Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Cambia l’annata, viva l’Alto Adige

di Valerio Sisti 07/04/2017
Cambia l’annata, viva l’Alto Adige Cambia l’annata, viva l’Alto Adige

Avevo già scritto riguardo l’Alto Adige, è stato uno dei primi miei articoli per WinePoint, ed è un piacere poterne parlare ancora. La scusa è il cambio dell’annata in corso, che cade come ogni anno in prossimità del Vinitaly. Arrivano i buyer stranieri e le aziende propongono la produzione nuova e più recente, sperando di confermare i favori ricevuti negli anni precedenti.
Il vino è materia viva, potremmo poeticamente aggiungere che è dotato di anima, certamente composto da sostanze che evolvono e che quindi lo rendono più o meno piacevole a seconda della sua età. È il così detto stato evolutivo del vino, argomento già toccato in diversi modi in diversi articoli e che non escludo di approfondire in futuro.
Dicevamo però dell’Alto Adige, che come altre zone vitivinicole comincia in questo periodo a proporre sul mercato le nuove annate. Bianchi e rossi cambiano il millesimo e si ripropongono agli appassionati.

I profumi dei bianchi alpini, così fragranti, floreali e freschi, spesso godono del rinnovo delle annate, perché la gioventù del vino valorizza proprio la freschezza degli aromi.
Attenzione però a non far diventare questo semplice pensiero un dogma sempre valido; ho di recente scritto di Mosella, ne scriverò ancora e parlerò di come diventano buoni i riesling con il passare di molti, molti anni.
Se vogliamo però andare a caccia di vini giovani, che vanno bevuti giovani, allora divertiamoci a degustare le nuove annate tanto attese.
Quali scegliere però? Dovendo generalizzare, potremmo dire che è meglio puntare sulla gioventù, quindi sull’ultima annata per vini più freschi e semplici, che attingono dalla giovane età le loro migliori doti. Meglio invece attendere qualche anno per le riserve, che i produttori mettono già in commercio più tardi, come per i Crù o le selezioni. Questi vini offrono un panorama organolettico molto più variegato e a volte l’annata in corso, ovvero l’ultima uscita, non è la migliore da degustare.
Detto ciò, di Alto Adige non ho praticamente parlato, mi riprometto quindi di farlo in futuro, però per l’assaggio quotidiano nessuno mi vieta di consigliarvi proprio alcune cantine altoatesine che fanno dei grandi bianchi riserva: Hofstatter, Franz Haas, San Michele Appiano e Terlano


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La degustazione parte 4: prima di berlo ... annusiamolo
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