Curiosità sul vino

Il Trentino ed i suoi vini

di Daniel Gutierrez 06/05/2017
Il Trentino ed i suoi vini Il Trentino ed i suoi vini

Appena si entra in Trentino, con il lago di Garda ormai alle spalle, si incominciano subito a vedere ai lati dell’Adige vigneti e frutteti che si avvicendano in un paesaggio punteggiato di paesini con chiese e torri campanarie dai tetti appuntiti. L’allevamento della vite sale fino a dove il clima lo permette, per poi cedere inevitabilmente il passo alla vegetazione lussureggiante dei boschi. Oltre, alzando ancora lo sguardo, le onnipresenti montagne.

Il Trentino è terra di bianchi profumati, grazie al clima alpino caratterizzato da forti escursioni termiche che valorizzano i profumi dei vini, di rossi più o meno corposi, e dello Spumante Trento Doc, ottenuto con il metodo classico. La regione è divisa in cinque zone di produzione che seguono la morfologia del territorio: visto il clima alpino, la vite cresce in corrispondenza delle valli. In Val di Cembra, la valle più a nord, i terreni sono più ripidi e si coltivano vitigni come il Muller-Thurgau, il Pinot Bianco, lo Chardonnay e la Schiava, vitigno a bacca rossa. La Val dell’Adige, soprattutto nella Piana Rotaliana, è terra di Teroldego, un vitigno che sa regalare rossi di grande corpo e longevità. Attorno a Trento si produce il Trento Doc, mentre la Vallagarina è patria del Marzemino che dà Vini più leggeri ma senza perdere in finezza; e per finire c’è la Valle del Sarca, dove spicca la produzione del Nosiola, vitigno a bacca bianca con cui si ottiene anche un Vin Santo. I vigneti sono solitamente allevati col sistema della pergola trentina, che pur rendendo difficile la meccanizzazione permette alle uve di asciugarsi meglio dopo le frequenti piogge.

Una produzione variegata, quella del Trentino, iniziata con gli Illiri, prima ancora che i Romani arrivassero da queste parti, che ha continuato a svilupparsi anche in epoca medievale e oltre, fino all’arrivo di oidio, fillossera e peronospora. Non è un caso dunque se è proprio qui, a San Michele all’Adige, che è nata, nel 1874, la prima Stazione sperimentale di enologia, un vero punto di riferimento anche al di fuori dei confini regionali.

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