Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Lugana: un vino da scoprire

di Valerio Sisti 10/11/2016
Lugana: un vino da scoprire Lugana: un vino da scoprire

Può una zona vitivinicola che possiede tutte le qualità per fare del buon vino e che, a tutti gli effetti, fa del buon vino, non essere famosa come merita? Certo! Siamo in Italia… Più precisamente siamo nel basso Lago di Garda, tra la Lombardia e il Veneto, nelle terre attraversate dal fiume Mincio, che proprio dal Benaco (Lago di Garda) esce per dirigersi verso il Po.

 

Per fare un buon vino ci vuole un buon clima generale. Siamo in Italia ed il buon clima c’è. Per fare buon vino ci vuole un microclima ottimale; c’è pure quello; aiuta molto la presenza di un fiume o di uno specchio d’acqua, lo abbiamo detto, il Mincio; occorre sicuramente una buona uva, eccola: il Lugana, che altro non è se non un Trebbiano nella variante genetica che da secoli si coltiva in queste terre. Non manca nulla al cocktail perfetto, però il Lugana non è famoso come meriterebbe e questo è un vero peccato.

 

Partiamo dal nome, Lugana è una frazione di Sirmione, il principale centro più a sud del Lago di Garda, questo toponimo tuttavia indica un’intera area di produzione, che coinvolge le provincie di Brescia e Verona, non fosse sufficiente ciò, Lugana è diventato il nome proprio anche dell’uva, una variante di Trebbiano dicevamo, che in quei paesi però, nessuno chiama mai Trebbiano. Lugana è anche il nome del vino, della bottiglia finita, insomma una parola che racchiude tutto, le origini della terra, l’uva che su di essa viene coltivata e la sapienza dell’uomo che la trasforma.

Tutto avviene così bene che col Lugana ci puoi fare uno spumante, come una vendemmia tardiva, passando ovviamente per un pregevole vino bianco.

 

La chicca però è un’altra. Oggi il Lugana è per il 90% circa della produzione un bianco semplice, da bersi d’annata, meglio se accompagnato da pesce di lago, alla griglia magari. Qualche produttore però ha iniziato a produrre vini più adatti all’invecchiamento, vini più strutturati e complessi. Qualche produttore ha in cantina scorte di bottiglie più vecchie, che non ha più paura di proporre, anzi, che invita ad assaggiare proprio per far conoscere la sorprendente resistenza al tempo del suo Lugana.

 

Si pensa ad un vinello semplice e si scopre un gran vino bianco capace di invecchiare per più e più primavere, una vera sorpresa e un gusto inaspettato quanto autentico.
Il bello è che nemmeno le versioni conosciute, cioè il bianco giovane o lo spumante, sono vini poveri; al contrario regalano grandi soddisfazioni, e allora cosa manca al Lugana per ottenere il successo che merita? Nulla, assolutamente nulla.