardi e un breve appassimento avviene soltanto per le altre due uve. L’uva viene poi pigiata e fatta fermentare per ottenerne un normale vino bianco. Giunti a questo punto il produttore dovrà decidere se destinare il suo vino alla produzione di Sherry fino oppure oloroso. Il vino che diventerà fino verrà fortificato con alcol fino a raggiungere i 15° alcolici, mentre quello che diventerà oloroso viene fortificato fino a 18°. I vini vengono poi trasferiti nelle botti e lasciati maturare per il primo anno.

La differenza principale fra gli Jerez fino e gli oloroso sta nella presenza o nell'assenza di flor, il prezioso velo di lieviti filmogeni che si forma sulla superficie del vino.

 

Le botti dello Sherry Fino vengono infatti lasciate scolme e riempite per circa 5/7 della loro capacità per favorire la formazione del flor, uno spesso strato bianco di microrganismi che oltre ad impedire allo Sherry una veloce ossidazione, regala al vino profumi davvero speciali. Anche il Manzanilla prodotto a Sanlúcar de Barrameda delicato ed elegante fa parte di questa famiglia e viene prodotto con lo sviluppo del flor, mentre l’Amontillado è caratterizzato da uno sviluppo soltanto parziale del flor.

Lo Sherry oloroso è invece uno Sherry senza sviluppo di flor, più robusto e morbido rispetto al fino, con un colore mogano e uno spiccato gusto dolce.

 

Come avviene l’invecchiamento dello Sherry?

Con il metodo Solera. Un metodo introdotto in queste zone sul finire del ‘700, è con l’800 che diventò il più diffuso metodo attraverso il quale ottenere lo Sherry invecchiato. Le botas sono posizionate le une sopra le altre su differenti livelli detti criaderas. Nella prima criadera è contenuto il vino più vecchio che viene spillato per l’imbottigliamento e rabboccato con il vino più giovane del livello soprastante e così via. In questo modo si mantiene una certa uniformità del vino e il continuo passaggio tra le criaderas fa sì che nelle botti più vecchie delle prime soleras ancora in attività ci possano essere piccoli quantitativi di vino che risalgono addirittura all’Ottocento.

 

 

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