Curiosità sul vino

La domanda di vino nell'Antica Grecia

di Daniel Gutierrez 29/05/2016
La domanda di vino nell'Antica Grecia La domanda di vino nell'Antica Grecia

È stato scritto molto sugli usi del vino nel mondo greco ma è importante ricordare che la domanda del vino non veniva solo dalle esigenze rituali, per le libagioni e il culto di Dioniso. Già in epoca micenea è chiaro che il vino era diventato uno degli elementi della triade di cibi di base che costituivano l'alimentazione dei popoli greci. Con l'aumentare della popolazione urbana e in particolare con l'aumentare di quella parte della popolazione urbana che non aveva accesso alla terra, aumentò anche la domanda di vino. Cioè a sua volta aumentò la possibilità, per i coltivatori con risorse sufficienti di terra e di capitale, di ricavare profitto dalla produzione e dall'importazione del vino nelle città.
Platone e Senofonte ci hanno lasciato il racconto dei simposi, riunioni allietate dal vino caratteristiche dell'Atene del V e VI secolo a.C. Entrambi descrivono il modo in cui, dopo la cena, si svolgevano la discussione ed il dibattito, accompagnati da generose quantità di vino. Si beveva seguendo regole precise, impartite dall'ospite o presidente del simposio, che decideva la quantità di acqua da mescolare al vino. Nel Simposio di Platone gli ospiti scelgono di bere vino molto annacquato, perché reduci da una serata in cui hanno bevuto troppo, ma, malgrado la precauzione, la mattina dopo sono in gran parte ubriachi. Per lo più tali simposi erano accompagnati dalle danze e dal suono del flauto delle fanciulle, ma nel racconto di Platone, Erismmaco propone di fare a meno di tale accompagnamento e che invece tutti i partecipanti si impegnino a dilettare la compagnia parlando a turno dell'amore. Le scene che ritraggono tali riunioni sono spesso rappresentate sui vasi attici a figure rosse V secolo a.C. Sugli stessi vasi si trova spesso illustrato anche il gioco del Kottabos, in cui i residui depositati in fondo alla coppa vengono abilmente lanciati contro un bersaglio.

L'abitudine di bere vino, certamente fra i ricchi, era una caratteristica distintiva della vita greca, ma è chiaro che il vino era la bevanda preferita dalla maggioranza della popolazione di tutti i livelli sociali. Diversamente da quanto succedeva in Egitto, dove la bevanda dei poveri era la birra, in Grecia l'introduzione della vite comportò anche la diffusione del vino per la maggior parte della popolazione. Non tutto il vino era di buona qualità e forse gran parte dei poveri di città bevevano il corrispettivo della Piquette francese, ottenuto dall'aggiunta di acqua alle bucce e ai vinaccioli che restano dopo l'ultima pigiatura. Nelle aree rurali però il vino era prodotto e consumato dalla maggior parte dei contadini e rientrava in un sistema agricolo che seguito, sotto i romani, avrebbe avuto il predominio in tutto il Mediterraneo.