I Viaggi di Giovanni

Meglio una pizza oggi o 10.000 Bitcoin domani?

di Daniel Gutierrez 26/11/2022
Meglio una pizza oggi o 10.000 Bitcoin domani? Meglio una pizza oggi o 10.000 Bitcoin domani?

Se non ti sei mai chiesto cos’è il Bitcoin Pizza Day, è arrivato il momento di domandartelo. La giornata mondiale che si celebra il 22 Maggio infatti festeggia la ricorrenza, memorabile per la sua assurdità, in cui nel 2010 un certo Laszlo Hanyecz pagò due pizze con 10.000 bitcoin. Ai tempi il valore era intorno ai 40 euro, oggi stimiamo essere intorno ai 160 milioni di euro.

 

Questo ci fa riflettere sul valore che qualcosa può acquistare nel giro di pochi anni ma soprattutto sulla capacità che hanno certe persone di vederci lungo o almeno, di scommettere su un’idea che credono essere valida e promettente.

 

Il vino e ciò che gli gira intorno è pieno di questi personaggi carismatici e visionari che, un po’ per bisogno (alla fine del giorno siamo tutti un po’ viticoltori e dobbiamo vendere le nostre bottiglie) e un po’ per passione, puntualmente investono sul territorio, sul vitigno e molto altro per portare innovazione.

 

La mattina in cui ci mettiamo in viaggio per andare a Gavi a visitare l’azienda La Raia, Giovanni (titolare di WinePoint) ci chiama dicendo che prima della visita ci farà conoscere una persona. Consapevoli del solito ritardo che ci distingue non ci facciamo troppo caso e acceleriamo tra le curve dell’autostrada dei Giovi.

 

 

Il primo incontro con Francesco Arecco è da ricordare: un uomo alto, distinto e sempre sorridente che improvvisamente ci inizia a parlare con coinvolgente entusiasmo di tantissimi progetti in corso, una mostra per una galleria d’arte contemporanea, la passione per la sua professione di avvocato nel settore ambientale e energetico ma anche la storia e le attività dei Cavalieri del Raviolo e del Cortese di Gavi. Una personalità poliedrica e instancabile che ci fa stare sull’attenti dall’interesse.

 

Ci colpisce soprattutto uno dei progetti di Francesco che pensiamo abbia il potenziale per rivoluzionare il turismo di aziende vitivinicole e non solo. Negli ultimi anni ha progettato alcuni format dedicati alle imprese che hanno un territorio da gestire, come quelle agroalimentari e vitivinicole in particolare. Nello specifico si tratta di percorsi di scoperta dell’azienda mediante la realizzazione di mappe digitali, audioguide o cacce al tesoro interattive. La visita in azienda con la classica e unica degustazione è limitante (e sei non sei un ubriacone per certi versi anche noiosa) e siamo d’accordo con Francesco che può diventare un patrimonio inestimabile se si aggiungono punti d’interesse storici, culturali e territoriali rilevanti, visitabili a piedi con un’audioguida.

 

Un progetto molto interessante che ci fa pensare che Francesco e le aziende con le quali già collabora abbiano tra le mani potenzialmente 10.000 bitcoin che si tengono stretti.

 

 

Mentre ci dilettiamo con queste idee arriva al tavolo della degustazione Piero Rossi Cairo, titolare dell’azienda La Raia che ci da il benvenuto con una dettagliata visita dell’azienda e una degustazione in grande stile, ma soprattutto alla giusta ora che indicano i più esperti sommelier, le 11 di mattina. Ci ricordiamo che dopotutto siamo anche noi sommelier, ma soprattutto che è un giorno di vacanza e quindi degustiamo volentieri qualche calice.

 

Piero, nominato di recente dalla rivista Fortune tra i 40 Under 40 leader del vino italiano, ci racconta che i 180 ettari di cui 48 vitati e certificati biodinamici che si uniscono al parco, alle installazioni d’arte, al boutique hotel e al ristorante a km 0, non sono frutto di scelte casuali o tantomeno fortunate.

 

Stiamo parlando di un percorso che parte più di 15 anni fa, quando al biodinamico ci credevano in pochissimi e ancora meno ci stavano attenti, un periodo in cui i padroni del mercato erano i rossi strutturati e i supertuscan e non il Cortese di Gavi, un momento in cui il Piemonte era Langhe, Nebbiolo e poco spazio per altro, almeno nell’immaginario collettivo.

 

 

Ci troviamo davanti quindi un innovatore che ha fatto una scelta di cuore, un’altro personaggio del vino che al suo tempo ha deciso di pagare le due pizze in contanti e oggi si ritrova in tasca figurativamente quei 10.000 bitcoin dal valore inestimabile. La Raia esporta vino in tutto il mondo e oltre ad essere ancora una delle poche aziende in biodinamico in tutto il consorzio, rappresenta un punto di riferimento per la qualità e l’attenzione sia in vigna che in cantina.


Personaggi e storie che crediamo sia fondamentale raccontare per un mondo del vino più consapevole, proiettato verso il futuro e perchè no, anche più dinamico e divertente.

 

 

Qui di seguito 3 bottiglie che ci hanno lasciato un ottimo ricordo, che vi consigliamo e che potete trovare su WinePoint.it

 

Gavi DOCG Riserva 2019 - Ottenuto da uve del vitigno Cortese leggermente surmature, ha un bellissimo colore giallo paglierino intenso. Il bouquet di profumi è delicato ma ricco di aromi floreali. Al palato è secco, gradevole e armonico con un finale lungo e avvolgente. Affina esclusivamente in acciaio e in bottiglia.

 

Gavi DOCG Pisé 2018 - Il Pisé è il Cru di Gavi dell'azienda non sempre disponibile e prodotto comunque in pochissime bottiglie e non in tutte le annate. Dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, il bouquet è complesso, dato dall’unione di note floreali e fruttate che richiamano la frutta matura, la pera e il miele. Al palato è avvolgente e caldo anche nel finale, molto equilibrato.

 

Piemonte DOC Barbera 2020 - Non solo bianchi ma 8 ettari coltivati a Barbera dai quali proviene questo vino rosso fresco, dal colore rubino con riflessi violacei. Il profumo ricorda quello della rosa e dei frutti del sottobosco. Al palato corposo e caldo con un finale persistente.



Se sei una cantina o se sei interessato nel progetto di Francesco Arecco, puoi metterti in contatto su https://www.francescoarecco.it Troverai un dettaglio del progetto e tutto ciò che ti potrebbe servire per organizzare una telefonata o un incontro.