Scheda Tecnica e Descrizione
Il Campagnola Recioto "Casotto del Merlo" è un vino dolce da dessert di colore granato carico arricchito da riflessi violacei. Al naso è fruttato, persistente, esprime note di amarena, mirtillo, visciola, viola, pepe bianco e cannella. Al palato è dolce, vellutato e ricco con note di ciliegia e marasca.
Denominazione: Valpolicella D.O.C. Recioto
Uve: 80% Corvina Veronese e Corvinone Veronese, 20% Rondinella
Produttore: Giuseppe Campagnola
Contenuto: 50,0 cl
Regione: Veneto
Zona di produzione: Provincia di Verona, Valpolicella
Altitudine: 300 – 350 metri sul livello del mare
Terreno: calcareo-eocenico
Vendemmia: Raccolta e selezione manuale solo dei migliori grappoli a fine Settembre
Vinificazione: Appassimento da fine settembre per circa 120 giorni, al fine di ottenere una concentrazione ideale.
Pigiatura soffice delle uve passite in Gennaio; macerazione prolungata per circa 30 giorni con controllo della temperatura. Svinatura del vino ancora dolce con circa 120-130 g/l di zucchero. Raffreddamento e pulizia del vino (travasi) per evitare il proseguimento della fermentazione alcolica.
Affinamento: in acciaio inox a temperatura sotto i 10°C sui propri lieviti per circa 10 mesi. Evoluzione in bottiglia per 3 mesi.
Gradazione alcolica: 13.0 % vol.
Temperatura di Servizio: 14-15° C
Caratteristiche del Campagnola Recioto Casotto del Merlo
L'origine del recioto.
Intorno al 1500 -1600 i bevitori di vino prediligevano soprattutto i vini sciropposi ed amavano bere "dolce". Solo nella Repubblica di Venezia si amava il vino secco (allora definito “amaro”) e non dolce.
Come mai proprio nella Repubblica di Venezia, che non amava particolarmente i vini dolci, si è sviluppata la tecnica dell'appassimento delle uve che ci ha donato il meraviglioso vino dolce Recioto e la sua versione secca Amarone?
Facciamo un passo indietro.
Nel XVI Sec. la borghesia commerciante ed agricola ed i ceti popolari (tanto in Italia che nel Nord Europa) preferivano il vino locale di discreta qualità e di basso prezzo, l'aristocrazia preferiva invece i vini greci dolci diffusi dalla moda.
I veneziani erano stati per secoli i principali venditori dei preziosi vini dolci "greci", prodotti nelle loro colonie delle isole del Mediterraneo e della Dalmazia mediante la vinificazione di uve appassite al sole del Sud.
Con la progressiva avanzata dell'Impero Ottomano, la Repubblica Veneta perse molte delle sue Colonie del Sud Mediterraneo. Non calò però la domanda di vini dolci e con forte gradazione alcolica, in grado di essere trasportati per lunghi viaggi senza deperire. Per questo i veneziani si industriarono per produrli nella madrepatria e continuare a venderli in tutta Europa. Vennero così incoraggiati gli impianti di nuovi vigneti in Veneto, e la tecnica dell'appassimento dell'uva fu applicata con successo anche alle uve locali. Nacquero allora i "recioto", vini dolci sia bianchi che rossi ottenuti dalla vinificazione delle "recie", le ali dei grappoli, che vantavano una maggiore concentrazione di zuccheri. Ancora oggi il Recioto della Valpolicella, il Torcolato, il Recioto di Gambellara e di Soave vengono prodotti con questa tecnica: appassendo le uve su graticci di vimini ed interrompendo la fermentazione con la svinatura in modo che rimangano dolci.
Gli antichi ed abili veneziani, quando non furono più in grado di importare i vini dolci dalla Grecia, ne studiarono le tecniche ed iniziarono a produrli sul proprio territorio con ottimi risultati.
Questa tecnica è stata tramandata fino ai nostri giorni e ci ha donato il Recioto e l'Amarone che è un recioto completamente fermentato. È uno dei più importanti vini rossi italiani, alcolico, fruttato in gioventù, che si fa austero con l’invecchiamento acquistando un’incredibile eleganza.