Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Viticoltura e paesaggio. La Val di Cembra e la Piana Rotaliana

di Valerio Sisti 15/07/2017
Viticoltura e paesaggio. La Val di Cembra e la Piana Rotaliana Viticoltura e paesaggio. La Val di Cembra e la Piana Rotaliana

La viticoltura è senza ombra di dubbio la coltivazione più caratterizzante dal punto di vista paesaggistico. Non vi è dubbio alcuno che nessun altro tipo di coltivazione modelli e disegni il paesaggio come l’impianto di un vigneto. È un fatto tanto assodato quanto strano, se si pensa infatti che la vite non è egoista e ben si adopera a crescere insieme ad altre piante, insieme ad altre coltivazioni. Altri prodotti della terra, al contrario, sono coltivati in maniera intensiva, massiva e proibiscono di fatto la coabitazione di piante diverse. Nonostante questo la vite cresce addomesticata in filari che disegnano il paesaggio, specialmente quello collinare o montano, come nessun’altra pianta sa fare.
Vengono in mente le vigne di Langa, con i filari a giropoggio che tracciano tante righe parallele orizzontali su tutte le lingue di terra dell’albese. Non solo Langa però. La prima immagine che mi sovviene, quando ragiono sull’impatto creativo che la produzione di uva da vino ha sul paesaggio, non è piemontese, bensì trentina. Proprio nelle vicinanze di Trento, più precisamente nella Piana Rotaliana.

Quel tavolo da biliardo incastonato tra le prime Dolomiti, dritto e piatto a fondovalle con le montagne a fargli da protezione, è l’esempio plastico dell’assioma viticoltura e paesaggio. Visto dall’alto, ad esempio dal Comune di Sorni, la Piana Rotaliana è un tappeto di viti senza soluzione di continuità. La coltivazione a tendone, o comunque a pergola, aiuta a dare quel senso di insieme che la fa davvero sembrare un pavimento fatto di foglie e tralci.
Altro esempio di paesaggio vitivinicolo è senza dubbio la Val di Cembra. Non occorre dunque spostarsi molto dalla Piana Rotaliana, per poter gustare un altro esempio magistrale di paesaggio disegnato dai filari del vino.
Un paesaggio diverso tuttavia, meno compatto, intervallato dagli agglomerati urbani tipici della Valle di Cembra, fatti di case arroccate le une alle altre, a formare piccoli paesi da cartolina, posti al centro di tanti giardini vitati, gli uni accanto agli altri, seguendo l’andamento irregolare delle Dolomiti.
Ve ne sarebbero molti di più ovviamente di esempi, ovunque in Italia il paesaggio è segnato dall’agricoltura. Ho scelto questi due esempi perché li ho toccati più volte con mano, perché ne conosco i vignaioli e i loro vini, perché apprezzo gli uni e gli altri.
Se avete voglia di conoscere queste terre e i loro prodotti un buon metodo potrebbe essere attraverso i vini di Villa Corniole, che proprio in Val di Cembra e nella Piana Rotaliana ha posto a dimora i suoi vigneti. Buone bevute.

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