Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Uva e Nuraghi. I grandi rossi di Sardegna

di Valerio Sisti 01/09/2016
Uva e Nuraghi. I grandi rossi di Sardegna Uva e Nuraghi. I grandi rossi di Sardegna

E dopo un buon bicchiere di Vermentino, proseguiamo il tour dell’isola dei Nuraghi con un rosso di qualità. In Sardegna non mancano. Alcuni vitigni sono coltivati su tutta l’isola, in particolare Cannonau e Monica che esprimono un buon potenziale in ogni angolo della terra dei quattro mori, altri, come il Carignano, vengono coltivati in aree specifiche ed è in queste esprimono il meglio del loro potenziale.
Partiamo proprio dal Cannonau, probabilmente il più famoso dei rossi sardi. Lo si trova coltivato in tutta la Sardegna, ma è nella zona di Oliena, paese della Barbagia, e poco più a sud, nell’ Ogliastra, che sa dare il massimo di sé diventando  autentico e indissolubilmente legato all’isola. Già dai suoi profumi che ricordano il bosso, l’elicriso e le erbe officinali, il Cannonau è sardo, è Sardegna. Alla vista è scarico di colore, di una bella tonalità granata. In bocca è elegante, conferma l’olfatto e chiude lungo e suadente. E’ un ottimo vino da far invecchiare: se ben fatto può migliorare per molti e molti anni. E’ così buono in alcune sue versioni che il Vate, D’Annunzio, se ne innamorò e coniò per esso il termine “Nepente”. Sulle bottiglie di Cannonau di Oliena compare infatti il nome “Nepente di Oliena”, dove con questo termine il poeta intendeva “nessuna pena”, perché quel vino era così buono da far dimenticare le sofferenze. Il nome Cannonau è invece sicuramente più antico e deriva probabilmente dalla pratica di “cannonare” il vino, un vocabolo non tecnico e ormai desueto, che per gli antichi vignaioli sardi stava ad indicare la follatura del cappello durante la fermentazione, che il Cannonau produce resistente e di notevole spessore.

Il Monica sardo, o altrimenti detto la Monica, è un vitigno che dalla Sardegna ha avuto molta fortuna anche oltreoceano, in Sud America in particolare, anche se laggiù è chiamato con altri nomi. E’ un rosso che spesso si consuma giovane e che fa della ottima bevibilità una delle sue più apprezzate peculiarità.
Intrigante poi il discorso sul Carignano, un'altra uva a bacca rossa che la Sardegna offre. In particolare il Carignano lega il suo nome al Sulcis, le meravigliose coste a ovest di Cagliari famose per le spiagge bianche, l’acqua cristallina e le miniere nel primo entroterra. E’ un vitigno che ama poggiare i piedi sulla sabbia del mare, talvolta è coltivato davvero sulla spiaggia, come in tante vigne a Sant’Antioco. I terreni completamente sabbiosi permettono di piantare viti a piede franco, particolarità non unica, ma certamente molto rara. Il Carignano del Sulcis può essere un vino molto diverso, da produttore a produttore, risente molto del suolo, più o meno sabbioso, come degli interventi dell’uomo che ne governa la produzione. Si passa da rossi sufficientemente leggeri, da bersi nemmeno troppo invecchiati, a rossi di grande spessore e struttura, non di rado tra i vini più premiati in Italia.
Questo breve tour della Sardegna vitivinicola speriamo vi abbia fatto venir voglia di un assaggio, perché siamo pronti a proporvelo ... ecco alcune grandi cantine sarde: Mesa, Argiolas, Sella & Mosca, Agripunica ...