Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Quale contenitore per l'affinamento del vino?

di Valerio Sisti 21/09/2017
Quale contenitore per l'affinamento del vino? Quale contenitore per l'affinamento del vino?

Nel precedente articolo abbiamo parlato di contenitori per l’affinamento, rimandando a questo pezzo la risposta alla domanda quale contenitore sia migliore. Ovviamente una risposta univoca non esiste, altrimenti tutti i produttori avrebbero orientato la loro scelta su di un unico materiale escludendo tutti gli altri.
Diciamo che per semplicità i vari contenitori possano essere raggruppati come segue: botti piccole, ad esempio la barriquebotte grande, l’anfora di terracotta e infine l’acciaio (o resine, ormai in disuso).
Partiamo dal primo, il legno piccolo garantisce scambio consistente con l’ambiente esterno, quindi ossigenazione, evoluzione e, molto importante, cede sentori e tannino al vino. La botte grande, seconda ipotesi, fa la stessa cosa ma in dosi minori, molto meno marcanti.

Poi vi è l’anfora di terracotta, che garantisce micro ossidazione come una botte piccola, ma senza cedere null’altro al vino. Infine l’acciaio, perfetto dal punto di vista sanitario, di tenuta e termico, non cede nulla al vino e consente un’evoluzione in ambiente sigillato, senza contatto con l’ossigeno.
Un primo esempio: abbiamo un vino bianco aromatico e ricco di profumi primari e secondari che vogliamo sia consumato giovane, quale contenitore migliore dell’acciaio? La vasca in inox gli garantirà quel minimo di affinamento senza stravolgerlo, senza lasciarlo invecchiare precocemente, senza apportare altri profumi che non siano i suoi. Secondo esempio: un grande vino rosso, strutturato e tannico, che ha bisogno di lungo affinamento prima di essere gustato nel suo massimo splendore. Quale contenitore? Se avremo piacere di “far sentire” l’apporto del legno, magari con la tipica nota vanigliata, sceglieremo la barrique, se invece preferiamo che il legno faccia il suo dovere senza cedere troppo gusto, la botte grande sarà il nostro contenitore perfetto. Se avessimo un bianco macerato, al quale vogliamo dare una giusta fase di evoluzione, ma senza che si sentano aromi legnosi, ecco che la terracotta potrebbe essere un toccasana per quel vino.

Gli esempi potrebbero essere molti di più, come le spiegazioni tecniche potrebbero essere molto più approfondite, ma credo non serva. È evidente infatti come ad ogni vino si accosta un giusto contenitore prima dell’imbottigliamento, a seconda delle sue caratteristiche e del gusto finale che il vignaiolo vuole conferire al suo prodotto.
Ovviamente senza dimenticare che anche il vetro, ovvero la vita in bottiglia, è comunque parte dell’evoluzione del vino e anch’essa riveste la sua importanza.
A questo punto un suggerimento per l’assaggio che obbligatoriamente deve contenere vini diversi, affinati in contenitori diversi.
Vino bianco aromatico affinato solo in acciaio: Gewurztraminer Hofstatter
Vino rosso importante con affinamento in botte grande: "Canova" Barbaresco Ressia
Vino bianco strutturato con macerazione e affinamento in anfore di terracotta (Quartare): “Quartara” Fiano Lunarossa

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Di seguito trovi un breve elenco ed il relativo link:

10 luoghi comuni sul vino: ovvero 10 cosa da non dire. Parte 1
Quale contenitore per l'affinamento del vino?
I Materiali per l'affinamento del vino

Triple "A": Agricoltori, Artigiani, Artisti
Vendemmia 2017
Vino Biologico, Biodinamico, Naturale. Parte 4

Vino Biologico, Biodinamico, Naturale. Parte 3
Vino Biologico, Biodinamico, Naturale. Parte 2
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