Articoli del Sommelier Valerio Sisti

La degustazione 1: guardare un vino

di Valerio Sisti 28/01/2016
La degustazione 1: guardare un vino La degustazione 1: guardare un vino

Con questo pezzo, iniziamo un percorso di diversi articoli focalizzati sulla degustazione. Un percorso breve, ma ben calibrato, per poter affrontare qualsiasi vino in maniera ragionata e consapevole.
Prima di tutto la vista. Qualsiasi degustazione, di qualsiasi scuola e di qualsiasi profondità, parte da uno step ineludibile: l’aspetto visivo del vino. Bisogna in pratica osservare il vino e farne una fotografia, raccontata a parole, che lo descriva il più fedelmente possibile.
Alla degustazione visiva chiederemo di descrivere alcuni aspetti specifici del vino. La limpidezza in primo luogo, ovvero quanto il vino è in grado di riflettere la luce, oppure quanto è opaco, addirittura torbido, in caso di vino difettato o per precisa scelta del produttore, che decide di non filtrare il vino prima di imbottigliarlo.

Poi giudicheremo il colore, sia nella sua tonalità, sia nella sua intensità; posto ad esempio che il vino sia rubino, quanto questo colore sia carico ed impenetrabile dalla luce.
Infine giudicheremo la densità del vino, ovvero la sua resistenza allo scorrimento una volta roteato leggermente il bicchiere.
Per il momento fermiamoci qui, affrontiamo uno ad uno questi primi tre aspetti: limpidezza, colore e densità, la prima necessaria ed utilissima parte di una corretta degustazione.
Prendiamo dunque il bicchiere, dalla base dello stelo, non dalla coppa, del resto se hanno fatto lo stelo varrà la pena di usarlo, vedremo poi che c’è anche un motivo preciso. Alziamo il bicchiere ad altezza occhi e osserviamo il colore del vino, poi abbassiamo il bicchiere e incliniamolo di 45 gradi in avanti, avendo cura di osservare il vino su di un fondo bianco, tovaglia o tavolo che sia, concentriamoci nuovamente sul colore. Ruotiamo leggermente il bicchiere e osserviamo con che velocità il vino si ferma una volta terminato il movimento del bicchiere.

Facendo queste semplici operazioni avremo cominciato ad immagazzinare informazioni riguardo il nostro vino, infatti guardandolo da diverse angolazioni e con diverse possibilità di rifrazione della luce, avremo definito con certezza la limpidezza generale del vino, la tonalità del colore e la sua intensità. Roteando il bicchiere ci saremo fatti invece un’idea della densità del vino.
Abbiamo dunque appreso che trangugiare il nostro vino in due nanosecondi dopo che è stato versato, non è l’ideale per assaporarlo a pieno, soprattutto impedisce la degustazione visiva, primo fondamentale passo di una completa e corretta degustazione.
Nel prossimo pezzo capiremo cosa può indicare una certa tonalità, cosa dedurre da opacità o brillantezza, infine da cosa dipende la corposità che il vino ha lasciato intendere alla vista.
Per fare una prova, senza saper ancora molto, vi suggeriamo due cantine con una stupenda varietà di vini rossi e di vini bianchi: Hofstatter (Alto Adige) e Velenosi (Marche)