Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Sabrage... ovvero sciabolare. Come, quando e perchè

di Valerio Sisti 22/05/2018
Sabrage... ovvero sciabolare. Come, quando e perchè Sabrage... ovvero sciabolare. Come, quando e perchè

Madame Clicquot offriva il suo Champagne ai soldati ussari, cavalleggeri degli eserciti antichi, e questi aprivano le bottiglie con la sciabola, facendo saltare tappo e collo della bottiglia insieme. Soldati a cavallo, pronti alla morte in battaglia e fieri della propria tradizione militare, non andavano per il sottile persino per aprire lo Champagne, bottiglia in una mano, sciabola nell’altra, gesto maschio e fiero e fiumi di Champagne per festeggiare la vittoria in battaglia. Alcune leggende parlano anche di Napoleone e dei suoi ufficiali più stretti, usi a stappar Champagne con la spada d’ordinanza, direttamente sul campo di battaglia, per festeggiar la vittoria appena conseguita.

Leggende, realtà storiche o mito poco conta, il gesto di sciabolare lo Champagne, o come dicono i francesi il sabrage, è un gesto iconico arrivato fino a noi e praticato da molti, troppi, amanti del vino. Dico troppi perché se una sciabolata non si nega a nessuno, sarebbe però opportuno non esagerare.
Vi spiego perché è meglio sciabolare poco, prima però, se proprio lo si vuol fare, vediamo come farlo bene.
La bottiglia deve essere ghiacciata, davvero molto fredda; consiglio di immergerla nel cestello del ghiaccio (e acqua) anche a testa in giù. Va rimosso il copri capsula in alluminio e liberato bene tutto il collo della bottiglia. Buona norma e sicurezza vorrebbero che la gabbietta di metallo che tiene il tappo non venga rimossa, ma semplicemente spostata dal primo dentello della bottiglia, quello dove si trova, al secondo, quello appena sopra. Io generalmente la gabbietta la tolgo, a condizione che la bottiglia sia ben fredda però, altrimenti parte il tappo. Fatto ciò occorre avere una sciabola da sommelier, oppure uno strumento adeguato, molti lo fanno con il bicchiere, occhio è pericoloso. Potete provare con il tacco di una scarpa da donna, ma se il tacco si rompe e la scarpa è di vostra moglie occhio, per altri motivi, ma è comunque pericoloso!
Detto ciò, bottiglia in una mano (se siete destri prendete la bottiglia con la sinistra) e sciabola nell’altra, lento movimento lungo il collo della bottiglia e poi colpo secco sotto il cercine della stessa, ovvero sotto il dentello dove si trovava la gabbietta. Alcuni accorgimenti importanti. Fate in modo di non puntare la bottiglia verso nessuno dei vostri amici o verso vostra moglie, salvo non abbiate intenzioni diverse. Non tenete la bottiglia vicino al collo ma alla sua base. Colpite molto piano il vetro, non serve forzare, basta un colpetto secco e il colpo deve essere nel verso del collo della bottiglia, non perpendicolare ad esso. Un ultimo accorgimento ma importante: colpite lungo la linea di giunzione verticale delle due metà della bottiglia. Una bottiglia di vino è composta da due metà speculari termosaldate, questa linea di giuntura è il punto più resistente, tuttavia se colpite lì il resto si spacca senza creare crepe.
Questo è come si fa. Perché non va fatto è presto detto. Il vino soffre ogni variazione di stato repentina, variazioni di temperatura, di luce, di movimento, pertanto quando si apre una bottiglia di bollicine l’ideale è farlo più delicatamente possibile, senza nemmeno far sentire il botto del tappo. Ecco perché bisognerebbe sciabolare davvero poco, giusto nell’occasione, ricordando anche che il sabrage è un gesto antico e nobile, non da circo.

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