Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Il Pinot Nero ed il Decanter

di Valerio Sisti 30/12/2015
Il Pinot Nero ed il Decanter Il Pinot Nero ed il Decanter

Un titolo fuorviante per un argomento a volte spinoso. Non esiste infatti un legame tra i vini a base Pinot nero e l’utilizzo del decanter, esiste invece un legame tra il decanter e i vini rossi invecchiati, come potrebbe essere, anche, il Pinot nero.
L’utilizzo del decanter è infatti una pratica a volte sconosciuta, molto più spesso abusata. A cosa serve in realtà il decanter? Per definizione, decantare significa separare le parti solide da quelle liquide per decantazione, ovvero per precipitazione delle prime, più pesanti, verso il fondo. Immaginiamo dunque un Pinot nero molto invecchiato, con abbondante presenza di sedimenti solidi nella bottiglia, che necessiti quindi la loro eliminazione, per poter poi servire il vino nei calici dei commensali. Ecco che il decanter svolge la sua prima funzione. Versando infatti, lentamente e con attenzione, il nostro ipotetico Pinot nero dalla bottiglia al decanter, faremo attenzione affinché le parti solide si depositino lungo la spalla della bottiglia (la curvatura prima del collo) e non fuoriescano dalla stessa. Avremo in questo modo separato le parti solide da quelle liquide, il vino nel decanter sarà pulito da sedimenti.

Come dicevo però, questa è solo la prima delle funzioni del decanter, infatti se fosse solo utile a quanto sopra descritto, il decanter potrebbe avere la forma sostanzialmente di una bottiglia. Invece i decanter, di ogni forma e foggia, sono sempre molto larghi e generalmente piatti. Una forma particolare che favorisce il contatto del vino con l’ossigeno, garantendogli una superficie di scambio ben più ampia che non lo stretto collo della bottiglia. Ecco dunque che il decanter svolge una seconda funzione, quella di ossigenare il vino. Immaginiamo infatti che il nostro Pinot nero abbia riposato in bottiglia per lunghi anni, in assenza di ossigeno il Pinot nero è andato in riduzione, ovvero ha svolto il proprio affinamento chiudendosi su se stesso. Al momento di servirlo è necessario consentirgli il giusto tempo per respirare e riaprirsi, potremmo dire per svegliarsi dopo un lungo sonno.


Attenzione però, un risveglio brusco non piace a nessuno e nemmeno al nostro Pinot nero, o a qualsiasi altro vino che abbia riposato a lungo; l’ampia superficie di contatto tra vino e aria presente nel decanter è infatti come una doccia gelata appena svegli, può essere traumatica. Occorre perciò molta attenzione e moltissima parsimonia nell’uso del decanter, uso che tenderemo ad evitare ogni volta che disporremo del tempo necessario per aprire la bottiglia prima del servizio, lasciando risvegliare il vino lentamente, per il tempo necessario, semplicemente attraverso il foro del collo della bottiglia.
Fate una prova con il Pinot nero Alto Adige DOC di Franz Haas, bevetene un bicchiere appena aperta la bottiglia e uno dopo un paio d’ore dall’apertura, poi giudicate voi.