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Solfiti: quali limiti sono consentiti nel vino

di Winepoint Staff 06/11/2017
Solfiti: quali limiti sono consentiti nel vino Solfiti: quali limiti sono consentiti nel vino

Cosa sono i solfiti e dove si possono trovare

I solfiti sono delle molecole che si trovano spesso negli alimenti e nelle bevande, utilizzate come conservante grazie a specifiche proprietà in grado di prevenire la formazione di batteri e microbi. I solfiti, rispetto ad altri conservanti liquidi o gassosi, si presentano sotto forma di polvere. L’utilizzo di queste sostanze nel vino previene l’ossidazione del succo di uva e inibisce la fermentazione dei lieviti contenuti naturalmente nelle bucce, senza alterare gli aromi e i profumi del vino. I solfiti, tuttavia, sono presenti naturalmente nei grappoli, sebbene in quantità molto ridotte che non riescono a svolgere la loro efficacia per le grandi produzioni. Per tale ragione, spesso si ricorre all’aggiunta dei solfiti artificiali, pur rimanendo nei limiti stabiliti dalla legge.

Quali sono i limiti dei solfiti consentiti nel vino

La Comunità Europea, con il regolamento numero 606 del 2009 ha stabilito i limiti massimi che possono essere presenti nei vini. Questa norma regola la quantità massima che può essere presente in ogni vino. Ne consegue, dunque, che i solfiti non possono essere presenti in egual misura ma esistono delle dosi ben precise a seconda della tipologia del vino. I vini bianchi e quelli dolci, ad esempio, sono particolarmente ricchi di zuccheri in grado di proseguire il processo di fermentazione. I vini rossi, al contrario, contengono una buona concentrazione di polifenoli che agiscono come conservanti naturali e non richiedono, pertanto, l’utilizzo massiccio dei solfiti. Un discorso a parte deve essere fatto per i vini biologici, i quali non possono avere un contenuto di solfiti superiore a 150 mg/l per i vini bianchi e dolci e 100 mg/l per quelli rossi.

I solfiti fanno davvero male?

I solfiti sono delle sostanze che, per la loro funzione, potrebbero alterare alcune funzionalità interne del nostro organismo. Anche se assunti in dosi ridotte, diciamolo chiaramente: i solfiti non apportano benefici per la nostra salute. In particolare, i soggetti con ipersensibilità potrebbero riscontrare fastidiosi disturbi come mal di testa, nausea o infiammazione della muscosa gastrica. Nei casi più gravi, i solfiti possono causare dei broncospasmi, vampate di calore, sudorazione intensa e ipotensione. Inoltre, a questi sintomi sono ancora più esposti gli allergici all’aspirina, ai quali si consiglia un’assunzione minima di simili additivi.

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